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PARTE IL PRIMO PROGETTO DI RICERCA DEGLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI
SUI PRODOTTI TRANSGENICI (OGM)
Cristina Rondini
Con una prima riunione, tenutasi a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità il 3 maggio 2000, il gruppo di lavoro costituito dai responsabili scientifici del settore individuati nell’ambito degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani e dell’ISS, ha dato ufficialmente inizio al progetto di ricerca:
"Standardizzazione di metodologie di rilevamento ed attuazione di una indagine conoscitiva relativa alla diffusione di prodotti transgenici impiegati nell’alimentazione umana ed animale".
La ricerca è finanziata dal Ministero della Sanità e si svolgerà in un periodo di due anni.
Il razionale del progetto si impernia sulle seguenti considerazioni:
- L’impiego delle biotecnologie nel settore agro-alimentare può presentare numerosi vantaggi quali l’incremento delle risorse alimentari mondiali, impatto positivo sull’ecosistema attribuibile alla potenziale riduzione dell’uso dei pesticidi, il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali e tecnologiche.
- Per quanto riguarda la biosicurezza, i prodotti del settore agro-alimentare derivanti dalle biotecnologie sono valutati da commissioni appositamente costituite sulla base di protocolli studiati ed accettati dalle principali organizzazioni internazionali e sopranazionali.
- Vi sono tuttavia altri aspetti relativi all’introduzione di OGM nella produzione degli alimenti che a livello nazionale rivestono primaria importanza e che meritano adeguati approfondimenti. Ci si riferisce in particolare all’acquisizione di dati sulla entità e sulla progressione nel tempo dell’impiego degli OGM nella produzione alimentare italiana, che trova ulteriori basi razionali sull’estremo interesse e preoccupazione manifestati dai mass media e dai consumatori.
- Allo stato attuale è stata autorizzata, in base alla direttive 90/220/CEE, l’immissione in commercio di mais, soia e colza transgenica.
- La legislazione attuale è la seguente: l’art.8 del regolamento 258/97 CE ed il regolamento 1139/98 CE prevedono che i prodotti contenenti o costituiti da OGM siano provvisti di idonea etichettatura. Ad esso si sono aggiunti i regolamenti 49 e 50/2000 CE che riguardano rispettivamente il valore del livello di tolleranza per la presenza di OGM negli alimenti, fissato all’1%, e l’estensione dell’obbligo di etichettatura anche agli additivi ed aromi geneticamente modificati o derivati da OGM.
- I laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sono stati ufficialmente incaricati dal Ministero della Sanità di effettuare le indagini analitiche relative al rilevamento della presenza di OGM nelle materie prime destinate all’industria alimentare e nei prodotti finiti immessi in commercio.
Il progetto di ricerca svilupperà quindi:
1. La standardizzazione delle metodologie impiegate a livello nazionale per lo svolgimento delle attività di ricerca e controllo sugli OGM in generale e su mais e soia in particolare.
2. Un’indagine conoscitiva sull’utilizzazione a livello nazionale di mais e soia transgenici.
3. Il trasferimento e la divulgazione per mezzo di workshop delle informazioni ottenute e la messa in rete delle stesse.
Cristina Rondini
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