Oggi non daremo indicazioni sulle diverse patologie.
Sono ormai un Veterinario "Senior" con svariati anni di esperienza sulle spalle e vorrei fare una breve riflessione che vado rimuginando da qualche tempo.
È un fatto ormai ricorrente:
negli allevamenti di maggiori dimensioni, assistiamo spesso alla morte delle bovine dopo il parto, in genere distocico (da noi arrivano per l'esame autoptico).
Occorre ricordare sempre che l'utero è un apparato molto delicato e che va frequentemente incontro a fatti gravi come: necrosi, stasi ematica, infarcimento emorragico e gangrene.
Adesso, una bovina che deve partorire, o nelle fasi successive al parto, non gode quasi mai di particolari attenzioni. La sorveglianza pre/post parto non rappresenta più un momento importante nella gestione dell'allevamento. Ben altre sono le cose da fare. Quindi quando si è "tirato fuori" il vitello, la faccenda è praticamente conclusa.
Ma non è così.
Il fatto è che il personale che accudisce il bestiame non sembra più competente come una volta, (spesso è addirittura costituito interamente da avventizi in attesa di spiccare il volo verso altre più remunerative occupazioni). Questi operatori spesso non sanno che il parto è una cosa delicata che compete principalmente al Veterinario, il solo che può gestire in modo competente l'evento, assistere la puerpera, il neonato, fare il "secondamento", se necessario eseguire o prescrivere una appropriata terapia e portare a termine la fase del post-partum, fino alla completa normalizzazione dello stato della madre e del vitello.
I tempi sono cambiati, le figure professionali (o meno) che frequentano le aziende, pure.
Molti problemi non sono stati risolti e forse se ne sono creati di nuovi.
Il rimedio? Attenzione, accuratezza, dedizione agli animali e, all'occorrenza, il buon senso di rivolgersi ad un esperto.