Molto recentemente, poi, il Ministero della Salute ha affidato all'Istituto il controllo di alcune derrate alimentari provenienti dall'area balcanica (Serbia Herzegovina e Kosovo) in particolare per quanto concerne la possibile presenza di residui di uranio impoverito. Tali affidamenti, ottenuti in virtù di un particolare impegno posto nei rispettivi settori di interesse, non potevano non trovare il giusto risalto nell'organigramma aziendale, rappresentando, nei fatti, ulteriori livelli di eccellenza caratterizzanti la presenza e l'operato dell'Istituto a livello nazionale e delle regioni Umbria e Marche.
Partendo, dunque, da tali premesse, nel nuovo Modello Organizzativo sono state individuate due macroaree di attività dell'Istituto, presenti sia a livello di sede centrale di Perugia che di ciascuna Sezione Diagnostica Provinciale, che rappresentano gli elementi portanti dell'intera organizzazione tecnico-scientifica: la Sicurezza Alimentare e la Diagnostica Integrata, definita come il complesso di attività volto alla individuazione delle patologie animali, specie quelle aventi carattere infettivo e trasmissibili all'uomo.
Il nuovo Modello Organizzativo dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche è stato, perciò, adottato nell'ottica di rispondere ancor più compiutamente alla volontà del legislatore, nazionale e regionale, che richiede a tale Ente di svolgere attività di particolare rilievo a tutela della salute dei consumatori ed a salvaguardia del patrimonio zootecnico.
Sul nuovo Modello Organizzativo l'Istituto ha avuto un preventivo parere favorevole da parte del Ministro della Salute, dell'Assessore alla Sanità delle Marche e dell'Assessore alla Sanità dell'Umbria, che ne hanno riconosciuta la validità, sia perchè risponde pienamente rispondente agli indirizzi strategici del ministero e delle due Regioni che in relazione alle più qualificanti attività che l'Istituto è chiamato a svolgere.
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