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Numero 8/9 ottobre 2001
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Dott. Massimo Biagetti
<m.biagetti@pg.izs.it>

I Micoplasmi degli ovi-caprini (Mycoplasma agalactiae)



Una delle malattie più importanti dei piccoli ruminanti dovuta ai micoplasmi è l'agalassia contagiosa.

L'agente patogeno della malattia è il Mycoplasma Agalactiae che si localizza a livello della mammella, a livello oculare e articolare.

L'agalassia contagiosa degli ovini e caprini è una malattia contemplata nel DPR 8.02.1954 n° 320 dove l'art.1 ne prevede la denuncia obbligatoria. Nel successivo art.97 viene precisato che in tal caso sono applicabili, di massa, le norme restrittive previste a suo tempo per il vaiolo ovino, tenendo presente che il latte non può venire comunque utilizzato, e che il permesso di spostamento degli animali è consentito solo su specifica autorizzazione dell'autorità sanitaria. In caso di necessità possono venire anche ordinati trattamenti immunizzanti per gli animali esposti a pericolo di contaminazione.

Sebbene recentemente è possibile osservare quadri clinici meno severi, cioè delle forme senza cheratiti e artriti, tipiche di una situazione endemica, quando è presente il Mycoplasma Agalactiae in aree dove sono presenti un gran numero di pecore e capre, la malattia provoca gravi perdite economiche.

La procedura diagnostica correntemente usata per identificare il Mycoplasma Agalactiae è la coltura di campioni di latte in appositi terreni per circa 4-8 giorni, gli isolati poi vengono identificati sia con prove biochimiche sia con test di immunofluorescenza. Data la rapidità della diffusione dell'infezione in un gregge è importante applicare delle procedure diagnostiche sensibili e rapide.

A tale scopo è stato messo a punto, un metodo di estrazione del DNA da campioni di latte e relativa PCR che, utilizzando dei reagenti specifici per il Mycoplasma Agalactiae, è in grado di fornire diagnosi di agalassia contagiosa in 8 ore. Dall'inizio del 2000 ad oggi sono state accettate nel nostro Istituto circa 200 diagnosi di cui 37 sono state saggite in PCR.

Dei 37 campioni 30 concordano con l'isolamento, 5 diagnosi negative all'isolamento risultano essere positive in PCR e 2 diagnosi positve all'isolamento sono negative in PCR (vedi tabella).

ISOLAMENTO
PCR
POSITIVO
NEGATIVO
POSITIVO
NEGATIVO
11
19
11
19
-
5
5
-
2
-
-
2


Per quanto riguarda le 5 diagnosi discordanti è probabile che la carica dei microganismi sia talmente bassa o addirittura è possibile che i micoplasmi non siano più vitali in modo da non poter essere messi in evidenza dall'isolamento anche facendo tre passaggi ciechi ogni 4giorni (12 giorni totali).

La PCR essendo un metodo molto sensibile (teoricamente è sufficiente una molecola di DNA target) riesce a svelare pochi microrganismi; anche nel caso in cui tali microrganismi non siano più vitali, tale metodica è in grado di rilevare il DNA del Mycoplasma agalactiae.

Per quanto riguardale altre due diagnosi discordanti, cioè positive all'isolamento e negative in PCR, c'è da dire che l'isolamento non discrimina il tipo di micoplasma, infatti con l'isolamento è possibile solo dire positivo per micoplasma spp. Per tipizzare i micoplasmi bisogna fare delle prove biochimiche che richiedono altri 3 o 4 giorni dopo il periodo di isolamento.

Data la rapidità e la specificità della PCR tale tecnica può essere utilizzata di routine per la diagnosi di agalassia contagiosa.


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