Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 13 - marzo/aprile 2002
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L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare

[continua dalla prima pagina]


Ciò spiega le numerose iniziative che vari soggetti, politici e tecnici, stanno avviando per definire le linee strategiche di medio e lungo periodo e gli ambiti operativi della costituenda Agenzia Nazionale che, però, hanno il limite di essere generate senza una discussione chiara e franca con tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti o coinvolgibili.

Risulta, infatti, che sono giā stati presentati in Parlamento alcuni disegni di legge, dei quali peraltro non se ne conoscono i contenuti, che, proprio perchè frutto di iniziative singole e non condivise possono ingenerare non poche perplessitā in chi, poi, effettivamente sarà chiamato ad operare.
Intendo riferirmi ai Servizi Veterinari delle Regioni, delle Aziende Sanitarie Locali e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, e per alcuni versi, le stesse Agenzie Regionale per la Prevenzione Ambientale, che sono i depositari istituzionalmente ben identificati delle attività di prevenzione collettiva.

Al riguardo va solo sottolineato che nel documento di recente approvato dal Governo riguardante i Livelli Essenziali di Assistenza proprio al primo posto è collocata la prevenzione collettiva, ricomprendendo le attività della Sanità Pubblica Veterinaria e della sicurezza alimentare.

Se, dunque, il Governo ha ribadito il proprio interesse per la tutela della salute collettiva, ponendo tra gli obiettivi strategici quelli legati alla sicurezza alimentare, non possono considerarsi irrilevanti nè il modello di Agenzia nazionale che si deve realizzare nè, tantomeno, le integrazioni che la stessa deve "costruire" con i vari segmenti della Sanità Pubblica Veterinaria.
Per tali motivazioni se è da considerare lodevole lo spirito di iniziativa che ha contraddistinto chi ha posto all'attenzione del potere legislativo la problematica nondimeno va detto che qualsiasi iniziativa deve necessariamente trovare momenti importanti di confronto e di condivisione tra le varie componenti veterinarie, pena il realizzare una ulteriore, inutile sovrastruttura che non darà alcun valore aggiunto alle attività quotidianamente espletate dai Servizi Veterinari Pubblici, ma servirā unicamente a soddisfare qualche aspirazione personale.



email Guido Petracca


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