Nell'editoriale del luglio scorso ho parlato lungamente del problema della ricerca all'interno degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, definendo la possibilità di acquisire risorse dal Ministero della Salute come una vera e propria corsa ad ostacoli, con competitori molto agguerriti, regole del gioco poco chiare ed una classe arbitrale particolarmente sensibile ad interessi diversi da quelli degli Istituti.
E' interessante rendere conto di quale fine abbia fatto la provocazione lanciata da queste colonne, allorquando si sollecitava uno sciopero bianco della ricerca da parte degli Istituti Zooprofilattici, paventando il timore che agli stessi sarebbe stata riservata soltanto una manciata di Euro.
Nel corso di questi ultimi tre mesi è successo qualcosa che può aver fatto ritenere pessimistiche tali previsioni oppure i fatti hanno confermato che le stesse erano esatte?
E quali attiggiamenti hanno assunto gli Istituti, a fronte di un presumibile, discriminatorio atteggiamento punitivo da parte del Ministero della Salute?
In verità molti sono stati gli accadimenti di questo ultimo periodo e credo che sia istruttivo, soprattutto per le giovani generazioni, riferirne brevemente i più salienti.
Per intanto, allo scadere della fatidica data del 12 luglio gli Istituti, mostrando una capacità progettuale che in qualsiasi altro Paese civile avrebbe riscosso apprezzamento ed attenzione, hanno inviato alla valutazione della Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria all'incirca 70 progetti, riguardanti tematiche di sanità pubblica di grande interesse e coinvolgenti prestigiosi enti di ricerca nazionali ed internazionali.