Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 69, Dicembre 2011 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#536

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EDITORIALE


2011, Finis terrae, dopo si vola?

di Raoul Ciappelloni


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Il numero 69 di SPVet.it, chiude l'annata del 2011, caratterizzata da aspetti, nel loro insieme contrastanti, alcuni buoni, taluni persino preoccupanti. Il 2011 è stato un periodo di passaggio verso un futuro, speriamo diverso dal precedente.

Cosa è successo in questo anno? A parte le solite difficoltà e incomprensioni, comuni in tutte le attività editoriali situate negli Enti pubblici; la rivista sta cambiando "pelle". Seppure lentamente, viene adottato il sistema OJS1 (processo che terminerà entro Febbraio dell'anno prossimo) e si innesta una variazione, più che strutturale, dello stile grafico, in conformità al sito Web dell'Ente (http://www.izspvet.it).
In secondo luogo è stato accentuato il carattere Open della pubblicazione. L'attivazione dell'allegato su Twitter® (http://twitter.com/izspvet.it), e il mantenimento dell'allegato su YouTube® (http://www.youtube.com/izspvet.it), vanno certamente in questa direzione, come pure i risultati delle esercitazioni e delle "letture" in biblioteca.
Questi sono stati tanto incoraggianti da farci "sognare" l'avviamento di una rete di (Open) Library per un intero ciclo di nuove letture, per ora in programma ce ne sono sei, che toccheranno vari temi (dalla tessitura, ai cibi).

Ultimo, ma non l'ultimo, c'è stata l'attività finalizzata ad ampliare (in alcuni ambiti creare ex novo), il pool di revisori degli articoli della rivista. Il lavoro è finalizzato a garantire un filtro editoriale capace di assicurare una maggiore correttezza dei contenuti delle pubblicazioni. Non c'è bisogno di aggiungere altro. Poter contare sul parere di esperti è certamente il modo migliore per affrontare l'attuale momento di "confusione informativa", così evidente non solo nel World Wide Web, ma anche nelle ordinarie pubblicazioni che leggiamo tutti i giorni. Questo è quello che si è fatto. Ma c'è una piccola precisazione da fare.

Una parola sui Poster di SPVet.it
Anche in questo numero della rivista SPVet.it, troverete una selezione dedicata ai poster scientifici presentati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, nel corso di diversi convegni.
Va detto che questa scelta è stata determinata, oltre che dalla rarefazione di articoli che ha caratterizzato quest'ultimo anno, dall'intento della Redazione, di dare un congruo spazio a questa forma di comunicazione scientifica. , che è scarsamente apprezzata come "materia prima" per costruire validi titoli scientifici (quelli che servono per calcolare IF, H Index ed assimilabili).

Nonostante ciò, i poster andrebbero valutati un po' di più, se non altro perché rappresentano una forma particolarmente "amichevole" di interazione autore/lettore. Le sessioni dei poster sono infatti momenti relativamente rilassati, in cui si intrecciano conversazioni che toccano (in modo appropriato), anche i contenuti estetici della comunicazione scientifica.
Grazie ai poster, è possibile avanzare idee, anche "immature" e vedere, dalle reazioni dei colleghi afferenti allo stesso campo di ricerca, come queste vengono prese. Senza impegno è possibile "marcare" il campo (avrete tutti ascoltato qualche affermazione del tipo: "…a questo ci avevamo già pensato due anni fa. Non ricordi? Ci abbiamo anche fatto un paio di poster").

Il poster scientifico consente di far figurare nella loro completezza interi gruppi di lavoro (in genere non danno problemi di cognomi, né come numero, né come ordine) remunerando un poco, anche le figure minori come i collaboratori non integrati (volontari, tesisti), che cominciano a misurarsi con la comunicazione scientifica (sarebbe bello dovessero presentarli sempre loro, e che venissero esplicitamente premiati gli autori più bravi).
Infine i poster rappresentano davvero un bell'arredo del laboratorio. Siccome ormai presentano dimensioni praticamente standard (classicamente 70 x 100 cm), è facile dotarsi di una serie di bacheche in plexiglass dedicate a contenerli per un certo tempo. Ogni tanto, i poster vecchi, sarebbero sostituiti con new entry cambiando look & feel di stanze presidiate da anonimi (alla lunga sbiaditi) calendari di qualche multinazionale di reagenti o strumentazioni scientifiche.

Conclusioni
Essere massimamente Open non basta. Per una rivista - Open Access Repository, legata strettamente a una biblioteca scientifica è anche necessario proporre un rinnovamento dei contenuti e magari ricominciare spesso tutto da capo, partendo da alcuni punti fermi, magari "da tre", come recitava una perentoria battuta di Massimo Troisi. Ma di che "tre" stiamo parlando? Per quanto ci riguarda, il 2012 di SPVet.it, sarà caratterizzato dalla seguente terna di obiettivi:

(1) Proporre una serie di nuovi articoli sui modi alternativi di utilizzo dello spazio di bibliteca per la comunicazione scientifica attraverso letture ad alta voce. Non si tratta solo di riportare, magari in podcast, brani di importanti autori della letteratura, ma sperimentare forme innovative di aggregazione di questi contenuti e intervallarli con particolari forme di intrattenimento (dal filmato alla musica), per potenziarne l'effetto comunicativo e ricreativo2. Il fine è di attrarre sulla biblioteca un flusso sempre maggiore di utenti.

(2) Sperimentare l'utilizzo avanzato delle strutture ancillari della biblioteca dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (Rete, sala computer, videoteca) per realizzare eventi informali, basati sull'uso delle risorse (soprattutto se ad accesso libero) lavorando con piccoli gruppi di discenti (esterni ed interni all'Ente). Qui la sperimentazione si basa sulla proposta di percorsi guidati (trail blazing), per l'utilizzo avanzato di servizi informativi library based come: Pubmed, Agricola, Google Scholar, NILDE. Il fine è di creare un gruppo di utenti avanzati che rappresentino all'esterno l'importanza delle biblioteche scientifiche.

(3) Combinare i punti (1) e (2) grazie alle risorse della Rete, utilizzando sistemi per creare comunità virtuali che espandano gli obiettivi informativi a livello regionale e nazionale.
L'uso di strumenti di editoria popolare distribuita come YouTube o informativi come Twitter, consentiranno di raggiungere settori di utenza attualmente trascurati dalla biblioteca. Il fine è di ampliare la comunità di utenti della biblioteca, attraendo i più giovani.

Cose fatte e cose da fare. Presente di cose passate e di cose future. Vedremo se il 2012 sarà l'anno della svolta, non solo per la nostra cara, vecchia SPVet.it, ma anche per tutti i suoi utenti, impegnati nel Sistema Sanitario Nazionale e Agro alimentare.

Bibliografia e Note

Bassi M. C., (2001). Una professionalità sanitaria: il bibliotecario medico. Veronamedica: Giugno, http://www.indicemedico.it/areamedica/bibliotecario.htm

Ciappelloni R., (2010). SPVet.it cambia per diffondere più informazioni sulla salute animale e la sicurezza alimentare - SPVet.it changes to spread more information on animal health and food safety. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 61, Agosto, http://indice.spvet.it#479.

Ciappelloni R. , Fruttini L., (2011). Letture ad alta voce in biblioteca: parliamo di alimenti con Proust, Nothomb e Lehrer - Reading in the library. Let's talk about food with Proust, Nothomb, Lehrer. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 65, Aprile, http://indice.spvet.it#522

Trinder VM, Fleet GE, Gray AE. (2007). Evaluating the impact of library user training programmes across Thames Valley Strategic Health Authority in the UK. Health Information & Libraries Journal, Mar;24(1):34-40.

1 OJS - Open Journal System. Suite software Open Access, dedicata all'editoria elettronica, adottata da numerosi Istituti universitari ed Enti di ricerca di tutto il mondo.

2 Un esempio è la PubMed Fest; iniziativa biblioteconomica di natura informativa, musicale e conviviale. Avrebbe dovuto concludere il ciclo di attività in biblioteca di quest'anno, sarà invece l'evento conclusivo del prossimo ciclo di esercitazioni su Pubmed, MyNCBI e NILDE del bimestre Maggio - Giugno 2012.




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