Webzine Sanità Pubblica Veterinaria - Numero 26 - ottobre/novembre 2004
RISULTATI DEL PROGRAMMA DI RICERCA: SOSTENIBILITÀ DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE BIOLOGICHE CON ALIMENTI OGM FREE IN UMBRIA - http://www.izsum.it/indice-spv.html

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RISULTATI DEL PROGRAMMA DI RICERCA: SOSTENIBILITÀ DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE BIOLOGICHE CON ALIMENTI OGM FREE IN UMBRIA

CAPITOLO 3:
L'AMBITO IGIENICO SANITARIO E SCHEDE IGIENICO-SANITARIE

Tacconi G., Franciosini M. P., Arcaro R., Casagrande Proietti P., Piergili Fioretti D.
Dipartimento di Scienze Biopatologiche Veterinarie
Sezione di Patologia e Igiene Veterinaria e Sezione di Parassitologia; Università di Perugia.



INTRODUZIONE
Gli animali da reddito presentano la particolarità di essere specie la cui carne e gli altri prodotti derivati sono destinati al consumo o all' abbigliamento nonché per la preparazione di cosmetici, mangime…(Ganière et al., 2001), di conseguenza la loro contaminazione da parte di agenti infettivi (metazoi, protozoi, batteri, virus, prioni,…) patogeni anche per l'uomo costituisce un pericolo per le categorie professionali che prevedono un contatto con gli animali o con i loro prodotti derivati ed in particolare per il consumatore.
Alcuni degli agenti di zoonosi presenti negli allevamenti convenzionali di bovini ed ovini (Adesiyun e coll., 1996; Ueno e coll., 1996; Boutrif, 1997; Kirk 2000) ed in particolare Salmonella spp., Listeria monocytogenes (L. monocytogenes) e Campylobacter termofili sono responsabili di tossinfezioni alimentari e possono trasmettersi all'uomo attraverso gli alimenti di origine animale, come carne, latte e formaggi (Maini e coll., 1989; Adesiyun e coll., 1996; Jensen e coll., 1996).
Dal momento che i dati riportati in letteratura sono esclusivamente riferiti agli allevamenti convenzionali, ed in particolare ai bovini, scopo della presente indagine è stato quello di valutare la prevalenza di Salmonella spp., L. monocytogenes e Campylobacter termofili negli allevamenti biologici di bovini e di ovini in Umbria e fornire un contributo per la conoscenza di tale argomento.

MATERIALI E METODI


SOPRALLUOGHI
L'indagine è stata condotta durante il periodo compreso tra Aprile ed Ottobre 2003, su n.15 Aziende, contrassegnate con le lettere da A a Q, che allevano bovini e/o ovini secondo il metodo biologico.
Le Aziende sono state selezionate per avere terminato il periodo di conversione al momento dell'inizio dell'indagine e per avere risposto affermativamente alla nostra richiesta, previa visione del protocollo di ricerca, rendendosi disponibili ai controlli previsti, che relativamente all'azione 3/E, del protocollo, hanno riguardato l'aspetto igienico-sanitario.

Tali Aziende sono caratterizzate da una diversa organizzazione relativamente a:
una o più specie di animali allevate; indirizzo produttivo (carne o latte e derivati); strutture; ambiente; numero di soggetti allevati, che è risultato variare da 4 a 180 bovini/gruppo (in tutto n. 12 gruppi) e da 117 a 772 ovini/gruppo (in tutto n. 8 gruppi).

Di queste 15 Aziende:

per un totale di n. 3881 animali ( n. 625 bovini e n. 3256 ovini).

In base alla diversa disponibilità fornita dai proprietari di ciascuna Azienda, nel periodo compreso tra Aprile ed Ottobre 2003, sono stati effettuati da n.2 a 6 campionamenti, per un totale di 51. E' da precisare che per la maggior parte dell'anno gli animali vengono lasciati al pascolo ed i ricoveri sono caratterizzati da strutture molto semplici e ben arieggiate.

TIPI DI INDAGINE
Raccolta dei dati anamnestici e valutazione dello stato di salute degli animali. Nel corso dei sopralluoghi non sono state riscontrate patologie in atto; anche i dati sulla mortalità sono risultati nella norma.

CAMPIONI
Campioni di feci e di lettiera sono stati prelevati in sacchetti di plastica sterili e sottoposti ad esame microbiologico e parassitologico.

INDAGINE STATISTICA
La rappresentatività del campione è stata valutata in base alla consistenza numerica dell'allevamento (Thrusfield, 1995), tenendo conto della prevalenza rintracciata in letteratura per gli allevamenti convenzionali, per ciascuno degli agenti patogeni ricercato, e dell'errore standard.


uova di Dicrocoelium dendriticum [foto D. Piergili Fioretti 2003]


ESAME MICROBIOLOGICO
E' stato eseguito per la ricerca di Salmonella spp, Listeria spp e Campylobacter spp, con particolare attenzione a L. monocytogenes e Campylobacter termofili, considerati tra gli agenti più diffusi negli allevamenti ( Adesiyun e coll., 1996; Ueno e coll., 1996; Boutrif, 1997; Kirk, 2000) e sull'ambiente (Yoshida e coll., 1998).

Campioni di feci (pool da 3-5) e di lettiera (2 pool da 10/allevamento) sono stati inoculati in ciascuno dei seguenti terreni di coltura secondo le procedure di seguito elencate e brevemente di seguito riassunte.
La ricerca di Salmonella spp è stata allestita secondo cinque fasi operative tecniche distinte: prearricchimento, arricchimento selettivo, isolamento, identificazione biochimica e conferma sierologica (Koneman,1995; Casagrande Proietti e coll. 1997). Sono stati utilizzati, come terreni di coltura, Buffered Peptone Water, Rappaport Vassiliadis, Selenite Cystine Broth, Hektoen Enteric Agar e Triple Sugar Agar della Ditta (Oxoid).

Per la ricerca di Listeria spp la procedura tecnica ha rispettato cinque fasi operative tecniche distinte: semina diretta su terreno solido selettivo di una parte del campione in esame, arricchimento in terreni liquidi selettivi del restante materiale, isolamento, identificazione morfologica e biochimica (Galli e coll.,1992; Quinn e coll.,1999; Farina e Scatozza,1998), con prearricchimento, in LEBB addizionato a LSS selective supplement, e successivo trapianto in terreno solido, Listeria Selective Agar Base (Terreno Oxford) (Oxoid), ed incubazione per 48 h in aerobiosi a 37°C.


uova di Moniezia sp., e Tricostrongylus sp [foto D. Piergili Fioretti 2003]


Per la ricerca di Campylobacter termofili la procedura tecnica si è basata su quattro fasi operative tecniche distinte prearricchimento, isolamento, identificazione morfologica e biochimica (Galli e coll.,1996; Quinn e coll., 1999; Farina e Scatozza, 1998) in Campylobacter selective enrichment broth, costituito da Nutrient Broth n.2, Lacked horse blood, Campylobacter growth supplement (Oxoid), contenente polimixina B, rifampicina, trimetoprim lattato e cicloexemide. Le provette sono state incubate per 24 h a 43°C in un'atmosfera microaerofila e più precisamente in una giara anaerobica OXOID HP 13 con catalizzatore e busta di gas generation Kit OXOID BR 056°, specifica per creare un'atmosfera di 85% di azoto, 10% di anidride carbonica e 5% di ossigeno. Trascorso tale periodo un'ansata di materiale è stato seminato in terreno di Preston (Oxoid) costituito da Campylobacter agar base, Lacked horse blood, Campylobacter growth supplement e Campylobacter selective supplement (Oxoid); l'incubazione è stata protratta per 48 h a 43°C in giara. Le colonie sospette sono state sottoposte ad esame microscopico previa colorazione di Gram ed alle prove di ossidasi, catalasi, riduzione dei nitrati, sensibilità all'acido nalidixico, crescita a 25°C ed idrolisi del sodio ippurato.

Ciascun pool è stato conservato a temperatura di frigorifero in modo da poter effettuare semine singole in caso di positività.

ESAME PARASSITOLOGICO
L'indagine parassitologia è stata eseguita su un totale di 3305 campioni di feci , tra ovini e bovini, mediante esami coproscopici qualitativi quali:


larva di Mulleris sp. [foto D. Piergili Fioretti 2003]


VALUTAZIONE DEI PARAMETRI AMBIENTALI
E' stata effettuata con l'impiego di Dragher (Safety, Inc. - Pittsburg, PA - USA) per la rilevazione di ossigeno, anidride carbonica ed ammoniaca.

RISULTATI


ESAME MICROBIOLOGICO.
I risultati hanno evidenziato assenza di Salmonella spp., di L. monocytogenes e di Campylobacter termofili in tutti i campioni di feci e di lettiera raccolti nelle 15 Aziende.
Questo dato è da considerare molto interessante sia perchè fornisce informazioni sulla prevalenza di tali patogeni in bovini ed ovini allevati biologicamente sia perché potrebbe, se confermato in altri gruppi, dimostrare la validità del metodo biologico nel promuovere la salute degli animali così allevati.

Va sottolineato infatti che negli allevamenti convenzionali di bovini i tre microrganismi risultano presenti con prevalenze variabili da 0,9% a 18% per quanto riguarda Salmonella spp (Maini,1989; Adesiyun e coll., 1996; Hassan e coll.,1996), di 3,3% (Adesiyun e coll., 1996; Hassan e coll.,1996) per quanto riguarda L. monocytogenes e di 5,7% relativamente a Campylobacter termophili (Adesium e coll., 1996; Hassan e coll.,1996).

Dalle colture fecali in prearricchimento, risultate negative per Salmonella spp. sono stati isolati enterobatteri che, sottoposti ad identificazione biochimica, mediante l'impiego di API test (Biomerieux), sono risultati appartenere ai generi e specie riportati in Tabella 1. Tali microrganismi non sono considerati agenti zoonotici, ad eccezione di Escherichia coli (i ceppi sono sottoposti ad identificazione sierologia), qualora risultasse appartenere al sierotipo O157:H7 e di L. ivanovii, riscontrati rispettivamente con una Prevalenza di 3,47%,nei bovini e di 0,91% negli ovini e di 3,40% nei bovini e 2,35% negli ovini. E. coli O157:H7 è stato recentemente isolato e considerato responsabile di zoonosi (Kirk, 2000; Orr, 2000; Ganiére, 2001); la sua prevalenza nei bovini convenzionali può variare da 1,8% ,3,4%, 7,5%, 8% (negli adulti) e 15,7% (Orr, 2000).

Relativamente a L. ivanovii nei bovini e negli ovini è considerata causa di aborto (Poli,1996).

ESAME PARASSITOLOGICO
I risultati hanno evidenziato nei bovini la presenza di Dicrocelium in 3/6 allevamenti con valori di positività negli animali rispettivamente dell'88%, 64,3% e 50% e di Strongilus gastro intestinali in 4/6 allevamenti con valori di positività negli animali rispettivamente dell'48%, 84% e 57%.
I parassiti riscontrati negli ovini sono riportati nella Tabella 3 con le rispettive percentuali di positività.

Tali dati evidenziano soprattutto positività per agenti metazoari quali Cestodi, Trematodi e Nematodi.
Le prevalenze maggiori in termini di numero di allevamento sono state riscontrate nell'allevamento ovino rispetto a quello bovino, mentre le percentuali di positività per capi all'interno degli allevamenti positivi, rispetto alle singole parassitosi, hanno mostrato differenze non significative tra bovini ed ovini.
Rispetto agli indici di contaminazione di massa riportati in bibliografia per gli allevamenti convenzionali (Ambrosi,1995), gli allevamenti biologici hanno mostrato un modesto aumento delle parassitosi a ciclo diretto, come le strongilosi (prevalenza media, 79,1%) e la tricocefalosi (prevalenza media, 26,7%), dovuto alle metodiche di fertilizzazione naturale del terreno agricolo e quindi a processi di fermentazione inadeguati che portano ad un inquinamento parassitario dell'ambiente.

Analogamente maggiori percentuali di positività, ma non in tutti gli allevamenti sia bovini che ovini, sono state riscontrate per le parassitosi a ciclo indiretto (che necessitano cioè di un ospite intermedio), come la teniasi (prevalenza media, 48,9%), la dicroceliosi (prevalenza media, 20,3) e la muelleriosi (prevalenza media, 73,1), dovuto alla possibilità di ingerire gli ospiti intermedi durante il pascolo. La negatività in alcuni allevamenti di tali parassitosi a ciclo indiretto è legata all'assenza in quel determinato territorio della specie di ospite intermedio.

VALUTAZIONE DEI PARAMETRI AMBIENTALI
I rilievi microclimatici ambientali hanno evidenziato la normalità dei parametri controllati, ossigeno pari al 21% e assenza di anidride carbonica, acido solfidrico ed ammoniaca.

CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
Per quanto riguarda la valutazione della situazione sanitaria sebbene questa indagine è ascrivibile ad un numero limitato di aziende può essere verosimilmente ipotizzato che le caratteristiche biologiche di allevamento (maggiori spazi a disposizione, riduzione della densità di popolazione, riduzione dello stress di produzione,…) si ripercuotano positivamente sullo stato sanitario degli animali, per quanto riguarda il riscontro di agenti infettivi, che spesso in via condizionata e non, sono cause di ingenti perdite.

Ciò vale anche per l'aspetto parassitologico, poichè i valori di prevalenza osservati non si discostano di molto da quelli riportati negli allevamenti convenzionali, trattati con farmaci allopatici; il trattamento con farmaci fitoterapici ed omeopatici, che comporta l'assenza del rischio di accumulo di residui nelle carni, latte e prodotti derivati è da considerare uno tra gli aspetti molto positivi del metodo biologico.

E' comunque opportuno sottolineare quanto importante sia l'applicazione di rigorosi piani di profilassi diretta nell'allevamento biologico, per il controllo dei microrganismi patogeni al fine di evitare non solo la diffusione delle infezioni ed infestazioni tra gli animali ma anche la contaminazione delle carni al macello e di altri prodotti come il latte ed in particolare i formaggi. Ad esempio il monitoraggio stagionale degli animali è importante per rilevare la prevalenza di Listeria spp, che viene isolata facilmente nei mesi più freddi (Abou-Eleinin e coll.,2000); altrettanto importante è la razionalizzazione dei piani stessi per quanto riguarda la scelta dei disinfettanti, tenendo presente, sempre come esempio che i disinfettanti basici, risultato molto efficaci (Yoshida e coll.,1998) nei confronti di Listeria spp.





BIBLIOGRAFIA

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Casagrande Proietti P., Galli R., Cuteri V., Asdrubali G., Tacconi G. (1997). Indagini sulle caratteristiche microbiologiche di carcasse di colombi da carne. La Selezione Veterinaria,8-9:721-26.

Farina R., Scatozza F. "Trattato di Malattie Infettive degli animali domestici" Ed. UTET, 1998.

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