Webzine Sanità Pubblica Veterinaria

Numero 26 - novembre 2004 - http://www.izsum.it/webzine.html

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Stefano Passeri
Stefano Passeri
<st.passeri@tiscali.it>

Il Prosciutto di Carpegna



Oggi ci occuperemo di uno dei sette prosciutti D.O.P. d'Italia e cioè il Carpegna.

Il suo nome deriva dal paese d'origine, anche se oggi è prodotto nell'intera area del Montefeltro posta nella parte settentrionale delle Marche al confine con l'Emilia Romagna.

La materia prima con il quale è prodotto deve avere un peso oscillante tra i 20 ed i 25 kg, oltre ad essere ricavata da animali allevati a terra e con almeno un anno di età.

Le cosce appena tolte dalla mezzena devono essere rifilate in modo regolare prima di essere sottoposte a massaggio nella loro parte mediana allo scopo di espellere il sangue residuo all'interno del vaso sanguigno che le attraversa.

La salatura si effettua con sale marino grosso e dura circa venti giorni, poi lo stesso viene lavato con del vino bianco secco e la coscia viene pepata intorno all'osso femorale per aumentarne la protezione da eventuali attacchi esterni.

La sugnatura viene fatta nella parte non protetta dalla cotenna e si effettua con l'omonimo lardo impastato insieme a farina e pepe; avviene subito dopo e appena completata la coscia passa alla stagionatura in un luogo buio, fresco e asciutto per non meno di dodici mesi.

Quando il prosciutto è pronto avrà un colore che va dal rosso granato al rosa, il lardo spesso e bianchissimo ed un profumo fragrante e netto.

Le sue caratteristiche organolettiche lo rendono abbinabile a varie tipologie di vini ma di certo è un buon abbinamento con questo prosciutto il vino nobile di Montepulciano D.O.C.G. rosso.




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