Webzine Sanità Pubblica Veterinaria

Numero 21 - settembre/ottobre 2003 - http://www.pg.izs.it/webzine.html

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La resa dei conti

[continua dalla prima pagina]
Fra questi, la menzionata Commissione ne ha ritenuto meritevoli di finanziamento soltanto 6, richiedendo peraltro ai nostri ricercatori di rimodulare le sperimentazioni, apportando tagli economici oscillanti, a seconda dei casi, dal 40 al 70%.

A fronte di un risultato tanto mortificante, se non ingiurioso nei confronti di quanti hanno dedicato praticamente due mesi di lavoro per redigere i progetti, sorgono legittime e spontanee alcune domande: nella Commissione erano presenti "competenze" in grado di valutare serenamente ed oggettivamente la qualità delle ricerche presentate? I tagli richiesti derivano da una puntuale e dettagliata valutazione economica dei singoli progetti oppure c'è dell'altro?
Quanto al primo quesito, e per quello che è dato sapere, risulta che in tale augusto Organo di valutazione siano presenti solo due docenti veterinari, entrambi di malattie infettive, che, senza nulla togliere alla loro indiscussa competenza scientifica, è ben difficile che potessero esprimere giudizi circostanziati su tutte le tematiche affrontate nelle sperimentazioni sottoposte a giudizio, soprattutto su quelle riguardanti la sicurezza alimentare.

Quanto, poi, ai finanziamenti assentiti, pare inverosimile, ma gli stessi non sono stati concessi in ragione di una approfondita analisi economica delle richieste, quanto piuttosto in ragione di una decisione presa "a prescindere" e che rendeva disponibili per gli Istituti solo 2 milioni di Euro, spalmati con criteri ignoti, ma in ogni caso incomprensibili, sui sei progetti approvati. In questi dieci anni di utilizzo, anche da parte degli Istituti, dei fondi ex art. 12 del D. Lgs. 502/92 ritenevamo di aver assitito a tutte le possibili alchimie volte a rendere sempre più arduo il cammino degli Istituti per giungere alla conquista di quanto meritano sul piano della capacità progettuale e scientifica. Visto il trattamento riservatoci, verrebbe da dire che abbiamo toccato il fondo.
Francamente temo di no.

Se è vero, infatti, come è presumibile che sia, che nel 2004 i fondi del Ministero della Salute destinati alla ricerca subiranno un ulteriore taglio del 29% , è sin troppo facile prevedere che, ancora una volta, le vittime sacrificali saranno individuate negli Istituti Zooprofilattici, a meno che........
C'è, in verità, una possibilità per arrestare questo atteggiamento palesemente discriminatorio ed irragionevolmente punitivo adottato nei confronti degli Istituti ed è data dalla ferma ed unanime decisione assunta dai rappresentanti legali e dai presidenti dei consigli di amministrazione, che, stanchi di subire, hanno finalmente detto "basta".

Non ci saranno aggiustamenti economici, non ci saranno rimodulazioni dei progetti, non si accetteranno le prevedibili promesse e lusinghe; non ci sarà, in definitiva, l'attesa accodiscendenza a questa ennesima, umiliante elargizione di pochi spiccioli ad una rete di Laboratori pubblici che, in particolare nel corso di questi ultimi, anni non solo hanno dimostrato di saper intervenire con grande competenza e tempestività in situazioni emergenziali di carattere veterinario, ma hanno anche dovuto farsi carico delle altrui inadeguatezze ed incompetenze (leggasi emergenza antrace) per dare tranquillità ed elevati livelli di garanzia ai cittadini di questo Paese.

Sarà sufficiente questa decisa presa di posizione, che ha un valore politico enorme, per scuotere gli ambienti ministeriali e garantire agli Istituti la considerazione che meritano?
Oggettivamente è difficile dirlo, vista la forza e la determinazione dei nostri competitori istituzionali, ma un fatto positivo va sicuramente evidenziato. Mai in passato si era riusciti a compattare in maniera tanto solida e convinta gli Istituti su problematiche di interesse comune, assistendosi, invece, a tentativi isolati di portare a casa qualche beneficio per il singolo Ente. Se la determinazione e la compattezza in quest'ultimo periodo dimostrate rimarranno tali, allora, forse, si aprirà una nuova fase nella storia degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, con risultati che non potranno che essere più gratificanti degli attuali.

Aver titolato questo editoriale "La resa dei conti" non ritengo essere irragionevole o farneticante, ma credo che dia il segno della difficile fase storica che viviamo e dello sforzo che gli Istituti, tutti insieme, devono compiere, sul piano politico e professionale, per veder riconosciuti pienamente il loro ruolo e la loro dignità di enti che operano in silenzio, forse troppo, per garantire ai cittadini di questo Paese livelli di sicurezza compatibili con una società civile del terzo millennio.

email Guido Petracca


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