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Il settore dei cavalli ed in particolare di quelli adibiti ad attivita' agonistiche e ricreative sta assumendo una notevole importanza, il servizio veterinario deve quindi rivolgere una particolare attenzione alla complessita' delle norme che disciplinano l'allevamento, il benessere e la movimentazione degli equini tenendo conto delle normative comunitarie che, calando sulle legislazioni nazionali, stabiliscono norme comuni uguali per tutti i paesi comunitari.
Per fare questo le normative nazionali debbono essere adeguate a quelle comunitarie in tempi brevi, eliminando così incertezze o dubbi interpretativi.
Un caso evidente e' quello che coinvolge l'Anemia Infettiva Equina (AIE).
Il DPR 243 del 11 febbraio 1994, che disciplina i movimenti e le importazioni di equini provenienti da paesi terzi, modifica di fatto superandola per alcuni aspetti, quella che era la vigente disciplina di profilassi dell'AIE, fissata con il D.M. 4/12/76.
Non è piu' prevista infatti dal DPR 243/94 l'obbligatorieta' del test di Coggins e quindi della relativa attestazione sanitaria per l'anemia infettiva per gli equini provenienti da allevamenti o ippodromi non riconosciuti indenni dalla malattia, destinati ad essere introdotti in altri ippodromi.
C'e' il rischio di abbassare la guardia; infatti l'AIE ha una incidenza sporadica e rari sono i soggetti destinati all'attivita' agonistica, ma è grazie al vecchio sistema di vigilanza che è stata tenuta sotto controllo.
Dobbiamo tenere sempre in considerazione i fattori di rischio: