Insistiamo su questo argomento perchà queste malattie tornano ad essere importanti, soprattutto nel periodo di fine inverno - inizio primavera quando la loro incidenza aumenta: sia per la povera alimentazione invernale, esclusivamente costituita da alimenti grezzi, secchi, privi di "verde", sia per la carenza grave, dei nostri foraggi, di selenio.
La miodistrofia è certamente la malattia più grave e ricorrente del vitello chianino: non molti giorni fa ne sono arrivati due, all'Istituto Zooprofilattico da una grossa azienda in provincia di Siena.
Il quadro è sempre lo stesso: bellissimi vitelli di 15 - 20 giorni circa; ottime fattezze (sono sempre i più belli ad essere colpiti).
Come si può vedere dalle foto:
masse muscolari di aspetto bianco-grigiastro (come di carne di pollo),
ampia zona ischemica centrale del ventricolo sinistro,
stasi polmonare da insufficienza cardiaca,
in questo vitello è anche presente un'onfaloflebite causata dalla mancata "spremitura" (e conseguente disinfezione) del cordone ombelicale appena dopo la nascita.
La miodistrofia, ne abbiamo parlato altre volte, è una patologia che spesso non viene messa "bene a fuoco" dagli addetti alla cura degli animali.
Anche perchè nelle stalle, almeno quelle più grosse, ormai quasi tutto il personale è composto da immigrati, che tirano a portare qualche soldo a casa senza grandi prospettive (ne' forse neppure la possibilità) di sedentarizzarsi nel Paese e imparare un mestiere, come si faceva una volta.
Non possiamo pretendere che a questi lavoranti, dalla vita instabile e spesso con problemi di lingua, stia a cuore il benessere animale e forse neppure quello del proprio datore di lavoro.
Ma è così che vanno i tempi...prendere o lasciare.