Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 79, Agosto 2013 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
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EDITORIALE
I Giovani ricercatori nelle sabbie mobili italiane. Che fare? - Young researchers in the italian quicksands. What is to be Done? di Ciappelloni Raoul


Ecco dei semplici, efficaci "suggerimenti per uscire dalle sabbie mobili". Sono sabbie mobili concettuali e non reali, ma forse proprio per questo ancora più insidiose.
Chi ha elaborato il seguente elenco di raccomandazioni, pensava probabilmente ai viaggiatori impegnati nella traversata di qualche acquitrino della selva amazzonica.
Invece noi ci rivolgiamo a dei tipici rappresentanti della cultura urbana che vogliono traversare senza scoraggiarsi le asperità degli Enti di ricerca pubblici e privati.

immagine di Ralf Schulze (2004), Rilasciata sotto licenza Creative Commons - Attribuzione 2.0 Generico. Modificata SPVet.it, 2013


1 - Anzitutto calmatevi. Dimenticate i presagi di sventura. Non giudicate la vostra situazione attraverso lo specchio deformante dei media. Attrezzatevi per stare "a galla";

2 - Liberatevi dei pesi. Il che significa scaricare le sovrastrutture e tenersi leggeri. Non armeggiare con l'immaginazione o accettare l'habitus di perdente come un destino;

3 - Non agitatevi scompostamente. La crisi si comporta come un "fluido non-newtoniano" e se lo stimolate troppo si liquefa sotto i vostri piedi risucchiandovi. Esternare il rancore per l'ingiustizia subita brucerà le migliori energie in modo inconcludente;

4 - Va bene, ora muovetevi. Cominciate cautamente a fare dei "passi inversi" per uscire dalle sabbie mobili. Tornate in biblioteca. Localizzate un istituto target, anche fuori Regione (o in un altro Paese europeo) e cercate di prepararvi utilizzando tutte le informazioni che la struttura può fornirvi.
(un inciso: Bisogna colmare le lacune prima citate nell'editoriale, perché quando arriverà "il vento" quelle skills saranno vele. Però non bisogna cadere nell'errore opposto e ricominciare a formarsi all'infinito. È importante saper giudicare l'effettivo valore curriculare di corsi, master e simili che vi vengono proposti, evitando le (troppe) bufale sul mercato. Meglio cominciare a costruire un po' di letteratura nel vostro settore, avviate un blog scientifico per appesantire il Curriculum Vitae);

5 - Sedetevi sulle sabbie mobili. In tal modo il peso sarà ridistribuito e non affonderete. Nel nostro caso significa sforzarsi di conoscere meglio la situazione politica e istituzionale dello specifico contesto in cui si intende muoversi e operare.
(un inciso: se vi interessa un'istituzione o un'impresa, cercate di capire meglio com'è fatta. Troppe volte molti candidati cercano, in un colloquio, di esprimere professionalità ma alla domanda: "Perché vuole lavorare da noi? Sa chi siamo? Cosa le piace della nostra organizzazione?" ammutoliscono imbarazzati);


6 - Ora è tempo di muovere le gambe davvero. Bisogna sfruttare la prima occasione "giusta" che capita nel proprio settore di interesse. Allo scopo bisogna preparare coscienziosamente il materiale curriculare necessario, facendo al contempo una rapida valutazione di merito, su chi offre l'opportunità in questione.
(un inciso: bisogna saper scegliere in modo critico fra le attività volontariali disponibili. Il concetto è che se si decide di lavorare senza retribuzione in progetti, laboratori o strutture finalizzate alla ricerca, questo impegno dovrà sempre essere ripagato con esperienze di valore. Se è prevista l'attività di pubblicazione, dovrà avvenire in riviste che hanno un impatto. L'attività congressuale può essere un contorno, utile per imparare a conoscere l'ambiente e farsi conoscere, ma non è di certo il piatto forte di una esperienza scientifica);

7 - Ottimo. Siete fuori dalle sabbie mobili. Ora che avete raggiunto il terreno solido, condividete la vostra esperienza nel blog che intanto avrete creato e cercate di aiutare qualcun'altro a fare lo stesso percorso.



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