1° Maggio, dieci nuovi Paesi, per la più parte collocati in una regione geografica che in passato ha rappresentato la cerniera tra il mondo occidentale e quello della ex Repubblica Socialista Sovietica, entrano a far parte dell'Unione Europea.

Ciascuno di loro porta con sè un importante carico di esperienze, spesso e purtroppo negative, e di grandi aspettative, ma tutti hanno alle spalle una lunga tradizione di cultura e di storia, che li ha portati a vivere ed operare in contesti sociali e normativi differenti e che da oggi in avanti dovranno, però, integrarsi con le disposizioni comunitarie.

E' indubbio, fatto salvo un primo periodo di necessario rodaggio, che un'Unione Europea costituita oggi da 25 Paesi, ma auspicabilmente in un futuro prossimo ancora più allargata e dopo che sarà approvato il testo della nuova Costituzione, non potrà che determinare effetti fortemente positivi, rappresentando un unicum che potrà competere con pari forza e dignità con gli altri continenti, sia nei settori produttivi che delle tutele individuali e collettive.

Per quanto riguarda più da vicino il microcosmo veterinario, dobbiamo tener conto che sono circa 24.000 i professionisti medici veterinari entrati ad operare a pieno titolo nell'Unione Europea, condividendo diritti e doveri di quelli che hanno già tale prerogativa e che, complessivamente, altre 10 Facoltà di medicina veterinaria si trovano inserite nel circuito europeo della formazione...

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