Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 8/9 ottobre 2001
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Dott. raoul Ciappelloni
<r.ciappelloni@pg.izs.it>

Prodotti Tipici e Biotecnologie Sostenibili



Attualmente le Biotecnologie applicate all'agricoltura rappresentano un settore di punta della ricerca ed in grande crescita, ma per l'opinione pubblica mondiale, esse vengono ormai confuse o addirittura identificate con una sola applicazione, quella degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). Eppure questa tecnologia, pure se certamente una delle più importanti per gli interessi commerciali che muove, i possibili rischi per la salute dei consumatori e dell'ambiente in generale, in realtà è forse anche quella più "grossolana" rispetto all'universo di tecniche già messe a punto che potrebbero rappresentare un'occasione di reale progresso nel campo delle produzioni alimentari di qualità.

Sostenibilità.

È quindi auspicabile, anche nell'ambito delle Biotecnologie, riferirsi al requisito di sosteniblità come punto fondamentale intorno al quale costruire l'insieme delle applicazioni e progettare sistemi in grado di valorizzare i lunghi studi e le capacità operative dei tecnologi e ricercatori impegnati nel settore dello studio e manipolazione del DNA genomico.

Al pari di ogni altra tecnica, anche le Biotecnologie raggiungono il requisito di sostenibilità quando vengono contemporaneamente soddisfatte le seguenti condizioni di base:
  • le applicazioni Biotecnologiche a livello locale non debbono determinare la perdita della biodiversità animale e vegetale, la degradazione della qualità dei suoli e delle acque;
  • le loro applicazioni debbono essere: (1) tecnicamente appropriate, (2) economicamente valide e (3) socialmente accettabili.
Soprattutto su questo ultimo punto dovrebbe avviarsi un confronto utilizzando sistemi che prevedono la partecipazione diretta degli interessati, particolarmente agricoltori, allevatori e trasformatori. Nel nostro Paese, il settore di applicazione più interessante è certamente quello degli alimenti tradizionali, molti dei quali sono attualmente in via di rapido declino economico e produttivo.

Nel manifesto sulle Biotecnologie sottoscritto da Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti, Legambiente, Slow Food, oltre ad esprimere un condivisibile principio di cautela necessario per le loro implicazioni etiche, ambientali, sociali, economiche, viene ribadito che "la competitività del settore agroalimentare italiano è legata molto di più che ad una crescita quantitativa delle produzioni, alla tutela e valorizzazione dei caratteri di tipicità, di tradizione e qualità della nostra agricoltura"; un punto meritevole di approfondimento.

A tal riguardo possiamo dire che sul piano dell'interazione fra Biotecnologie e sistemi produttivi ascrivibili al settore degli alimenti di tipici, di qualità, tradizionali e di costume, diffusamente presenti nei territori a più alta tradizione agricola, sarebbe necessario studiare a fondo in primo luogo le necessità degli imprenditori per quanto concerne la razionalizzazione dei loro criteri o codici produttivi ed i sistemi per soddisfare tali esigenze attraverso le biotecniche in senso lato.

Check list di applicazioni biotecnologiche

In pratica, applicando i sistemi avanzati di analisi dei sistemi produttivi bersaglio, sarà possibile delineare a breve l'impiego di opportune tecniche biomolecolari finalizzate alla risoluzione di specifiche problematiche. Questa check list di auspicabili applicazioni biotecnologiche potrà essere definita soltanto grazie ad incontri sistematici fra i produttori ed i ricercatori all'interno di programmi ad hoc.

Siamo quindi nell'ambito delle ricerche condotte con sistemi partecipativi. Ad esempio nell'ambito dei formaggi tipici è ormai noto che l'applicazione del DPR 54/97 determinerà il rischio concreto di perdita di prodotti tradizionali per le difficoltà di adeguamento dei caseifici alle nuove imposizioni di legge in materia di materiali utilizzabili nel processo di lavorazione, caratteristiche strutturali dei locali ed igienico-qualitative del prodotto finito.

Ciò crea un ideale campo di applicazione per Biotecnologie finalizzate al controllo ambientale, screening diagnostici, monitoraggio dell'ecologia microbica dei locali di stagionatura, biocontrollo tramite parassiti di insetti nocivi, e questo solo per citare alcuni settori applicativi fra quelli più conosciuti e maturi.

Ben di più potrà venire da un contatto con gli stessi produttori nell'ambito di programmi partecipativi per l'applicazione delle biotecnologie a casi concreti allo scopo di individuare tecniche appropriate, economicamente valide e socialmente accettabili per la risoluzione di problemi specifici che ostacolano l'incremento del mercato di particolari prodotti alimentari.

Servizi Bio-Informativi per le Piccole e Medie Imprese

Il cambiamento delle consuetudini di lavoro, l'uso dei sistemi informatici sempre più semplici e potenti, la crescente popolarità che anche nel nostro Paese sta riscuotendo Internet ed i suoi sottoinsiemi, primo fra tutti il World Wide Web, consente ormai di ipotizzare un uso avanzato di queste risorse per mediare la comunicazione all'interno ed all'esterno dell'impresa.

Anche le ditte che si caratterizzano per operare nel settore biotecnologico a livello mondiale si stanno organizzando in "rete" per affrontare i diversi settori di attività, una nuova strutturazione che implica la presenza di una funzione di "intelligence office" interna all'impresa, cioe' un Sistema Informativo (SI) in grado di rendere disponibili ed elaborabili dati ed informazioni rapidamente.

Questo SI grazie alla diffusione dei Personal Computer è ormai uno strumento di agevole implementazione, in grado di collegare fra di loro soggetti diversi che necessitano di trovare spazi "amichevoli" di interazione per la realizzazione di un progetto comune. In dettaglio lo scopo ultimo del SI è di :
  1. favorire lo scambio e la condivisione dell'esperienza maturata sul lavoro;
  2. facilitare l'introduzione di protocolli comuni per raggiungere particolari obiettivi di ricerca e di Marketing;
  3. semplificare l'accesso alle risorse finalizzate all'autoformazione; (
  4. favorire l'acquisizione di informazioni relative alle risorse finanziarie attivabili ;
  5. rendere più breve il tempo di reazione della struttura nel suo insieme ai cambiamenti di contesto operativo;
  6. consolidare, all'interno dell'Impresa, una base comune di nozioni ed abilità per affrontare il rapido evolvere delle conoscenze relative all'uso dei sistemi informatici.
Una struttura aperta ed in stretto contatto con il pubblico, come una iniziativa Web o una Rivista Scientifica, ha in se una esperienza maturata nel settore della realizzazione di S.I. (che si valgono contemporaneamente di comunicazione attraverso stampa, di sistemi Web Based e Database), rappresentando un interlocutore privilegiato in due distinti settori:
  1. per fornire servizi avanzati alle imprese che intendono organizzarsi in reti per perseguire l'obiettivo rappresentato dalla migliore utilizzazione delle notizie disponibili nell'ambito di intersezione fra Biologia Molecolare, Computer Science e sistemi normativi / finanziari di indirizzo e sostegno (ciò che attualmente si definisce Biotecnologia).
  2. per progettare e realizzare interventi formativi incentrati sull'impiego delle reti di computer e l'implementazione di Sistemi Informativi per l'acquisizione di notizie e dati specifici, per la gestione dei gruppi di lavoro interdisciplinari che operano in remoto e per la virtualizzazione della struttura organizzativa e gestionale tramite telelavoro.
Conclusioni

Le Biotecnologie possono essere un settore di notevole valore applicativo. Si deve però operare per sdrammatizzare l'attuale contesa fra proibizionisti da una parte e biotecnologisti ad oltranza dall'altra, uno scontro di cui potranno avvantaggiarsi solo coloro che intendono fare affari sulla deregolamentazione del mercato.

Le risorse di Rete potranno giocare un ruolo chiave in questo settore, fornendo informazioni cruciali e rendendo più partecipi i decisori ed i cittadini alle dinemiche politico-economiche in atto.

Nel nostro paese puntare decisamente su queste tecniche significa essenzialmente creare gli spazi di discussione che possono contribuire a dare maggiore dignità e peso alla ricerca indipendente di organismi pubblici (Università, CNR, ecc.), che rappresentano la via più autonoma e anche la più sicura per arrivare ad un nucleo di applicazioni biotecnologiche ambientalmente, economicamente e socialmente sostenibili.

Non c'è altro modo per incentivare la ricerca finalizzata, l'unica in grado di farci progredire nella comprensione delle conseguenze delle manipolazioni genetiche sugli individui trasformati ed alla verifica degli effetti sulla salute dell'uomo e sull'integrità degli ecosistemi naturali.
Ma occorre agire in modo sinergico ed oltre che incentivare ovvie azioni di tutela, come avviare una rete di monitoraggio e controllo sulle immissioni di organismi geneticamente modificati, operare sul piano politico ad esempio proponendo una revisione restrittiva nel recepimento della Direttiva CEE n. 44/98 relativa alla brevettabilità di organismi viventi e loro parti.

Riferimenti

Campagna per la Sicurezza Alimentare: www.rfb.it/csa/links/ogm.htm

Manifesto sulle biotecnologie sottoscritto da C.I.A., Coldiretti, Legambiente, Slow Food: www.arcigola.com/biotech.html

Smith A. J., Dumaski J., 1993. FSLM: an International Framework for evaluating Sustainable Land Management. World Soil Resources Report. Food and Agriculture Organization of the United Nations.

Spalla C., Quarta C., 1998. La situazione delle Biotecnologie in Italia. RICHMAC Magazine, settembre, pag. 853-855.



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