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L'ultimo editoriale pubblicato, nel numero di dicembre, nel tracciare un bilancio del 2003 e nel formulare qualche previsione per questo anno è stato da taluni considerato eccessivamente pessimistico. Spero vivamente che abbiano ragione, anche se i primi segnali che giungono dal livello centrale e regionale non sono certo molto confortanti. Si è appena conclusa, infatti, la celebrazione dei 25 anni della riforma sanitaria del 1978 - quella, per intenderci, che faceva ordine nella miriade degli enti che si occupavano di salute e delineava un modello di sanità universale e solidale nel quale la "prevenzione" assumeva un ruolo ed una visibilità degni di nota - che già il ministro Sirchia ha presentato la "sua" Riforma. Quest'ultima (è la quinta), a giudizio di coloro che hanno avuto modo di valutarla in profondità, sembra che miri ad annullare il processo di aziendalizzazione, azzerando, tra le altre cose, il potere monocratico dei direttori generali, che a giudizio del ministro ha determinato "disfunzioni ed abusi". Se la fonte di una simile valutazione è tanto autorevole non possiamo non tenerne conto, anche se, oggettivamente, non può riguardare gli Istituti Zooprofilattici, che certamente non hanno determinato, nell'intera loro storia, disfunzioni ed abusi degni di menzione. Gli Istituti, inoltre, a differenza delle aziende sanitarie ed ospedaliere, hanno un organo di programmazione, indirizzo e verifica di natura politica, costituito da rappresentanti dello stesso ministro e delle Regioni competenti per territorio, che dovrebbe costituire il necessario volano tra le esigenze dei committenti istituzionali e l'operatività gestionale degli Istituti. Se, dunque, disfunzioni vi fossero state non sarebbero certo da addebitare, almeno in misura esclusiva, a chi è stato incaricato dell'onere della gestione... |
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Sanita' Pubblica Veterinaria
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