Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 5/6 - giugno/luglio 2001
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Paola Papa
Dott.ssa Paola Papa
<p.papa@pg.izs.it>

MA IL MERCATO DELLO STRUZZO CORRE O NO ?


Leggendo notizie recenti, mi sono soffermata su un dato riguardante l’allevamento dello struzzo in Italia: dieci anni fa c’era un solo allevamento di riproduttori e ad oggi ne sono stimati più di 2000; così mi sono chiesta le ragioni di questo fenomeno.

Indubbiamente è un animale più rustico di quanto sembri e può utilizzare terreni altrimenti non usati, garantendo ottime produzioni a patto che siano tenuti in allevamenti di tipo estensivo con terra; a testimonianza della sua rusticità, noto con stupore che non risentono delle basse temperature e che è consigliato anche in inverno allevare gli adulti all’aperto in grandi recinti drenati avvalendosi per l’alimentazione di una tettoia; i pulcini sotto i due mesi hanno bisogno di temperature più alte se non nascono in primavera-estate.

Le manualità sull’animale adulto non sono delle più facili perché le lunghe ciglia che gli conferiscono uno sguardo tenero e indifeso sono piuttosto ingannevoli! La produttività è garantita sia dalla alta capacità di trasformazione della fibra (paragonabile solo a quella dei ruminanti) come dall’ottimale alimentazione all’ingrasso composta essenzialmente da una miscela di fieno di erba medica e silomais con una eventuale integrazione con un nucleo a partire dai 4-5 mesi.

Invogliante è anche la sua fertilità: da una femmina si possono ottenere dai 30 ai 50 pulcini l’anno per la durata media di circa venti anni.

Il mercato italiano utilizza come prodotti dello struzzo quasi esclusivamente la carne e in parte la pelle, in quanto uova, pelle, piume e penne non hanno un artigianato locale che le sappia sfruttare. Soffermandosi brevemente sulla carne va detto che è tra le meno caloriche anche rispetto a quelle di pollo, tacchino e coniglio e inoltre è in assoluto quella con meno grassi, risultando quindi indicata per coloro i quali devono fare i conti con la salute, fitness e diete. Il notevole sforzo legislativo compiuto negli ultimi anni per regolamentare le fasi che vanno dalla importazione di animali vivi fino alla macellazione (difficile immaginarsi come si potesse macellare un animale di 150 Kg nei mattatoi per avicoli) ha contribuito fino ad oggi alla espansione del settore.

Certo è che la distribuzione più dettagliata del prodotto e l’auspicabile abbassamento del prezzo farebbero correre lontano il mercato dello struzzo.


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