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Numero 16 - ottobre 2002
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Congresso Nazionale: Informazione Scientifica - come trovarla, dove aggiornarsi. Un approccio pratico [18-19 luglio 2002, Aula Magna Facoltà di Agraria - Università degli Studi di Perugia]

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Liliana Morotti

Product Manager SFX & Metalib - Milano


Sistemi di Linking: soluzioni a confronto


Da quando il Web è entrato a far parte della nostra quotidianità il concetto di linking è divenuto qualche cosa di scontato a cui siamo totalmente abituati ed assuefatti.

Il fatto che cliccando un ipertesto all'interno di un documento, attiveremo un collegamento ad un altro documento ci pare del tutto normale. Ma il significato di questo semplice gesto, in tutta la sua apparente banalità, ha rivoluzionato il nostro mondo.

Quando leggiamo un articolo da un quotidiano on-line, ci possiamo collegare ad altri articoli di sottofondo, o ad articoli sull'argomento pubblicati precedentemente, ottenere notizie relative al luogo a cui si riferisce una particolare notizia, conoscerne le condizioni climatiche del momento, ecc...

Questi meccanismi di linking, che hanno lo scopo di aiutarci nella navigazione e, quindi, di arricchire la nostra esperienza di ricerca, vengono incorporati al momento della sua creazione nel documento dal quale attiviamo il link.

Nel mondo accademico oggi ci si aspetta di potere navigare fra le varie risorse eterogenee con estrema facilità. Di fatto la crescita esplosiva delle tecnologie nel web, avrebbe dovuto soddisfare questa aspettativa in modo rapido e consistente già da qualche tempo. In realtà però, la maggior parte delle soluzioni di linking disponibili fino ad ora non è stata in grado di soddisfare pienamente queste aspettative. Le ragioni di ciò sono molteplici, per fare qualche esempio:
In questa situazione, gli utenti possono attivare un link per poi scoprire che viene loro negato l'accesso al servizio. Questo porta a grande frustrazione e, in alcuni casi, può risultare nel fatto che l'utente finisca con l'acquistare un servizio per il quale l'istituzione ha già pagato, ma attraverso un fornitore diverso.

The Harvard problem, o problema della copia appropriata.
L'ultimo punto che ho descritto prima, è spesso identificato come il problema della copia appropriata.

Nonostante il fatto che oggi sia in teoria possibile accedere a una unica versione di una risorsa, indipendentemente dalla sua ubicazione geografica, in realtà è ad esempio possibile che di uno stesso articolo in formato elettronico esistano molte copie. Questo è generalmente un fatto positivo perchè consente la compresenza di diversi modelli economici e da luogo ad una certa competizione.

Nella pratica può succedere che la copia appropriata di un articolo non sia, di fatto, una copia elettronica per la quale la biblioteca ha un abbonamento attivo, bensì la copia cartacea all'interno della rivista sullo scaffale della biblioteca.

La copia appropriata potrebbe anche essere quella fornita un'altra istituzione, o attraverso un servizio di prestito inter-bibliotecario, oppure una richiesta inoltrata a un fornitore di Document Delivery o, ancora, un servizio pay-per-view disponibile presso l'editore o un altro fornitore di servizi.

Inoltre, non tutte le forme elettroniche di documenti disponibili via Web si riferiscono alla stessa versione, eppure esse possono venire variamente citate come fonti autorevoli. Un tipico esempio di questo può essere rappresentato dal pre-print di un contributo scientifico o da materiali disponibili presso server di e-print.

Resta il fatto, secondo me indiscutibile, che le valutazioni rispetto alla autorevolezza delle fonti, così come le decisioni rispetto a quali siano le copie appropriate dei documenti reperibili attraverso la biblioteca, sono e dovrebbero rimanere prerogativa del bibliotecario.

Metodi intelligenti di linking
Per offrire la necessaria flessibilità ed assicurare che i link portino alla copia appropriata del documento richiesto, o al servizio appropriato, è necessario che le varie soluzioni adottino un nuovo modo di concepire il linking: è necessario pensare in termini di linking intelligente.

Alla fine degli anni '90 Herbert Van de Sompel della Università di Ghent in Belgio, in collaborazione con Oren Beit-Arie di Ex Libris, sviluppò un link server finalizzato, non solo alla soluzione del problema relativo alla copia appropriata, ma anche a superare altri limiti del linking, allora molto sentiti ma che ancora oggi esistono in larga misura. Questo link server fu chiamato SFX. Il significato dato dal Dr. Van de Sompel a questo acronimo è Special Effects (effetti speciali), in quanto questo nuovo modo di concepire il linking avrebbe dovuto dare nuova vitalità alla nostra interazione con l'informazione accademica.

L'avvento dei link server ha segnato un passo rivoluzionario nel modo di concepire il processo di linking stesso, in quanto essi permettono di scollegare la fonte del link dalla sua destinazione. I link forniti attraverso il documento dal quale essi sono originati non descrivono più i loro target (come invece succede nel caso dei link ipertestuali incapsulati nei documenti), bensì la fonte stessa.

Attraverso il link server una biblioteca può definire i target dei link basandosi su criteri e condizioni locali ed in modo del tutto autonomo e personalizzato.

Introduzione alla nuova terminologia di linking
E' necessaria una nuova terminologia per descrivere nuovi modelli di linking.

Link source o sorgente del link:
La risorsa informativa dalla quale l'utente attiva il link, per esempio una base dati bibliografica, un catalogo online, le referenze bibliografiche da un articolo di rivista.

Link target o destinazione del link:
La risorsa informativa o il servizio dove l'utente arriva quando attiva un link. Si potrebbe trattare direttamente dell'articolo disponibile sul sito rappresentato dal target, oppure dell'indice degli articoli pubblicati nel fascicolo di una rivista, o semplicemente la home page della rivista, oppure potrebbe essere un set di risultati relativi ad una ricerca eseguita sul target del link.

Link services o servizi di linking:
Le opzioni di linking che vengono presentate all'utente all'interno di un sorgente di link (per esempio la citazione all'interno di una base dati bibliografica), stabilite da ciascuna biblioteca/istituzione dotata di un link server.

Link sources o sorgenti di links potrebbero essere:

Link targets potrebbero essere:
I link services o servizi di linking potrebbero offrire la possibilità di:
Possiamo quindi vedere che siamo di fronte ad una tipologia di servizi estesi di linking. Essi infatti estendono il concetto di linking al di là del semplice collegamento al full text.

Il linking intelligente viene ottenuto scollegando il sorgente del link dalla sua destinazione ed inserendo un link server all'interno del processo di linking. Il sorgente del link procura un aggancio al server SFX e quest'ultimo effettua la risoluzione del link verso il target appropriato secondo modalità di tipo 'context sensitive'.

Attraverso il link server, l'istituzione, mantiene un controllo costante e completo sui servizi di linking offerti agli utenti e sulla loro effettiva destinazione.

In questo nuovo concetto di linking i sorgenti dei link non includono un link statico o, come si usa dire, 'hard coded', bensì un aggancio, che viene inserito dinamicamente nel momento in cui l'utente visualizza il sorgente del link. Questo aggancio ha il compito di fornire al link server le informazioni sul sorgente del link, esso non è però consapevole delle informazioni relative al o ai target. Questo compito è delegato al link server, dove risiedono tutte le informazioni appropriate relative alla Istituzione, ai suoi utenti e alle politiche di acquisizione delle varie risorse.

Il percorso di un link intelligente dimostra come, attivando il bottone SFX (l'aggancio) presente all'interno di un sorgente, il menù di servizi di linking venga generato dal server SFX, e, in base alla scelta dell'utente, venga raggiunto il target desiderato: in questo caso il full text di un articolo.

Dallo studio iniziale che ha dato luogo a questo metodo di linking intelligente e alla creazione del server SFX, ha avuto origine ciò che oggi è uno standard di fatto e che sta per venire ufficialmente approvato dal NISO: l'OpenURL

Lo standard OpenURL
Lo standard OpenURL permette ad elementi descrittivi e identificatori di metadato di venire trasportati dal sorgente del link al link server. Il fornitore (editore primario o secondario, aggregatore, etc…) implementa l'OpenURL nel proprio servizio e lo può applicare a vari livelli all'interno delle proprie risorse.

Per esempio, se l'utente sta ricercando una base dati bibliografica, l'OpenURL potrebbe essere disponibile a livello di ogni record visualizzato in una lista di risultati di ricerca, oppure apparire solo all'interno della schermata che presenta il record bibliografico completo. Quando l'utente attiva il pulsante di linking dall'interno di un sorgente, viene dinamicamente creato un'OpenURL che verrà inviato al link server.

L'OpenURL a due componenti fondamentali:

Maggiori informazioni sull'OpenURL sono reperibili nel sito: http://library.caltech.edu/openurl.

In attesa che il NISO lo dichiari standard ufficiale, l'OpenURL continua a venire implementato da molti editori e aggregatori ed è ormai uno standard di fatto.

Per i fornitori di informazioni l'implementazione dell'OpenURL è semplice e rappresenta un modo economico di fornire alle biblioteche una soluzione di linking efficace, in grado di funzionare con tutte le diverse risorse informative, indipendentemente dai relativi fornitori. Tipicamente, i vari fornitori di informazioni offrono le funzionalità di linking dell'OpenURL in parallelo ai loro servizi di linking di default.

Un importante esempio di quanto il framework di linking dall'OpenURL rappresenti una svolta fondamentale per il mondo dell'informazione elettronica è rappresentato da un esperimento eseguito presso Los Alamos, la Ohio State University e la University of Illinois, nel corso del quale il concetto e la struttura dell'OpenURL sono stati integrati nella soluzione di linking del DOI/Cross-Ref.

Questo esperimento ha dimostrato come il framework di linking dell'OpenURL può essere complementare al framework del DOI/Cross-Ref, risolvendo fra l'altro il problema relativo al contesto di appartenenza dell'utente, elemento questo che non viene considerato dal modello di linking del Cross-Ref e che, come già detto, può provocare grande frustrazione per gli utenti i quali si trovano a seguire link che non conducono alla copia appropriata del documento desiderato.

Configurare un link server
Alcuni link servers, come per esempio SFX, sono stati sviluppati da in modo del tutto indipendente dai fornitori di contenuti. Essi sono però perfettamente in grado di interagire direttamente con i vari sistemi e servizi attraverso i quali tali contenuti vengono resi disponibili. La qualità dei servizi di linking offerti agli utenti dipende dal tipo di informazioni che i bibliotecari sono in grado di fornire al link server. Più è dettagliate sono le informazioni migliore è il livello di granularità del linking.

Se, per esempio, il bibliotecario è in grado di fornire al link server non solo l'elenco delle riviste elettroniche in abbonamento ma anche a partire da quale anno o volume e attraverso quale servizio o server tali risorse sono accessibili, il link server sarà in grado di offrire servizi di linking al fulltext che certamente garantiranno l'accesso all'utente finale, tali servizi di linking al fulltext non verranno però presentati nel caso che l'annata citata nel sorgente di link non rientri nel contratto stipulato con il fornitore.

Ne caso di SFX il link server viene fornito con un ricchissimo database completo di informazioni pre-configurate, relative ai vari target, a quali risorse specifiche sono disponibili presso ogni target, e ad altre informazioni dettagliate che permettono di 'localizzare' le varie risorse in modo da renderle pertinenti ed appropriate rispetto al contesto locale di ogni Istituzione. Vengono inoltre forniti strumenti di amministrazione che permettono, fra l'altro, l'importazione nel link server di cospicue quantità di dati da file pre-esistenti in modalità batch.
È anche prevista una ricca gamma di report statistici che permettono di monitorare e valutare l'uso che gli utenti fanno delle risorse e dei servizi di linking abilitati per esse.

Un server locale SFX permettea il collegamento fra tutti gli elementi che costituiscono la collezione elettronica della biblioteca. La configurazione del server SFX determina la estensione dell'ambiente che viene interlinkato attraverso di esso.

L'analisi fatta presso alcuni dei tanti siti SFX ora installati, indica che in fase di mantenimento le risorse richieste dalla biblioteca per gestire un server SFX è di 0,25 FTE. Va detto che è difficile che ciò rappresenti un ulteriore 0,25 FTE, più realisticamente questo può rappresentare una efficace redistribuzione delle risorse umane già dedicate alla gestione del posseduto delle riviste elettroniche e ai servizi di linking.

Facilitare la crescita di nuovi tipi di servizi
Nuovi modelli di linking danno origine a nuovi tipi di servizi. Con un link server del tipo di SFX i bibliotecari possono determinare quali risorse includere nel loro ambiente completamente integrato e stabilire in quale modo esse verranno collegate fra loro.

È possibile utilizzare servizi di linking predefiniti oppure crearne di personalizzati, per esempio creare links a un archivio di dati locali come un database di tesi in formato elettronico. Soluzioni basate su link server permetteranno in futuro di includere nuovi servizi, a mano a mano essi che verranno offerti dai vari fornitori di informazioni.

It's magic!
Secondo Judi Briden, Electronic Resources Co-ordinator presso la University of Rochester, negli Stati Uniti: è magia!

Del resto parte di questa magia, per esempio il collegarsi direttamente da una citazione bibliografica al full text dell'articolo citato, è ciò che gli utenti già oggi in buona misura possono fare in modo più o meno soddisfacente.

Ma è con soluzioni di link server del tipo di SFX, basate sull'OpenURL, che gli utenti possono sperimentare nuove modalità di ricerca, discovery e reperimento dei materiali informativi di loro interesse secondo criteri di tipo 'serendipity'. Possono cioè cercare un particolare documento e venire poi portati alla scoperta per associazione di altri materiali correlati rilevanti per i loro studi.

Da un punto di vista dei bibliotecari la magia si manifesta secondo modalità diverse, basate sui diversi ruoli ricoperti:

La terza legge di Arthur C.Clarcke, dal suo libro 'Profiles of the Future' dice che 'è virtualmente impossibile distinguere qualunque tecnologia sufficientemente avanzata dalla magia'.
Per quanto riguarda l'interconnessione di risorse informative accademiche tale tecnologia e qui oggi per rimanere. SFX ha definito lo standard per quanto riguarda il concetto di link server ed il suo modello è oggi seguito da altre soluzioni che stanno nascendo.


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