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Numero 5/6 - giugno/luglio 2001
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Francesco Feliziani

Dott. Francesco Feliziani
<f.feliziani@pg.izs.it>

Andamento del piano di eradicazione della Malattia Vescicolare del Suino (MVS) nel triennio 1998-2000 nelle Regioni Umbria e Marche



Con l’Ordinanza Ministeriale del 6 febbraio 1997, pubblicata nella G.U. 10 marzo 1997 n. 57, viene istituito il Piano Nazionale di eradicazione e sorveglianza della Malattia vescicolare del Suino da Enterovirus.

Il piano prevede la sorveglianza degli allevamenti presenti nel territorio attraverso il campionamento sierologico da effettuarsi almeno una volta l’anno in tutte le aziende suinicole con un effettivo superiore a tre capi. Nelle Regioni Umbria e Marche lo screening sierologico dei campioni viene effettuato presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, mentre eventuali positività devono essere confermate dal Centro di Referenza Nazionale di Brescia.

Fig. 1: numero aziende campionate in Umbria e Marche (1998-2000).

In base a quanto previsto è possibile utilizzare i dati derivanti da questa attività ai fini della costituzione di un’anagrafe degli allevamenti suini nelle due Regioni, anche se appare evidente che nel corso degli anni presi in considerazione lo stato di attuazione del Piano non ha avuto un andamento costante. Nella Fig. 1 è possibile vedere come le aziende campionate siano cresciute particolarmente nella Regione Marche, mentre in Umbria all’incremento registrato nel 1999 è seguita una flessione nell’anno 2000.
Fig. 2: Aziende campionate divise per ASL in Umbria e Marche 1998-2000.


Le aziende suinicole non sono uniformemente distribuite nel territorio delle due regioni (Fig. 2). Nella Regione Umbria la maggior consistenza degli allevamenti è localizzata nella ASL 2, in cui si trovano più del 50% delle aziende suinicole umbre. Anche nella Regione Marche le aziende sono maggiormente presenti nella ASL 9 mentre risulta uniforme la concentrazione nel resto del territorio.

Nonostante il numero di aziende sia quasi uguale nelle due Regioni, il maggior numero di sieri analizzato dal Laboratorio di Virologia deriva dalla Regione Umbria (Fig. 3). Nel corso dei tre anni sono stati complessivamente esaminati 23.855 sieri con una media di circa 8.000 l’anno. Di gran lunga minore è stato il numero di campioni di feci accettato e inviato al Centro di Referenza presso L’IZS della Lombardia e dell’Emilia per l’isolamento dell’Enterovirus in colture cellulari.

Fig. 3: Esami sierologici e virologici effettuati in Umbria e Marche (1998-2000).


Questa intensa attività di sorveglianza ha permesso ad entrambe le Regioni si essere accreditate come indenni dalla Malattia Vescicolare del Suino. Nel corso dei tre anni di riferimento non sono state riscontrate positività sierologiche nei campionamenti effettuati nella regione Marche, mentre nella regione Umbria il trend delle aziende sieropositive è decisamente diminuito (fig. 4). Nel corso del 2000 sono stati riscontrati in questa regione due soggetti sieropositivi classificati come singleton reactors. Un altro soggetto è risultato positivo anche se in seguito è stato accertato che l’animale in questione non era più eliminatore e gli anticorpi presenti erano da collegare ad una infezione di vecchia data.
Fig. 4: Aziende in cui sono stati riscontrati soggetti positivi.
I campioni di sangue vengono conferiti presso i Laboratori dell’Istituto Zooprofilattico contestualmente ad una scheda di accompagnamento da cui si possono estrarre delle informazioni circa la tipologia di allevamenti presenti nel territorio delle due Regioni (Fig. 5).

Fig. 5: Tipologia delle aziende suinicole campionate in Umbria e nelle Marche. (* La distinzione tra le categorie di allevamento a ciclo aperto e chiuso è stata stimata avendo a disposizione soltanto il dato complessivo)


Dall’analisi dei grafici risulta che nelle due Regioni è molto ridotta la presenza di stalle di sosta riconosciute come uno dei maggiori fattori di rischio per la diffusione della malattia. Nella Regione Marche la categoria più rappresentata risulta essere quella dell’allevamento da riproduzione a ciclo aperto, mentre in Umbria il numero degli allevamenti da ingrasso e quelli da riproduzione si equivalgono e tra questi ultimi prevalgono le aziende a ciclo chiuso.

In conclusione si può ritenere soddisfacente lo stato sanitario dell’Umbria e delle Marche nei confronti di questa patologia inserita nella lista A dell’OIE, visto che l’attività di sorveglianza dei Servizi Veterinari della AA.SS.LL. risulta essere efficace e costante negli anni. L’accreditamento delle Regioni riguardo l’indennità da MVS non è mai stato in discussione nel corso dei tre anni presi in considerazione e, anche attraverso l’ausilio del Laboratorio, le positività sierologiche riscontrate sono state affrontate in modo appropriato ed efficiente.


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