Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 16 - ottobre 2002
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Congresso Nazionale: Informazione Scientifica - come trovarla, dove aggiornarsi. Un approccio pratico [18-19 luglio 2002, Aula Magna Facoltà di Agraria - Università degli Studi di Perugia]

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Antonella De Robbio

Università degli Studi di Padova


Copyright elettronico nel contesto scientifico


Le problematiche correlate al copyright elettronico si intrecciano su due lati: fruizione da una parte e produzione dall'altra.
Sono due aspetti ben distinti del copyright in ambiente digitale e nella multimedialità in generale, ma che, purtroppo, data la facilità di utilizzo di strumenti per la "creazione di contenuti" vengono confusi dagli stessi utenti-fruitori e creatori-produttori di contenuti.
I ruoli spesso convergono ed è facile confondere le due sfere.
L'attenzione va posta sulla proprietà intellettuale, prima ancora che sul diritto d'autore. In contesto scientifico quando si trattano/gestiscono contenuti in ambiente Web è necessario tenere conto dei differenti contesti normativi, copyright a matrice anglosassone, diritto d'autore nel quadro continentale europeo.
Sistemi normativi diversi riflettono differenti culture. La tutela del contenuto intellettuale è un giusto diritto del creatore del documento, diritto che in un contesto "globale" deve essere sempre rispettato.

Un sito che raccoglie contenuti multimediali deve poter garantire una tutela ai suoi autori/creatori. Di converso è parimenti auspicabile che un ambiente interattivo e moderno preveda "spazi generosi" per la didattica (anche e soprattutto a distanza) e per la ricerca, spazi che consentano la fruizione di materiali multimediali da parte dell'utenza, organizzando i contenuti intellettuali entro "contenitori accessibile".
Tra i diritti di accesso vi è anche la questione dell'accessibilità che deve sempre e comunque essere garantita a fasce di utenza con disabilità. Il rispetto delle norme di tutela quindi non deve invadere il diritto di accesso all'informazione e il diritto che gli utenti scientifici devono avere di accedere a materiale utile a distanza.

Illustrerò quindi i punti critici dell'attuale norma italiana, assai rigida in relazione alle "aperture" concesse invece dalla nuova direttiva europea che dovrebbe essere recepita a livello italiano entro ottobre 2002.
Nel frattempo, chiarirci le idee sui differenti ruoli e sulle differenti modalità (fruizione e produzione), ci porta ad attrezzarci in un'ottica cauta, ma comunque non di chiusura. Lo stabilire per esempio degli accessi controllati su eventuali proxy server, messi a disposizione agli studenti, con login e password, può essere una soluzione che rende l'informazione disponibile ad una cerchia di utenti controllati e identificabili.


[per maggiori approfondimenti consultare: A. De Robbio, 2002. Open Archive. Per una comunicazione scientifica e "free online". Bibliotime anno V, n. 2 (luglio 2002). http://www.spbo.unibo.it/bibliotime/num-v-2/derobbio.htm]

Serie di slides:

prima slide introduttiva di A. De Robbio - cliccare per la successiva

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