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Numero 24 maggio 2004 - http://spvet.it
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BLUE TONGUE IN UMBRIA: STATO DELL'ARTE

di Laura Faccenda1, Vincenzo Grelloni1, Gina Biasini1, Miriam Tinaro1, Alessandro Mingolla1, Mario Latini1, Luigi Molinari1, Luciano Sonaglia2, Roberto Fiorini3, Luciano Moriconi2, Carlo Beccio3, Carmen Maresca1

(1) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
(2) ASL 3 - Foligno
(3) ASL 4 - Terni


INTRODUZIONE
Il Piano nazionale di Sorveglianza della febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) è stato ideato per effettuare una sorveglianza epidemiologica su tutto il territorio nazionale dopo l'insorgenza della prima grave epidemia della malattia in Sardegna nel 2001.
Il Piano prevede una duplice sorveglianza attuata tramite controlli periodici effettuati su bovini sentinella (controllo sierologico) e sulla cattura con trappole fisse di Culicoides (controllo entomologico).
Il numero degli allevamenti e degli animali da sottoporre a controllo varia in Italia sulla base di una suddivisione del territorio nazionale in quadrati di 1600 chilometri di superficie per quanto riguarda quasi tutte le regioni settentrionali considerate meno a rischio di contrarre l'infezione (Area B) e di quadrati con una superficie di 400 chilometri per quanto riguarda le restanti regioni, Umbria compresa, definite come Area A.

All'interno dei quadrati dell'area A devono essere controllati da 5 a 8 allevamenti per un totale di 58 animali a cella. Il tipo di campionamento scelto è strutturato in modo che i bovini, che si infettano ma non si ammalano, fungano da sentinella per evidenziare l'insorgenza dell'infezione.
È importante che, proprio per il loro ruolo di "sentinella", gli allevamenti ed i rispettivi bovini rimangano sempre gli stessi. I prelievi hanno cadenze diverse nel corso dell'anno seguendo il ciclo di vita dei Culicoides, per cui, nell'area B hanno cadenza mensile durante l'inverno e parte della primavera, quando gli insetti diminuiscono di numero, per diventare quindicinali durante i restanti mesi dell'anno.
La cattura degli insetti viene effettuata con cadenza settimanale tramite trappole fisse, inoltre nel caso di sieropositività vengono effettuate delle ulteriori catture tramite una trappola mobile. Qui di seguito riportiamo i risultati del Piano di Sorveglianza in Umbria con particolare riferimento alla situazione dell'ultimo anno.

Nelle cartografie 1 e 2 sono mostrate le localizzazioni dei 107 allevamenti sentinella e delle 7 trappole fisse in Umbria.




RISULTATI

Sorveglianza sierologica
Nel corso del 2003 i campioni prelevati in Umbria nell'ambito del Piano di Sorveglianza della Blue Tongue sono stati 18660, che corrispondono al 96% di quelli previsti, con il riscontro di 83 campioni positivi al test di screening (ELISA) provenienti da 18 aziende sentinella (vedi tabella 1).




Gli esami diagnostici di conferma effettuati dal Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche (CESME) di Teramo hanno convalidato come positive 14 aziende delle 18, di queste 8 nella Provincia di Terni e 6 in quella di Perugia. Nella cartina 3 sono evidenziate le sieropositività riscontrate nel 2003.


Dettagli relativi alla situazione epidemiologica nella provincia di Terni.
Nella Provincia di Terni nel periodo aprile - giugno 2003 si è svolta la campagna di vaccinazione con il sierotipo 2 che ha riguardato tutti gli allevamenti bovini ed ovicaprini presenti sul territorio, decisa in seguito alle sieropositivà dell'autunno 2002 (12 aziende bovine ed una caprina), oltre che alla presenza dell'infezione nelle Regioni limitrofe.
Il 23 giugno si è avuta la prima sieropositività del 2003 in un capo sentinella proveniente dalla prima azienda risultata positiva l'anno precedente (e che nel frattempo era stata sottoposta a vaccinazione) sita nel Comune di Otricoli.

Nel corso dell'estate, le positività confermate hanno riguardato altre sette aziende in cui è stato riscontrato sempre il sierotipo 2.

Tutti gli isolamenti su colture cellulari e uova embrionate sono risultati negativi, mentre la prova di polimerase chain reaction (PCR), eseguita sul sangue in toto degli animali positivi ha rilevato esclusivamente la presenza del virus vaccinale.
Inoltre le indagini eseguite su Culicoides spp. isolati nella zona di Calvi dell'Umbria hanno messo in evidenza la presenza dell'agente vaccinale mediante tecnica PCR.
Da sottolineare che la conferma di sieropositività in animali sentinella e la loro conseguente esclusione dal piano di sorveglianza ha determinato la riduzione dei capi da sottoporre a prelievo (da 330 a 270).
Particolarmente rilevante la situazione in tre allevamenti della provincia in cui il numero di capi disponibili attualmente è inferiore a tre.

Nella tabella 2 sono riassunti i risultati dei test diagnostici effettuati nelle aziende sentinella ternane nel 2003.


Dettagli relativi alla situazione epidemiologica nella provincia di Perugia
Nella provincia di Perugia le positività riscontrate hanno riguardato l'ASL 3 (Foligno) e l'ASL 2 (Perugia)

ASL 3 - controlli in aziende sentinella
Nel territorio di competenza dell'ASL 3 la prima azienda con infezione in atto è stata rilevata alla fine del mese di agosto a Cerreto di Spoleto.
Nei mesi di ottobre e novembre sono stati accertati nuovi campioni positivi in altre quattro aziende sentinella, due appartenenti al comune di Cerreto di Spoleto, una situata nel comune di Sant'Anatolia di Narco e una in quello di Sellano.
In tutti questi allevamenti il personale dell'ASL ha provveduto ad attuare tutti provvedimenti previsti dalla normativa vigente ed a prelevare ulteriori campioni da sottoporre ad esami di laboratorio, i cui risultati sono riassunti nella tabella 3.


Tutte le aziende sono risultate positive al sierotipo 2.
Nessuna sieropositività è stata confortata dall'isolamento del virus da sangue degli animali positivi, tuttavia in Culicoides spp. catturati nella prima azienda sede di infezione, la PCR ha permesso l'individuazione dell'agente eziologico, ma sul referto non è indicato se si tratta di virus vaccinale o di campo.
E' da segnalare comunque che in questo stesso allevamento la ricerca del virus mediante tecnica PCR ha rilevato l'agente vaccinale in 10 dei 12 animali sentinella, 2 sono risultati negativi.
Merita inoltre una particolare considerazione il fatto che due dei quattro allevamenti risultati positivi (uno a Cerreto e l'altro a S.Anatolia di Narco) nel 2003, non sono stati riconosciuti come "aziende con infezione in atto" dal sistema del centro di Referenza Nazionale di Teramo, in quanto i capi sentinella positivi erano stati cambiati di recente e, non essendo presente un prelievo nei 100 giorni precedenti, non poteva essere dimostrata la sieroconversione durante quel periodo.
In particolare, nell'azienda di Sant'Anatolia di Narco, i prelievi eseguiti su tutto l'effettivo hanno rilevato la presenza di altri 8 positivi confermati su 16 testati. Inoltre in tale azienda la PCR eseguita su sangue in toto ha rilevato la presenza sia dell'agente vaccinale, sia di quello di campo.

ASL 3 - controlli in zone di sorveglianza
I controlli sierologici eseguiti nelle aziende situate nei 4 chilometri dalla prima azienda infetta (tab. 3) e poi allargati mano a mano che si positivizzavano altri allevamenti, hanno riguardato 82 aziende (18 bovine e 64 ovicaprine), 20 delle quali sono risultate sieropositive (13 bovine e 7 ovicaprine).
In tutte queste aziende è stato riscontrato il sierotipo 2, tranne in una in cui sono stati riscontrati il sierotipo 2 e il 9 e un'altra in cui si è trovato solo il 9. Tutti i controlli clinici eseguiti sugli ovicaprini non hanno messo in evidenza sintomatologia riferibile alla malattia.

Gli esami eseguiti su sangue in toto mediante PCR in questi allevamenti hanno accertato la presenza dell'agente vaccinale, di quello di campo o tutte e due insieme nella stessa azienda.
Recentissimo, e per la prima volta in Umbria, l'isolamento da tessuto coltura del virus di campo in due bovini positivi provenienti da un allevamento sottoposto a controlli perchè situato nel raggio di 4 chilometri dalla prima azienda infetta.
Da segnalare che in questo allevamento la PCR (su sangue) ha rilevato sia l'agente di campo, sia quello vaccinale. Tali risultati sono riassunti nella tabella 4.



ASL 2 - controlli in aziende sentinella
La positività confermata dal Centro di Referenza che ha interessato l'ASL 2 ha riguardato un allevamento sentinella di Massa Martana in cui si è verificata la situazione già segnalata per l'ASL 3; anche in questo caso, la bovina positiva non era stata controllata da alcuni mesi (il proprietario doveva macellarla) e l'azienda non è stata considerata "azienda con infezione in atto".
Trattandosi del primo caso confermato in questo territorio, in accordo con l'Osservatorio Epidemiologico Veterinario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, il Centro di Referenza Nazionale di Teramo e i Servizi veterinari Regionali, l'ASL ha provveduto a controllare a distanza di circa un mese tutto l'effettivo per evidenziare eventuali sieroconversioni e ha effettuato le visite cliniche sugli ovicaprini presenti nel raggio di 4 chilometri dall'azienda interessata.
Poiché tutti gli accertamenti sono risultati negativi, non sono stati adottati ulteriori provvedimenti. Inoltre, la positività alla PCR da agente vaccinale riscontrata in uno degli animali e le informazioni emerse dall'indagine epidemiologica (presenza di figli di vaccinati introdotti prima dell'entrata in vigore della norma regionale) non fanno presupporre la presenza del virus di campo in allevamento.

Dati su ulteriori controlli per Blue Tongue
Nella tabella 5 sono riportati i dati dei prelievi eseguiti al di fuori del piano di sorveglianza: riguardano tutti i prelievi eseguiti nell'ambito dei controlli nelle aziende presenti nei raggi di 4 chilometri (quelli dell'ASL 3 sono presentati in dettaglio nella tabella 4), gli accertamenti successivi previsti dalla norma sugli allevamenti sentinella, i controlli sui greggi transumanti e i prelievi sugli animali del Centro Genetici e del Centro Tori.
Per quanto riguarda l'ASL 4 in particolare, si tratta di prelievi eseguiti nei primi mesi del 2003, in seguito alle positività del 2002.




Sorveglianza entomologica (2001 - 2003)
Facendo seguito all'Ordinanza del 11 maggio 2001, la Regione Umbria ha partecipato attivamente al Piano Nazione di Sorveglianza Entomologica per la Blue Tongue.
Dal 18 luglio 2001 a tutt'oggi vengono effettuate le catture in 7 Comuni della Regione, dove sono state posizionate altrettante trappole luminose (definite trappole fisse), attivate con cadenza settimanale (vedi cartina 2).
Oltre alle suddette trappole fisse, hanno contribuito a fornire dati sulla diffusione dei Culicoides spp. le catture effettuate, sempre con cadenza settimanale, da una trappola luminosa posizionata presso il Centro genetico, ANABIC di S Martino in Colle (Perugia) e da due trappole attivate presso i mattatoi di Terni e Orvieto. Ulteriori dati sono stati forniti dalle catture effettuate negli allevamenti risultati sierologicamente positivi con trappole definite mobili (tabelle 6 e 7).





Nella tabella 8 viene riportato, per anno e per singolo comune dove sono installate le trappole fisse, il numero delle catture effettuate e il numero delle catture risultate positive per Culicoides spp. Non è mai stata evidenziata la presenza di C. imicola.
Nella tabella 9 vengono identificati inoltre, i periodi dell'anno in cui è stata osservata l'assenza di Culicoides spp. (territorio stagionalmente libero).





tabella 9

Anche per le altre catture (ANABIC, mattatoi e allevamenti sierologicamente positivi) non è mai stata evidenziata la presenza di C. imicola e i risultati relativi alla cattura dei Culicoides spp. sono sovrapponibili a quelli delle trappole fisse (per l' ANABIC assenza di Culicoides spp. inverno 2001-2002: dal 04.12.2001 al 05.03.2002; assenza di Culicoides spp. inverno 2002-2003: dal 08 01 2003 al 21.03.2003).

Alte le percentuali di catture positive per Culicoides spp. (dal 50% al 97%) e da valutare attentamente che in alcune zone, come ad esempio nell'area di Stroncone (TR), il periodo di assenza di Culicoides spp. sia addirittura ridotto a meno di un mese all'anno e che anche con temperature al di sotto dei 10°C si continuino a catturare esemplari di Culicoides spp.
Sulla base di quanto detto e dell'andamento epidemiologico della malattia nelle regioni limitrofe del centro Italia, va facendosi sempre più strada l'ipotesi che alle nostre latitudini nella trasmissione del virus della Blue Tongue siano coinvolte, oltre a C. imicola, altre specie di Culicoides spp. come ad es. C. obsoletus, ipotesi quest'ultima particolarmente preoccupante in quanto questa specie risulta ubiquitaria e permane in attività, sul nostro territorio, per la maggior parte dell'anno.

Vaccinazione

Risultati campagna vaccinale provincia di Terni
A seguito della prima sieropositività verificatasi nella provincia di Terni alla fine del 2002, tutti i bovini ed ovini sono stati sottoposto a profilassi vaccinale obbligatoria nei confronti del virus della Blue Tongue.
La vaccinazione è stata eseguita con il vaccino monovalente attenuato sierotipo 2. Tutti gli animali sono stati vaccinati entro il 30 giugno 2003, data prevista per la fine della campagna di vaccinazione.
Nella tabella 10 sono mostrati i risultati della campagna vaccinale effettuata nella provincia di Terni (dati Centro di Referenza Nazionale).

tabella 10

Il livello minimo dell'80% dei capi vaccinati, che è definita come la soglia minima per ridurre in maniera significativa la circolazione virale, è stato ampiamente superato (percentuale copertura vaccinale totale 93%).

Nelle cartina 4 sono mostrati i territori sottoposti a vaccinazione nel 2003 (II campagna vaccinale) ed i sierotipi di virus vaccinale che dovevano essere utilizzati (dati Centro di Referenza Nazionale).

cartografia 4


Il vaccino pentavalente (1,2,4,9,16) previsto in alcune provincie siciliane, pugliesi e in Calabria non è mai stato utilizzato. Nella cartina 5 sono evidenziati i risultati della copertura vaccinale raggiunti nella stessa campagna vaccinale (dati Centro di Referenza Nazionale). Nel 2004 è prevista la vaccinazione di tutto il territorio regionale con un vaccino tetravalente (sierotipi 2, 4, 9, 16).

cartografia 5


CONCLUSIONI
Fino a pochissimi anni fa la Blue Tongue era una infezione pressoché sconosciuta nel nostro territorio. La febbre catarrale degli ovini o Blue Tongue era infatti classificata come malattia esotica.
Il Piano di Sorveglianza della Blue Tongue, istituito nel 2001, ha permesso di raccogliere moltissimi dati su questa infezione. Le informazioni così ottenute hanno contribuito a colmare alcune delle numerose lacune riguardanti questa malattia.
Sulla base di ciò che è avvenuto in Umbria, in relazione sia ai risultati del piano sierologico, sia degli isolamenti, sia delle catture effettuate, è stato dimostrato che nel nostro territorio è avvenuta la circolazione del virus da strada (il virus è stato evidenziato in tre allevamenti bovini situati in provincia di Perugia).

I sierotipi che hanno interessato la nostra regione sono stati il 2 (identificato dal 2002) e in, tempi molto recenti, anche il 9.
Si è ripetuta una situazione che ha coinvolto molte altre regioni italiane ed in maniera particolarmente dolorosa la Sardegna che dopo i primi focolai dovuti al sierotipo 2 nel 2001, con conseguente campagna vaccinale, nel 2003 ha visto la segnalazione sul proprio territorio dei sierotipi 4 e 16.
In Umbria, pur non avendo mai riscontrato nelle trappole per la cattura di insetti, il C. imicola, insetto riconosciuto come sicuro vettore biologico dell'infezione, sono stati catturati altre specie di Culicoides spp. fortemente sospette di trasmettere l'infezione.

La forma clinica della malattia negli ovini non è mai stata evidenziata nonostante l'attenta sorveglianza clinica effettuata dai veterinari AASSLL e la presenza contemporanea di ovini, bovini infetti e Culicoides spp.
Addirittura l'unico isolamento risultato positivo su tessuto cultura è derivato dal sangue di una bovina proveniente da una azienda in provincia di Perugia, dove bovini ed ovini condividono lo stesso recinto. Gli ovini di questa stessa azienda sono risultati sierologicamente negativi e senza alcun sintomo clinico riferibile alla malattia. Si fa anche notare che l'unico isolamento virale positivo da Culicoides spp. è avvenuto in un insetto catturato in una trappola posta a pochi chilometri dall'allevamento sopra citato.

Tale andamento dell'infezione rispecchia la situazione epidemiologica italiana, dove nel 2003, a fronte di numerose regioni interessate dall'infezione, solo in Sicilia (1 focolaio) ed in Sardegna (3700 focolai) si sono verificati episodi di malattia.
D'altro canto moltissime delle sieropositività riscontrate in Umbria sono state ascritte a virus vaccinale.

La decisione del Ministero della Salute di utilizzare un vaccino tetravalente contenente i sierotipi presenti oggi sul territorio nazionale per l'attuale campagna vaccinale sarebbe probabilmente la soluzione più logica vista la situazione e la diffusione dell'infezione in Italia.
In Umbria a tutt'oggi è stata accertata la presenza solo di due sierotipi (2 e 9), i due ulteriori sierotipi previsti per la vaccinazione (4 e 16) non sono presenti al momento, non solo nella nostra Regione, ma nemmeno in quelle limitrofe. Considerato, però, quale è stata l'evoluzione nel corso di questi ultimi anni relativamente alla presenza e alla diffusione dei sierotipi in Italia, non si può escludere il rischio di una futura introduzione nella nostra Regione di sierotipi finora assenti.

La vaccinazione, decisa per tutti i ruminanti domestici, ha la duplice finalità di proteggere gli ovini dalla forma clinica della malattia e di diminuire la circolazione virale come risulta anche da valutazioni effettuate dal Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche (CESME) situato presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e Molise.
Naturalmente è indispensabile che il vaccino polivalente che si intende utilizzare sia messo a punto e testato per efficacia, innocuità, titolo, interferenza tra i ceppi vaccinali e supportato da studi di validazione, così come previsto dalla normativa vigente per qualsiasi farmaco ed anche come espresso dal Consiglio Superiore di Sanità (sedute del 25 novembre e del 5 dicembre 2003).
La documentazione scientifica relativa al vaccino tetravalente è attualmente, così come confermato anche dal Centro di Referenza Nazionale, insufficiente.

Infatti il vaccino da utilizzare in Italia per la campagna vaccinale 2004 non è mai stato usato, non solo in Italia, ma neppure in altri Paesi così come confermato dal Centro di Referenza Nazionale e daTheresa Smith dell'Onderspoort Institute, Sud Africa (azienda produttrice del vaccino) nel corso del Convegno "Blue Tongue realtà e prospettive", tenutosi a Teramo il 25 marzo 2004.

Lo schema di vaccinazione proposto dal Ministero della Salute, che prevede un'unica somministrazione dei diversi sierotipi, contrasta con quanto espresso dallo stesso Centro di Referenza Nazionale, che riporta i risultati delle prove di validazione dell'efficacia vaccinale eseguite dall'Istituto produttore del vaccino.
In particolare, delle 4 pecore inoculate con vaccino pentavalente (sierotipo 1,2,4,9,16), nessuna ha sviluppato anticorpi contro il sierotipo 2 (sierotipo maggiormente frequente in Italia), solo 4 hanno sviluppato anticorpi contro il sierotipo 16 (BTV16), 2 contro il 4 (BTV4) ed una contro i sierotipi 1 e 9 (BTV1 e BTV9).

Sempre nello stesso documento, il Centro di Referenza Nazionale consiglia, quale modalità migliore di inoculazione per avere elevate probabilità di immunizzazione nei confronti di tutti i sierotipi, la somministrazione di ciascun sierotipo a distanza di 20 giorni l'uno dall'altro.
Oltre a ciò, si deve tenere conto di tutte le precauzioni previste nel protocollo di vaccinazione redatto dal CESME, che riguardano lo stato fisiologico e sanitario degli animali da sottoporre a vaccinazione.


Sulla base, poi, dell'esperienza maturata a seguito della vaccinazione eseguita con vaccino vivo attenuato monovalente con sierotipo 2 nella provincia di Terni ed anche a seguito del riscontro delle positività da virus vaccinale nella provincia di Perugia, nell' affrontare una campagna vaccinale, sarebbe auspicabile iniziarla e terminarla nei tempi previsti dal Ministero e comunque ben definiti, in relazione alla diffusione dei vettori nei diversi ambiti territoriali.
I periodi idonei per la vaccinazione in Umbria e in Italia potrebbero essere stabiliti sulla base dei risultati delle catture di Culicoides spp. effettuate nel corso della sorveglianza entomologica. Il momento più appropriato per eseguire la vaccinazione potrebbe essere individuato nel periodo immediatamente precedente a quello stagionalmente libero da Culicoides spp., tenendo conto anche dei tempi di persistenza del virus vaccinale. In questo modo si verrebbe a creare un "vuoto biologico" che probabilmente limiterebbe la diffusione del virus vaccinale e molte delle complicazioni derivate dalle positività vaccinali e i conseguenti provvedimenti restrittivi (sequestro dell'allevamento, ulteriori prelievi in attesa della diagnosi definitiva del Centro di Referenza Nazionale) potrebbero essere eliminati. Inoltre (come peraltro precisato anche dal Centro Nazionale di Referenza nel parere tecnico relativamente alla campagna di vaccinazione 2004), l'efficacia di una campagna vaccinale è strettamente dipendente, oltre che dalle caratteristiche del vaccino, dalla capacità stessa di gestione delle Regioni in modo da portare a termine la campagna vaccinale nei modi e nei tempi previsti.

Va ricordato, infine, che (protocollo per la vaccinazione) il vaccino da solo è insufficiente per assicurare la protezione degli animali nei periodi in cui l'attività dei Culicoides è maggiore, per cui sono indispensabili misure aggiuntive molto restrittive che prevedono l'allontanamento degli animali da fiumi, bacini, etc.

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