Webzine Sanità Pubblica Veterinaria®

Numero 12 - febbraio 2002
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E-Commerce & Prodotti Tipici

[a cura della Redazione di SPV®]




E-commerce e Logistica.
L'e-commerce comincia decisamente a prendere il via, anzi, sembra essere la questione economica del momento e numerosi sono i lavori pubblicati che segnalano la nascita di nuove iniziative nel settore della comunicazione (come riviste, videocassette, libri) interamente dedicate a questo fenomeno che tende a coinvolgere in modo particolare il mercato dei prodotti tipici (formaggi, insaccati ed ingredienti vari dall'aceto allo zafferano, passando per il tartufo).

Coloro che operano per la valorizzazione economica dei territori svantaggiati montano-collinari, iniziano a considerare l'e-commerce come un nuovissimo strumento di sviluppo economico che consente di dare visibilità a iniziative commerciali locali e di piccola entità

Naturalmente c'è molta strada da fare. Bisogna innanzi tutto che produttori e consumatori prendano confidenza con lo strumento informatico e che le parti in gioco (imprese, Associazioni di categoria, Governo) inizino ad affrontare in modo sistematico gli annosi problemi della logistica, cioè tutte quelle attività che servono a garantire la consegna delle merci all'utente finale.

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Proprio la logistica, specie nel nostro Paese, rappresenta un problema serio, a volte insolubile e potenziale causa di fallimento delle iniziative di e-commerce (anche se ci sono i segni di un netto miglioramento dei Servizi pubblici e privati negli ultimi due anni).

Contrariamente a quanto si è portati a credere, vendere merci via Web è una attività piuttosto complessa e non basta certo organizzare siti stupendamente illustrati, forniti di effetti in Flash5 e di moderni sistemi per gli acquisti online. Ciò che serve è soprattutto assicurarsi che le merci, specie se facilmente deperibili, vengano rapidamente consegnate. Se ciò non viene fatto in modo impeccabile è assolutamente inutile qualsiasi accorgimento pubblicitario o di cybermarketing.
L'acquirente non si potrà scontentare che una volta soltanto.

C'è un problema tutto interno alla fase finale della transazione.
In pratica il vettore (pubblico o privato) porta fisicamente al destinatario le merci ancora imballate in tempi e con modalità accettabili, ma puntualmente non trova a chi consegnarle perché nella maggior parte delle case non c'è ormai più nessuno durante la mattina o nel pomeriggio.
Non sempre c'è un portinaio o un vicino gentile che può ritirare il pacco, magari facendosi pure carico del pagamento in contrassegno.

In genere il vettore lascia un avviso nella buca delle lettere e l'acquirente dovrà recarsi personalmente a ritirare il pacco con tutti i disagi e i ritardi che ciò può comportare (pensiamo consegne che cadono nei periodi festivi, nei giorni di riposo settimanale, a problemi legati all'orario di lavoro, ecc.), problemi che si amplificano se parliamo di prodotti alimentari deperibili.

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Serve una rete di punti di stoccaggio; strutture fornite di piccoli impianti per la conservazione degli alimenti (banconi frigoriferi) e di personale che ha le giuste competenze in materia .
Chi meglio dei piccoli spacci vendita di generi alimentari che sono disseminati nel territorio e, tra l'altro, si trovano minacciati dalla concorrenza dei grandi centri commerciali?

Questi esercizi hanno i seguenti vantaggi: Per questo ò opportuno, se si vogliono davvero diffondere i sistemi di vendita dei prodotti tipici locali che si servono di Internet, coinvolgere gli spacci di vendita e i piccoli esercizi commerciali già operanti nel territorio.

Da piccolo spaccio vendita a centro servizi.
I piccoli negozi di alimentari ed esercizi commerciali vari disseminati nelle periferie urbane e nei centri di minore entità rappresentano attualmente una attività residuale. Pur rappresentando un innegabile vantaggio per gli utenti del luogo (specialmente per coloro che per età o situazioni varie non possono utilizzare un veicolo privato per recarsi in un supermercato), questi punti vendita sono in declino soprattutto per la concorrenza delle grandi catene di distribuzione.
Grazie alla diffusione del commercio elettronico potranno ora assumere un nuovo ruolo e costituire una rete di punti di riferimento per il deposito o la consegna delle merci (soprattutto se si tratta di alimenti) trattate dai vettori impegnati nell'e-commerce, risolvendo il problema di fondo delle iniziative di vendita online e conquistando una posizione di vantaggio.

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Essi diventeranno i garanti della qualità alimentare, punti di accesso a servizi avanzati basati sulle reti di computer (non necessariamente solo nel settore alimentare).
Visto in questa prospettiva tutto sembra facile ed attraente. Il cliente prenota una particolare merce, questa viene depositata da un vettore presso il negozio locale. L'acquirente verrà avvertito tramite telefono o e-mail e si recherà a prelevare il pacco che lo riguarda con la consapevolezza che è ha viaggiato solo per il tempo strettamente necessario e che è stato conservato in modo appropriato.
Grazie all'e-commerce si delinea quindi un nuovo ruolo per i piccoli "generi alimentari di paese o di periferia" che potranno sempre di più valersi delle tecnologie a basso costo della Rete (sia detto per inciso questi esercizi potrebbero concorrere a risolvere anche il problema costituito dalla scarsa propensione al pagamento con carte di credito fungendo da cassieri) e costituire un punto di riferimento qualificato per la consegna dei prodotti alimentari che nel commercio elettronico vengono genericamente considerati difficili da trattare proprio per la loro difficile movimentazione e deperibilità.

Una grande dispensa virtuale.
Oggi il Web dedicato ai prodotti alimentari ha raggiunto un notevole grado di avanzamento nel nostro come in altri Paesi.

Per conoscere meglio le possibilità offerte dall'e-commerce abbiamo segnalato, nela pagina dei Link consigliati della Rivista (http://www.pg.izs.it/linkstecnologie.html), alcuni siti Web che trattano questo argomento da un punto di vista generale come in: CommerceNet Italy (http://www.commercenet.it/); PMI Internet (http://www.e-commercepmi.it/e-commerce/).

Recandoci nel cyberspazio dei prodotti tipici online troveremo molti siti colorati, divertenti, piuttosto ben fatti. Sul piano dei contenuti, la maggior parte delle realizzazioni che potrete visitare non si limitano a presentare i prodotti ed a fornire sistemi piú o meno accattivanti per acquistarli, ma tentano (ed alcuni ci riescono ottimamente) di fornire informazioni storiche, tecnologiche e nutrizionali.
In molti siti è evidente l'intento di presentare oltre all'alimento la sua coordinata culturale, dare indicazioni sul contesto sociale in cui la risorsa ha preso vita, collegarla con altre risorse territoriali per fare "sistema". Questi aspetti giustificano ampiamente la visita delle pagine Web anche se non si ha l'intenzione di acquistare nulla.

Conclusioni.
L'e-commerce può rappresentare una risorsa per tutte le zone marginali dotate di originali risorse alimentari o artigianali ma i problemi della movimentazione in generale delle merci impongono di reperire soluzioni che valorizzino l'esistente e soprattutto le attività commerciali già localizzate nel territorio attribuendo loro funzionalità nuove che si valgono della Rete.
Questi esercizi potranno essere il punto di riferimento per i prodotti biologici, tipici, esotici, commercializzati tramite Internet.
In tal modo essi si qualificheranno come delle "porte di accesso" ai servizi avanzati basati su World Wide Web, operativi anche nelle zone piú marginali del Paese.

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