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Dr.Giovanni Filippini
<g.filippini@pg.izs.it>

CONSIDERAZIONI SULLA PMWS e CIRCOVIRUS


Non siamo di fronte ad una nuova malattia, dove un unico agente eziologico è capace di provocare l’insorgenza di manifestazioni patologiche, ma bensì ad una nuova Sindrome polifattoriale segnalata per la prima volta in Canada nel 1994 poi negli Stati Uniti ed infine anche in Europa.
Risultato di una compromissione immunitaria, nella quale le manifestazioni cliniche sono riportabili anche alle infezioni secondarie, la sindrome del deperimento post svezzamento non ha avuto ancora una collocazione eziologica.

Generalmente colpisce suinetti in età compresa fra la 5a e la 12a settimana di vita e in genere il periodo critico si situa tra il secondo e il terzo mese dopo la nascita.
I primi segnali sono la perdita di peso progressivo senza ragione apparente, spesso accompagnata da anoressia, anemia, e a volte ipertermia (>41°c), specialmente negli animali che manifestano anche altre infezioni, notevole aumento di volume dei linfonodi spt quelli inguinali, dispnea, diarrea, raramente anche ittero.

In alcuni allevamenti un numero ristretto di animali può presentare lesioni cutanee eritematose in genere ristrette a qualche centimetro e a localizzazione posteriore.
Le altre categorie di suini non sono interessate e in particolare la capacità riproduttiva delle scrofe non sembra essere particolarmente modificata.

Il tasso di mortalità varia considerevolmente da un allevamento all’altro, mentre la morbilità è apparentemente bassa.
All’esame necroscopico dei soggetti colpiti si evidenzia: ingrossamento dei linfonodi inguinali e mesenterici, polmonite interstiziale, fegato atrofico e con aspetto rugoso, nefrite interstiziale, splenomegalia con infarti emorragici sui margini.

Se le caratteristiche anatomo-cliniche sono completamente chiare, tanto che il sospetto di PMWS può essere facilmente avanzato, l’eziologia della sindrome è ancora un problema non perfettamente chiarito.
Infatti, nelle forme cliniche di PMWS è stato ripetutamente segnalato un virus appartenente alla famiglia Circoviridae (Allan, 1999).

Il Circovirus Porcino fu identificato la prima volta nel 1970 come un contaminante non patogeno di una linea cellulare di rene di maiale (PK15).
La variante non patogena è classificata come PCV1, mentre tutti i lavori più recenti dimostrano un’associazione stretta tra la PMWS e un tipo di circovirus denominato patogeno: PCV2.

E’ da sottolineare comunque come in quasi tutti i casi di PMWS vengano isolati più agenti eziologici come il virus della PRRS, il Parvovirus e tutta una serie di agenti batterici di irruzione secondaria in grado di complicare e aggravare drasticamente il quadro patologico.

Tuttavia, il circovirus tipo 2 è stato rilevato anche negli animali asintomatici e in aziende con anamnesi negativa per PMWS.
Uno studio sierologico effetuato su sieri del 1992 ha evidenziato infatti una percentuale di positività al PCV2 intorno al 62%.
Crediamo perciò che solo valutando presenza e interazioni tra i patogeni esistenti nell’ambito aziendale, applicando corrette misure igienico-sanitarie, conoscendo attentamente la genetica degli animali allevati, il tipo di alimentazione si potrà costruire un intervento diagnostico lineare ed efficace.

La necessità di una stretta e sincera collaborazione tra l’allevatore, il veterinario "aziendale" e il laboratorio, permetterà il controllo di tutti i possibili fattori predisponenti l’insorgenza di Sindromi come quelle descritte, quindi una più facile gestione di tutte le problematiche che investono quotidianamente l’allevamento del suino.



Giovanni Filippini



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