Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 14 - maggio 2002
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A. Fioroni
<a.fioroni@pg.izs.it>

MIODISTROFIA DEL VITELLO CHIANINO



Stiamo per parlarvi del "tallone di Achille" dei vitelli chianini neonati ed ad un mese di età.

Questa malattia enzootica dei vitelli, delle razze da carne in genere, è conosciuta sotto varie denominazioni:
distrofia muscolare enzootica - malattia dei muscoli bianchi - carni bianche - carne di pesce - paraplegia enzootica - miosite enzootica.

La miodistrofia colpisce tutto l'anno, ma in particolare si evidenza nel periodo primaverile, dopo una alimentazione invernale carente e costituita da foraggi scadenti e grossolani.
La lesione fondamentale è una degenerazione cerea (jalina) del muscolo striato.
Può essere interessato qualsiasi muscolo, ma quelli più esposti, perché più attivi sono i muscoli del miocardio, diaframma ed intercostali.
Il fatto degenerativo è molto più grave di quello che l'esame anatomo patologico può evidenziare.

Miopatia cardiaca
La miopatia di tipo cardiaco è quella più frequente: il cuore è atrofico, non compensato, con ampie zone ischemiche bianco grigiastre, sia a livello atriale che ventricolare sinistro.
Questa forma cardiaca è caratterizzata da morte improvvisa da edema polmonare ed alle volte, da dispnea da simulare un interessamento polmonare.

Un tale quadro degenerativo del miocardio è a volte associato ad una persistenza del dotto arterioso di Botallo, al foro di Botallo, destra posizione dell'aorta e comunicazione interventricolare bassa (trilogia e pentalogia di Fallot).

La forma degenerativa dei muscoli scheletrici è caratterizzata dall'aspetto concotto delle masse muscolari: tagliati trasversalmente, i muscoli della coscia sono di un colore bianco ambra, esangui, friabili come quelli di una "carcassa dissanguata".



Non posso nascondervi che la miodistrofia è stato il mio "cavallo di battaglia" di trent'anni fa.
Ce n'era tanta nei nostri allevamenti umbri!

Dipendeva dai pascoli e quindi dai foraggi carenti delle nostre colline.
Oggi i tempi sono cambiati, l'alimentazione pure e la miodistrofia è diminuita, ma non scomparsa.
Curarla si può, anche se non sempre si arriva in tempo.

Prevenirla è assai più facile:
bisogna ricordare che dal sesto - settimo mese di gravidanza è opportuno somministrare alle bovine gravide Selenio e Vitamina E integrando la dieta con un'aggiunta di proteine.

La miodistrofia colpisce il feto durante la gestazione, quando comincia ad ingrossare lo scheletro e le masse muscolari (ultimo terzo di gravidanza).
È allora che bisogna intervenire sulla madre, anche perché non sempre si arriverà in tempo a curare l'animale neonato.

Tra le malattie neonatali del vitello, la miodistrofia, è quella più grave, quella che fa piangere l'allevatore:
"era il vitello più bello...Dottore!".
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