Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 16 - ottobre 2002
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Congresso Nazionale: Informazione Scientifica - come trovarla, dove aggiornarsi. Un approccio pratico [18-19 luglio 2002, Aula Magna Facoltà di Agraria - Università degli Studi di Perugia]

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Luisa Fruttini

Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche

Condivisione delle esperienze e dei dati scientifici in un contesto ampliato: lo spazio virtuale e quello fisico


La rapidità di accesso e la quantità delle informazioni condivisibili nella Rete, pur presentando evidenti problemi di valutazione rispetto alla "qualità e precisione" di questi dati, ha consentito di migliorare in modo significativo i servizi offerti dalle Biblioteche Biomediche.
L'immediata disponibilità di catalogazioni informatizzate, riviste online e banche dati bibliografiche direttamente dal proprio computer, ha tuttavia ribaltato il rapporto utente-biblioteca ridisegnando anche il ruolo delle Biblioteche Biomediche quali centri di sviluppo di attività culturali e di servizi avanzati per il settore sanitario.
Il compito del bibliotecario non è più, quasi esclusivamente, quello di organizzare il materiale bibliografico con lo scopo di renderlo accessibile al personale sanitario.

Oggi l'organizzazione dei dati si è spostata dagli "elementi tangibili", come volumi e riviste, ai "documenti digitali", di natura assai più "volatile", modificando profondamente la realtà lavorativa delle biblioteche nelle quali ci si trova a trattare un materiale in veloce evoluzione sia da un punto di vista del formato (elettronico) che del contenuto.
L'accessibilità al materiale documentale presuppone quindi oggi per i bibliotecari non solo una attività di guida e di assistenza agli utenti ma soprattutto una attività di informazione in rapporto all'evoluzione tecnologica in atto.

L'IMPEGNO DEGLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI PER "VIRTUALIZZARE" L'ACCESSO ALLE INFORMAZIONI
Proprio tenendo conto di questo contesto che gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, nel loro insieme, hanno iniziato da tempo con il rendere disponibili agli utenti banche dati bibliografiche e riviste scientifiche on-line, consentendo, in primo luogo ai propri dipendenti, l'utilizzo di risorse distribuite da ogni postazione lavorativa, nelle sedi centrali e nelle sezioni periferiche.

Questa attività si inquadra in un programma di cooperazione, al quale hanno poi partecipato anche le Università, che ha avuto inizio proprio a partire dalle biblioteche biomediche di questi Enti nel 1995.

Nella nostra esperienza l'introduzione di questi sistemi e la condivisione delle risorse elettroniche ha reso possibile: Il tutto a vantaggio soprattutto del settore della ricerca applicata.
L'utilizzo dei media informatici ha inoltre consentito una evidente crescita professionale del personale bibliotecario, a tutti i livelli, ed un miglioramento sostanziale del servizio per gli utenti esterni, particolarmente importante in quelle realtà caratterizzate da evidenti carenze strutturali e documentali.
In ogni caso uno dei maggiori impegni per i bibliotecari è oggi sicuramente quello dell'informazione verso gli utenti interni, per non dire degli esterni, sui nuovi servizi offerti e le opportunità informative derivanti dalla condivisione delle risorse fra Enti diversi, in rapporto alle esigenze prioritarie del servizio.

Per effettuare scelte gestionali basate su dati oggettivi, nel dicembre del 2001, sono stati elaborati e somministrati dei questionari, con lo scopo di rilevare le esigenze dei Medici Veterinari delle Regioni Umbria e Marche nell'ambito dell'informazione tecnica e scientifica.
Lo studio, condotto in collaborazione con gli Ordini Professionali di Umbria e Marche e l'Università degli Studi di Perugia, ha messo in evidenza le conoscenze che gli utenti hanno dei servizi di biblioteca, del materiale disponibile e delle reti informatiche come strumento di accesso alle informazioni.
I risultati di queste indagini, che saranno oggetto di una specifica pubblicazione, hanno fatto emergere un marcato interesse (oltre il 90% dei dati selezionati) per l'acquisizione di informazioni generiche, partecipazione ad iter formativi ad hoc e per l'accesso a strumenti avanzati di information retrieval; diversamente da quanto avveniva in passato dove le problematiche riguardavano prevalentemente gli orari di apertura, la copertura disciplinare delle raccolte e le modalità del servizio di prestito.

INCONTRI "REALI" PER UNA CONDIVISIONE POSSIBILE DELLE INFORMAZIONI E DEI DATI DELLA RICERCA
Sembra evidente che uno dei sistemi per raggiungere l'obiettivo di diffondere, nel settore della Medicina Umana ed Animale, aggiornate conoscenze tecnico-scientifiche, in linea con l'evoluzione della materia, sia quello di avviare programmi di Continuing Education: nello specifico Congressi, Convegni, Seminari, che grazie agli ordinari sistemi di comunicazione, veicolino in modo appropriato, oltre ai dati della ricerca corrente, anche la conoscenza degli strumenti più avanzati per l'accesso alle informazioni, con particolare riguardo all'impiego delle reti di computer e software intelligenti per il trattamento e immagazzinamento delle informazioni. Esiste pertanto un ruolo importante delle manifestazioni scientifiche di tipo tradizionale nel costituire uno strumento che porti verso le nuove tecnologie, conservando anche una contiguità fisica e finanche una dimensione conviviale.

È quanto mai necessario tentare l'integrazione di questi due sistemi di comunicazione per definire un nuovo spazio interattivo in cui le varie esperienze, lavorative e di studio, possano essere confrontate e condivise in modo sia efficace che finanziariamente sostenibile.
Sia detto per inciso, il problema dell'impegno economico che manifestazioni come Congressi e Convegni implicano, è certamente avvertito come particolarmente oneroso dagli Enti del settore Sanitario in cui i servizi di Biblioteca debbono fare i conti con bilanci contenuti e costi per il materiale bibliografico in continua ascesa, il che ci riporta alla necessità di introdurre tecnologie ad hoc prese a prestito dal settore informatico.

A tal riguardo dobbiamo fare una breve precisazione.
Nonostante sia convinzione, condivisa dagli addetti ai lavori, che le tecniche virtuali, non possano esaurire l'interazione fra le parti in gioco, individuabili in Bibliotecari, Produttori di servizi per l'informazione (editori, aggregatori, produttori di software per l'organizzazione e gestione dati) e Utenti, la realizzare di sistemi "ibridi" nei quali virtualità ed "incontri reali", siano integrati opportunamente, oltre ad essere avvertita come auspicabile, è oggi quanto mai possibile grazie alla disponibilità di tecnologie già largamente diffuse e collaudate. Nonostante ciò, si avverte una notevole difficoltà nella introduzione di sistemi più avanzati per l'accesso alle informazioni (banche dati e riviste on line).
Il motivo è che ciò contrasta con la realtà di una parte significativa degli utenti dell'informazione biomedica.

L'esperienza del Congresso di Perugia, condivisa e supportata attivamente dai colleghi bibliotecari di altri Istituti Zooprofilattici, ha costituito una occasione di discussione nel corso della quale è emerso il contatto diretto come veicolo preferenziale per l'(auto)informazione in questo settore.
La presenza degli Utenti, non soltanto di quelli abituali per le biblioteche zooprofilattiche, ma anche di operatori del settore della sanità umana ha di fatto segnalato numerose carenze strutturali all'interno del comparto che rendono attualmente poco efficace l'introduzione di sistemi avanzati di ricerca dei dati bibliografici.
La difficoltà di utilizzo degli strumenti informatici è apparsa una caratteristica piuttosto comune; la carenza (a volte anche l'assenza) di biblioteche e centri di documentazione professionalmente attrezzati, sta quindi fortemente limitando la formazione del personale sanitario, su cui tanto il Ministero della Salute pone l'accento.
La partecipazione a corsi, congressi, convegni rappresenta in questo contesto uno spazio importante, a volte l'unico spazio possibile, ma è l'accesso alla notevole documentazione che fa uso di strumenti informatici che può fare la differenza fra un sistema Sanitario efficace e reattivo ed il vecchio modello di Sanità Pubbblica, burocratizzato, lento ed inefficiente.

Esiste pertanto da una parte il problema di continuare a proporre iniziative congressuali tradizionali sopportando i costi che tali manifestazioni implicano, problema che gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali potrebbero cercare di affrontare sul piano organizzativo limitando i costi per la realizzazione degli interventi, tramite un modello per cui si arrivi alla suddivisione delle responsabilità gestionali fra Enti nell'ambito di un programma di Continuing Education finalizzato all'informazione biomedica.
Nel mentre vengono affrontate queste problematiche con il sistema dell'autoaggregazione degli Enti che gestiscono le risorse bibliografiche, si ravvisa ormai come urgente una azione da parte degli organi che presiedono alla gestione della Sanità Pubblica, primo fra tutti il Ministero della Salute, fondata su maggiori investimeni in strutture e sulla qualificazione del personale della biblioteche biomediche.
Il che conduce direttamente alla definizione della figura professionale del bibliotecario o documentalista biomedico, che si dovrebbe istituzionalmente caratterizzare per una formazione specifica, con responsabilità e ruoli appropriati, così come avviene già da anni nella maggior parte dei Paesi europei.




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