Risultati PCR Toxoplasma gondii e Malattia di Newcastle -
Sono stati esaminati, in PCR, 75 campioni di organi risultati tutti negativi sia per Toxoplasma gondii che per il virus della Malattia di Newcastle.
Conclusioni
I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli di precedenti indagini condotte nelle stesse aree di studio.
In calo (5), la prevalenza per Salmonella typhimurium (1,33% vs 3%), e per Campylobacter jejuni (6,6% vs 16%); i soggetti positivi agli isolamenti, non presentando né dal punto di vista clinico né dal punto di vista anatomo-patologico nessun segno di malattia, possono essere considerati dei veri e propri portatori sani. Negativi ancora una volta sono risultati gli isolamenti per Campylobacter coli.
Estremamente diffuse le endoparassitosi (Coccidiosi, Tricomoniasi, Capillariosi, Teniasi e Ascaridiosi). Si conferma che le infestioni, anche se gravi, non provocano negli animali particolari stati carenziali ; all'esame anatomo-patologico infatti non si rileva la presenza di soggetti defedati o in scadente stato di nutrizione (2,3).
Da non sottovalutare l'accertamento della presenza di Argas reflexus; come è noto, questi parassiti possono occasionalmente infestare anche l'uomo. Per l'Argas reflexus, la contaminazione degli ambienti domestici si verifica soprattutto nelle abitazioni adiacenti ai sottotetti o vicine a strutture dove i nidi e i posatoi sono più numerosi. La pericolosità per l'uomo deriva dal morso della zecca, per il potere allergizzante degli antigeni presenti nella sua saliva. Singolare il reperimento di stadi ninfali di Hypodectes propus (Acari: Hypodectidae) nel sottocute, sia a livello addominale, sia a livello degli arti; in quest'ultima sede gli acari, localizzati a livello periarticolare, potrebbero favorire l'insorgenza di tendiniti e conseguente difficoltà deambulatoria dell'animale.
La percentuale di positività (5) nei confronti di Chlamidia psittaci (24% vs 45%) conferma che l'infezione continua ad essere sempre ampiamente diffusa (AAVV, 1984; AAVV, 1997; Barbieri e De Andreis, 1989; Barbieri e De Andreis, 1991; Cena et al., 1989; Cerri et al., 1989; Fioretti et al., 1992; Latini et al., 1993). Infatti anche le stime di oscillazione della prevalenza si mantengono su livelli elevati (15% e 35%), (6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13).
Per Toxoplasma gondii (5) è risultato positivo l'83% degli animali saggiati (18% nella precedente indagine). Anche in questo caso la prevalenza dell'infezione (83%) con il suoi limiti inferiore (72%) e superiore (90%) è alta. Le indagini molecolari (PCR) effettuate al fine di evidenziare la presenza di Toxoplasma gondii (DNA) negli organi degli animali hanno dato invece esito negativo. Il piccione, come animale oggetto di predazione, potrebbe quindi avere scarsissima importanza nel mantenimento e nella diffusione del parassita in ambito urbano. Di contro la positività sierologica riscontrata sugli animali testimonia l'avvenuta infezione, con alta probabilità determinata dalle oocisti che contaminano le aree urbane. Indagini appropriate potrebbero essere condotte per indagare in modo più approfondito sul ruolo del piccione come "rivelatore biologico" del grado di contaminazione ambientale da parte delle oocisti di Toxoplasma gondii. Le aiuole, i giardini, gli orti, le sabbiere sono notoriamente i luoghi prescelti dai gatti per la defecazione ma sono nel contempo anche le aree di pastura e di razzolamento più usuali delle quali i piccioni possono disporre.
Nella presente indagine è stata effettuata la ricerca del virus della Malattia di Newcastle o Pseudopeste aviare mediante PCR. Si tratta di una malattia virale che colpisce numerose specie di volatili. La diffusione avviene per contatto diretto e indiretto, tramite le secrezioni degli animali morti o infetti. L'infezione ha luogo per via digerente, con alimenti e acqua inquinati, o per via respiratoria. Frequente è anche la trasmissione del virus per contatto diretto, attraverso le mucose oculari. Oltre a polli, tacchini, fagiani, quaglie e faraone sono recettivi anche i piccioni. Il virus può essere pericoloso anche per l'uomo, in cui può determinare congiuntivite. Le ricerche relative all'accertamento della presenza del virus della malattia di Newcastle o Pseudopeste Aviare hanno dato esito negativo.
Viene ribadito infine, ancora una volta, come l'ottimo stato di nutrizione rilevato nei soggetti esaminati, anche in quelli colpiti da gravi infestioni parassitarie (ascaridiosi, teniasi, capillariosi e coccidiosi), confermi che l'ambiente urbano costituisce un habitat ideale per la vita di questi volatili, sia per l'abbondanza dei luoghi di ricovero sia per le fonti di cibo che purtroppo, nonostante le raccomandazioni ed i divieti, continuano a essere quantitativamente rilevanti. Come ben espresso nella relazione prodotta dallo Studio Naturalistico Hyla, impedire ai piccioni l'accesso a zone con caratteristiche ambientali ottimali (roosting, siti di nidificazione, microclima, risorse alimentari ecc) potrebbe costringerli a spostarsi in aree più sfavorevoli con conseguente aumento della mortalità e diminuzione del tasso di natalità.
Bibliografia
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