Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 5/6 - giugno/luglio 2001
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Dott. Fulvio Biancifiori
<f.biancifiori@pg.izs.it>

FORMAZIONE A DISTANZA IN SANITA' PUBBLICA VETERINARIA
(parte prima)



Introduzione

I mutamenti intercorsi in questi anni stanno ponendo con sempre maggior forza l'esigenza di una formazione continua per rispondere alle mutevoli richieste del mercato del lavoro e delle professioni.
La prospettiva che emerge da alcune recenti ricerche è quella di dover rinnovare le proprie competenze professionali almeno tre volte nell'arco della vita lavorativa di ciascuno. Tale principio è alla base del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 che istituzionalizza anche nel nostro Paese la Educazione Continua in Medicina (ECM)e che prevede, per il personale del comparto sanitario, l'accumulo di circa 150 crediti formativi in ECM nell'arco di tre anni, mediante la partecipazione ad "eventi formativi" (corsi, seminari, convegni e quant'altro). D'altronde, le costrizioni di tempo e luogo poste dalla formazione in aula rendono quest'ultima particolarmente costosa; inoltre, quando il corso è terminato l'allievo è normalmente abbandonato a sé stesso col risultato che è difficile, quando non impossibile, applicare nella situazione lavorativa di ciascuno ciò che è stato insegnato durante il corso. La formazione in rete rende possibile l'assistenza post-corso e l'aggiornamento continuo direttamente sul luogo di lavoro.

Oggi, utilizzando computer, videocassette, trasmissioni televisive e in questi ultimi anni Internet, le opportunità di "frequentare" da lontano corsi di aggiornamento o di diploma universitario, corsi di lingue, di informatica o quant'altro sono decisamente aumentate, e hanno raggiunto un livello di qualità notevole.
Soprattutto la formazione in rete via Internet va diffondendosi rapidamente, poiché offre la possibilità di gestire tempi, luoghi e obiettivi in maniera estremamente flessibile, favorisce l'interazione fra docente e allievi e fra gli stessi allievi, che comunicano attraverso la posta elettronica e la partecipazione ad aree di discussione (forum). Inoltre, la presenza in rete di una enorme quantità di informazioni e notizie permette di avere sempre a disposizione tutto il materiale necessario per approfondire ogni tema di studio.

In particolare, nei progetti di formazione permanente l'utilizzo di una rete telematica consente un aggiornamento continuo direttamente sul luogo di lavoro e un'eventuale assistenza, in caso di necessità, anche post-corso.
Si possono trovare più formule diverse di insegnamento a distanza: L'espressione "Formazione a distanza" (FAD) si usa per indicare tutti i tipi di formazione organizzata, con qualunque finalità, all'interno della quale la parte essenziale dell'attività di trasmissione delle conoscenze e dell'apprendimento si situa al di fuori della relazione diretta, faccia a faccia, tra insegnante e alunno.
La maggior parte delle attività di formazione a distanza prevedono comunque momenti "faccia a faccia" (tutorato, gruppi, verifica delle conoscenze), così come l'insegnamento di presenza comporta dei momenti di autoapprendimento.

Grazie alle nuove tecnologie della comunicazione applicate ai processi di istruzione, formazione e aggiornamento professionale, che usano Internet come piattaforma di trasferimento dati, è possibile realizzare la Formazione a Distanza on line. Sinonimi di tale terminologia sono: open learning, distance education, distance training, lifelong learning on line.
Le metodologie della formazione a distanza on line stanno determinando una svolta radicale nei processi di trasmissione delle informazioni e della conoscenza e la formazione on line non si risolve semplicemente nell'uso di nuove tecnologie applicate alla didattica tradizionale, con il trasferimento su web di pagine di libri o dispense universitarie, ma è un processo fondato innanzitutto sull'interazione tra persone resa possibile da Internet o da una rete locale. Infatti, si riferisce a processi di insegnamento - apprendimento che usano tecnologie hardware e software (computer, linee telefoniche, e-mail, listserver, newsgroup, conferencing system, pagine web ecc.) nella comunicazione tra docenti e discenti senza richiedere la presenza fisica dei partecipanti in uno stesso luogo.

I partecipanti possono inoltre connettersi e intervenire in tempi differenti scelti secondo le loro necessità o convenienze. Il risultato è la creazione delle cosiddette aule o classi virtuali. Per ora la maggior parte dei corsi on line usa modalità di comunicazione basate su testo (e-mail, liste di discussione o listserver) e immagini fisse o animate (Web Conferencing Systems). Con un WCS si può instaurare un processo di comunicazione tra due o più persone che non è realizzabile con le sole pagine web.
Nella formazione a distanza on line è fondamentale stimolare e favorire l'interazione tra docente e discenti e la cooperazione tra discenti (collaborative learning) con l'apertura di discussioni sugli argomenti di un corso, un seminario, un laboratorio, facilitando la comunicazione e lo scambio di informazioni tra i partecipanti al fine di trasformare le informazioni in conoscenza.

La VideoConferenza

Uno dei mezzi di FAD con enormi potenzialità di sviluppo applicativo è la videoconferenza. L'interesse per la realizzazione di applicativi di videoconferenza è scaturito negli anni 80 per rispondere ad un'esigenza molto diffusa negli ambienti di lavoro: quella di poter prendere parte a riunioni in cui ogni partecipante sia in grado di stabilire un contatto audiovisivo e scambiare documentazione con altri, senza doversi fisicamente muovere dal proprio ufficio o dalla propria abitazione, e ottenere un risparmio in termini di tempo e denaro nel caso in cui gli interlocutori si trovino in luoghi geograficamente distanti. Nel corso degli anni sono stati realizzati numerosi sforzi in tale direzione, e l'ambito del suo utilizzo è stata esteso a numerose situazioni, tra le quali la teledidattica ed il tempo libero (webchat, video on demand).
L'adozione di un applicativo di videoconferenza su un personal computer permette di estendere la gamma di potenzialità normalmente fornite dal telefono, che é sempre stato il più diffuso strumento di comunicazione tra persone geograficamente separate, al trasferimento di informazioni audiovisive e alla condivisione delle funzionalità e dei dati presenti su elaboratori fisicamente distanti magari centinaia di chilometri.
Le prestazioni di un sistema di questo tipo devono essere tali da garantire un elevato grado di interattività tra i partecipanti: la qualità del segnale audio dev'essere come minimo paragonabile a quella offerta dagli apparecchi telefonici, mentre i flussi video devono cercare di reggere il confronto con il segnale diffuso dalla televisione (altra tecnologia molto comune, soprattutto nell'ambito domestico): quest'ultima é in grado di visualizzare sequenze di immagini con numerose sfumature di colore ed una perfetta fluidità per quanto concerne la resa del movimento, le quali mantengono il medesimo livello di qualità indipendentemente dalla natura del programma trasmesso. Un'ulteriore considerazione riguarda la necessità di mantenere il ritardo nella trasmissione al di sotto di una determinata soglia per consentire l'interazione in tempo reale tra due interlocutori.

Una delle caratteristiche fondamentali per un applicativo di videoconferenza consiste nella possibilità di estendere la conversazione a più di due interlocutori. Per raggiungere questo scopo é necessaria l'adozione di un meccanismo che consenta di trasmettere in modo efficiente i flussi multimediali presso ciascun partecipante, evitando che il numero totale di copie generate sia tale da causare una congestione nella rete.
Purtroppo il trasporto di informazioni multimediali di alta qualità é condizionato da due fattori: innanzitutto, la trasmissione dell'elevata quantità di dati generati dagli apparati di codifica nel tentativo di riprodurre il maggior numero di particolari possibile nei segnali elaborati, necessita di un'ampiezza di banda raramente reperibile su Internet e sulla maggior parte di reti locali; in secondo luogo, la necessità di trasferire informazioni in tempo reale richiede la realizzazione di applicativi o protocolli in grado di garantire una determinata Qualità di Servizio, contemplando la possibilità di prenotare le risorse della rete in previsione dello svolgimento di una sessione di videoconferenza. Uno dei fattori chiave di questo tipo di problema é rappresentato dalla scelta della tecnica di compressione utilizzata per ridurre l'entità di dati che compongono i flussi multimediali da trasferire sull'infrastruttura di rete, che dev'essere capace di evitare la perdita delle informazioni fondamentali per la ricostruzione delle immagini o per la resa della sensazione di movimento.

La presenza sul mercato di numerose soluzioni provenienti da case produttrici differenti e l'intenzione di estendere le potenzialità dei sistemi di videoconferenza, non solo a vaste aree geografiche, ma anche presso differenti categorie di utenti, implica la necessità di ottenere un elevato livello di interoperabilità tra dispositivi eterogenei. L'ITU-T (Telecommunication standardization sector of International Telecommunication Union) già noto come CCITT, ha emanato una serie di Raccomandazioni finalizzate alla definizione di standard universalmente riconosciuti inerenti i requisiti per la trasmissione di voce, video e dati, e per l'interoperabilità su strutture digitali


Nel prossimo numero: Strumenti di gestione della FAD


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