Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 73, Agosto 2012 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#555

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EDITORIALE


Comunicazione scientifica con "altri" mezzi: Incontriamoci stasera al Café scientifique e parliamone

Ciappelloni R., Heymann A. J

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Si annoverano molti tipi di Caffè dedicati alla comunicazione. Fra i tanti possibili, ne possiamo citare alcuni: filosofici, letterari, artistici, musicali, di teatro e di moda. Sono luoghi dove ci si reca per scambiare idee su temi legati a vari aspetti della cultura. Questo editoriale è interamente dedicato a quelli che si definiscono "scientifici".

Sarebbe bello poterne vederne tanti intorno a noi. Ma, in sostanza, cos'è un "Caffè scientifico"? Seppure possono essere designati con nomi diversi: "Science on Tap", "Ask a Scientist", "Café scientifique", "Science Pub", "café Sci", "Science Cafés", gli Scienzacaffé si somigliano un po' tutti.
Si tratta di iniziative dedicate alla comunicazione del sapere, organizzate in una specie di network globale che mostra grande vitalità. Possono nascere spontaneamente in ordinari luoghi di ritrovo come: pub, pizzerie, birrerie o in spazi ricavati all'interno di Enti culturali, tipicamente, musei e biblioteche. Necessitano di limitate dotazioni in strutture e potrebbero rappresentare un auspicabile settore di attività per i Netcafe più evoluti, sfruttando i servizi avanzati di rete e telefonia che li caratterizzano. Chi frequenta questi luoghi, lo fa per trovarsi a tu per tu con dei veri "scientists".

Chiariamo meglio lo "spirito" dei Caffescienza, riportando di seguito la "mission" di quello di Milano:

Siamo di fronte a un complesso progetto culturale, dedicato alla comunicazione informale dei saperi, specialmente in ambito fisico, matematico e delle scienze naturali, comprendendo anche argomenti avanzati di medicina o biologia molecolare. Nei Caffescienza è possibile dar vita a eventi comunicativi di grande impatto, la cui efficacia sarebbe certo minore se si tenessero nei luoghi, teoricamente più appropriati, come ad esempio le aule didattiche.
Si realizza così uno "scambio" informale di conoscenze, normalmente centrato su questioni fuori dalla portata dei "non addetti ai lavori", arrivando a veri dibattiti pubblici in cui si fa largo uso della comunicazione orale. Il contatto fra il pubblico e uno o più esperti è così ravvicinato che, per una volta tanto, può avvenire senza mediazioni artificiose, non ultima, quella della stessa parola scritta.
Oralità, convivialità, potremmo aggiungere gestualità o linguaggio corporeo. Anche grazie a ciò, negli Science Cafés non ci si sentirà mai come in un club riservato a intellettuali accademici.

Progetto di comunicazione in realtà virtuale, finanziato nell'ambito del VII Programma Quadro dell'Unione europea
SciCafe è un progetto di comunicazione sperimentale finanziato nell'ambito del 7° Programma Quadro dell'Unione europea (http://cordis.europa.eu/fp7/home_it.html),
nella tematica "Scambi e cooperazione degli attori locali per la cultura scientifica"


Quello dei Cafféscienza come strumento comunicativo è ormai un argomento sul quale si confrontano studiosi di tutto il mondo. Nel corso dell'ultimo congresso "SciCafé 2012: Europe's Science Cafés Thinking Forward", organizzato dal SciCafé Network in collaborazione con l'Università di Creta. (Creta, 1-5 Luglio 2012; http://www.scicafe.eu/node/275), sono stati presentati diversi contributi che hanno approfondito alcuni temi della comunicazione scientifica effettuata con "altri" mezzi. Citiamo ad esempio:

"Scientific methods in everyday life", oppure, "Widening the experience: using different media and social networks in science communication". Svariati contributi sono stati dedicati a l'interazione con il territorio: "Science Cafés: A model for group discussion and involvement with topics of local interest", "Science Cafes: Innovative science dissemination and local synergies - examples from hungary", "Science Cafe? Experiences and Territorial Peculiarities: the Case of Milano".
Da considerare anche le contaminazioni con espressioni legate all'arte, come per esempio la musica: "MuSci Cafe?s as Science Communication Activities in Greece".

Un interessante seguito del progetto SciCafe è rappresentato dall'esperienza (in pieno svolgimento nel momento in cui si pubblica questo editoriale) di comunicazione scientifica su Second Life (http://secondlife.com/).
Si tratta di una realizzazione virtuale 3D, che riproduce un vero Caffé Scienza nel quale gli avventori possono aggirarsi, leggere, interagire fra di loro in forma di avatar (un pupazzetto che li rappresenta). Per vederlo in azione (dopo esservi iscritti https://join.secondlife.com/?lang=en-US), teletrasportatevi al luogo che ospita l'iniziativa (http://maps.secondlife.com/secondlife/Science/13/189/28) e partecipate, in ambienti di realtà virtuale non immersiva, ai meeting che si tengono al Caffè.

Mondi virtuali: un Caffescienza su Second Life
Esperimenti di interazione in mondi virtuali: Realizzazione di un Caffescienza su Second Life.
(VII Programma Quadro di RST, 2007-2013)


A cosa serve? Per ora, forse, a poco, in quanto la possibilità di operare in questi contesti si limita a far muovere e parlare un avatar (la cosa somiglia un po' a una chat visuale).
Tuttavia le potenzialità sono molte. Gli oggetti che compongono il SciCafé sono programmabili, inoltre Second Life mette a disposizione delle API (Application Program Interface) liberamente utilizzabili per conferire particolari caratteristiche agli spazi.
Non dimentichiamo che virtual reality e augmented reality sono frontiere della comunicazione scientifica, un vero e proprio ambito di ricerca. È grazie a queste iniziative che si potrebbero essere studiate nuove possibilità di accesso alle risorse informative dei musei e soprattutto delle Library 2 punto 0.

Commedia dell'arte scientifica
Un importante filo conduttore o denominatore comune di tutte queste esperienze è l'appropriata spettacolarizzazione della scienza.
Se un distinto signore con tanto di barba e cravatta spiegazzata, simula con le braccia aperte qualche effetto relativistico, o l'affinità del sito attivo di un enzima con il substrato, è evidente che sta sostenendo un ruolo, recita a soggetto la sua parte. Si tratta quindi di storytellers scientifici, attori, cantastorie high tech, che animano le serate. E che dire degli avventori? Le animano anche loro, a quanto sembra, non solo nel ruolo di "spalla". Ma di chi stiamo parlando?

Si tratta di persone accomunate da uno spiccato interesse per le scienze o la tecnologia. Sono: studenti e ricercatori, ma anche inventori autodidatti, ricercatori non istituzionalizzati, liberi professionisti, imprenditori con il pallino dell'innovazione.
Il bello è che tutti potranno trarre profitto dal diretto scambio di idee. E se gli studiosi, per una sera, saranno sfruttati come una miniera informativa, anche i rappresentanti del cosiddetto "pubblico", da parte loro, metteranno "qualcosa" in comune sul piatto. Giunti al termine delle serate, molti relatori torneranno a casa con qualcosa. Ispirazioni e magari qualche nuova idea, segnata in fretta su un tovagliolino, nata nel corso del brainstorming Caffé.

L'iniziativa Cafféscienza di Firenze è una delle più attive in Italia
L'iniziativa Cafféscienza di Firenze è una delle più attive e seguite in Italia


Una rete per la comunicazione scientifica informale
Siamo di fronte a una comunicazione scientifica decisamente "informale", tanto che non mancano dei momenti legati addirittura al cibo e alla convivialità. Quando ci si incontra è meglio se, oltre all'interlocutore stimolante, si può trovare anche qualcosa da assaggiare. Per questo il programma della sesta stagione (2012) del Caffè - Scienza di Roma (http://www.formascienza.org/caffe.asp), propone serate di degustazione scientifica in compagnia di scienziati, filosofi e buongustai.

Naturalmente oltre ai cibi e ai vini, nella citata stagione romana, sono stati "assaggiati" argomenti che non avrebbero sfigurato in un journal club. Si è discusso di "Neutrini superluminali", dei "Linguaggi delle scienze", toccando anche temi più didattici e di interesse generale come "La Fisica e il volo degli uccelli".
In qualità di animatori si sono alternati fisici, biologi, magistrati, epistemologi, matematici, informatici, ingegneri, medici, archeologi e storici. Peccato non siano messi a disposizione del pubblico dei veri e propri "Atti" di questi seminari.
Non dimentichiamo però che in molti casi gli eventi sono, oltre che informali, anche quasi "estemporanei". Normalmente vengono rese disponibili le slides dei relatori, affiancate da documenti multimediali (Nel caso del Caffescienza di Roma sequenze di WebTv e filmati).

Le biblioteche, se hanno strutture adeguate (e il mandato per realizzare iniziative fortemente innovative), possono facilmente utilizzare il library space per dare vita a iniziative di Scienza Caffé. Anzi il setting locale è certamente fra i più favorevoli. Dopo tutto libri e riviste sono diventati un comune motivo di arredo anche negli ordinari Bar cittadini. Inoltre la disponibilità di una efficiente connettività (come nel caso dei NetCafé), come pure l'accesso a diversi repository di informazioni, è un innegabile punto di forza.
La British Library ci da l'esempio di uno Scienzacaffé di grande valore scientifico. L'iniziativa si chiama TalkScience@BL (http://www.bl.uk/reshelp/experthelp/science/talkscience/talkscience.html), un café scientifique in biblioteca, nel quale si tengono letture e discussioni, non sappiamo se accompagnate da mescita di birra o meno, aperte a ricercatori ma anche a funzionari che si occupano di raccolta di fondi, operatori del settore editoriale. Citiamo i titoli di alcuni eventi, in cui coglierete segni del famoso humor britannico:

"From Lab Bench to Front Bench: Opportunities for Scientists? - Dal banco del laboratorio alla panchina dei giardinetti: Opportunità per i ricercatori?", "Scientific Researchers and Web 2.0: Social Not Working? - I ricercatori e il Web 2.0: Un caso di Social nonfunzionante?", "Communicating risk and scientific advice during emergencies: don't panic! - Comunicare il rischio e consulenza scientifica durante le emergenze: Niente panico".

La (poca) scienza che comunichiamo
Quella dei Caffescienza è buona comunicazione e sarebbe utilissimo che tali iniziative si propagassero soprattutto nel nostro Paese, nel quale si parla troppo e in modo tendenzialmente frivolo, di questo argomento.
Se da noi tutto è comunicazione, la realtà che ognuno può sperimentare è tutt'altra. Infatti per questioni probabilmente legate a tanti interessi (di singoli o di gruppi professionali o altro), sembra che i nostri Enti di ricerca si organizzino per comunicare il meno possibile. Per questo la Legge del 7 giugno 2000, n. 150: "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni" (http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2000-06-07;150!vig=), si è persa in una specie di oblio ed è un vero guaio, perché un maggiore coinvolgimento di Enti di ricerca e cittadini in eventi di interesse scientifico, consentirebbe di:

Ed è proprio grazie all'uso di metodi massimamente informali (affascinanti contaminazioni fra scienze e arte, scienze e letteratura o gastronomia), come avviene nei Caffè di cui stiamo parlando, che si può sperare di avvicinarsi agli obiettivi menzionati.

C'è però anche un'altra considerazione da fare, in apparenza marginale per l'argomento di questo articolo, ma strutturalmente legata al tema della comunicazione scientifica nel nostro Paese.

Conclusioni
Si sta creando uno iato. Scienziati da un lato e la cosiddetta classe dirigente e parte della società civile, dall'altro.
Questi soggetti non si parlano quasi più. Ciò accade mentre le decisioni collettive a venire, richiederebbero una diffusa capacità di giudizio.

Questo è un tempo di decisioni difficili sia nella sfera privata che in quella pubblica e c'è bisogno di più intelligenza, più autonomia e soprattutto conoscenze.
Al di fuori di iniziative come quella di cui abbiamo parlato e similari, non abbiamo assi nella manica e anche Internet, da molti considerata una specie di panacea informativa universale faidate, non funziona. La Rete è troppo vasta, troppo complessa e dispersiva.
In ambito biomedico, ad esempio, prima di cominciare a dirci qualcosa di interessante (utilizzabile), ci ha già chiesto dei soldi e parla prevalentemente inglese. Soprattutto non è fatta per aiutarci automaticamente a distinguere fra risorse di livello e patacche da due soldi (splendido tema per una serata al Caffescienza).

Inoltrarsi a occhi chiusi nel Cyberspazio anarchico che accendeva la fantasia di William Gibson, nel quale si afferma ci sia "tutto" ma forse dovremmo più correttamente dire: "di tutto", significa mettersi nelle mani di un qualsiasi geniale idiota in grado di produrre affabulanti schermate. Questo vale tanto per i ricercatori che per i semplici curiosi che usano Internet come una specie di enciclopedia.

Se i giornalisti scientifici e i bibliotecari non saranno capaci di comunicare in modo convincente tali concetti, dopo ore di defatiganti letture a schermo, nelle mani di tanti onesti cercatori potrebbe rimanere nient'altro che un pugno di bytes, polvere di Rete senza alcun valore. Tempo sciupato, larghezza di banda sciupata, problemi irrisolti.

Incontriamoci stasera verso le nove al Cafféscienza e parliamone ;-)


Tabella 1: Elenco (parziale) dei caffe scientifici italiani
(link funzionanti alla data del 18 Settembre 2012)
Nome Riferimenti e informazioni
Aperitivi Neuroscientifici http://events.unitn.it/aperitivineuroscientifici5;
Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC), Corso Bettini 31, Rovereto; Tel. +39 0464 80 8616; Alessia La Micela, Nicla Panciera, infoincontri@cimec.unint.it
Associazione Culturale Caffè-Scienza Milano http://www.caffescienzamilano.it/;
infocaffe@caffescienzamilano.it; Caffescienza del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Milano
BorgoScienza; Caffescienza di Borgo S. Lorenzo (FI) http://www.borgoscienza.tk;
Per informazioni scrivere a Franco Bagnoli oppure chiamare il servizio informazioni di Villa Pecori tel / fax +39 055 8456230; Cell 320 0276219; email: info@villapecori.it
Caffè-Scienza Firenze http://www.caffescienza.it;
info@caffescienza.it, Gli incontri si tengono presso il circolo Societa di Mutuo Soccorso di Rifredi, via Vittorio Emanuele II 303, 50134 Firenze; 055-4220504 smsrifredi@virgilio.it.
(Dal 2010 vengono organizzate le cosiddette: "Cafferenze", ovvero eventi con un solo esperto e con una parte introduttiva più lunga, per la maggior parte alla Biblioteca delle Oblate (via dell'Oriuolo 26, 50122 Firenze; tel: 055/2616512; fax: 055/2616519 bibliotecadelleoblate@comune.fi.it)
Caffescienza Livorno http://caffescienza-livorno.org/;
Viale Caprera 35, 57123 Livorno; Telefono: 333 1020013, Claudio Pucciani 347 6544255, Paolo Nannipieri, Presidente, Fax: 0586/894228
EURAC tower science cafè http://sciencecafe.eurac.edu/it/sciencecafe/seasons/sciencecafe2012/default.html;
EURAC Drususallee, Viale Druso 1, 39100 Bozen/Bolzano; Tel. 39 0471 055033
FARSI UN’Idea Caffè Scientifico dell'Università di Trento http://events.unitn.it/caffescientifico2012;
Informazioni: Ufficio stampa dell’Università degli Studi di Trento tel. 0461 281136; ufficio.stampa@unitn.it
Fondazione Golinelli http://www.golinellifondazione.org/ui_fmg/pagina.aspx?idSez=17;
Via Ragazzi del '99, 5, 40133 Bologna Italy; Tel. 0039. 051.310681; Fax 0039. 051.389929; info@golinellifondazione.org
I Caffescienza a Roma http://www.formascienza.org;
Associazione Culturale formaScienza, viale Regina Margherita 249, 00198 Roma; Incontri presso la libreria assaggi science bookshop, via degli Etruschi 4, Roma. tel. 0688659458; info@libreriaassaggi.it
Neuroscience cafè http://fc.units.it/ppb/Neurocafe.html;
Antico caffè San Marco, Via Cesare Battisti 18, 34125, Trieste, Tel 040 363538

(ripreso dalla mappa del coordinamento nazionale caffè scientifici http://www.caffescientifici.it/, con modifiche)


Bibliografia

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