Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 60, Giugno 2010 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
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Applicazione dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) per la definizione di mappe parassitologiche nelle regioni Umbria e Marche: Indagine sulla ixodidofauna in alcune aree dell'Italia centrale - Application of Geographic Information Systems (GIS) for the definition of parasitological maps in the regions of Umbria and Marche (Italy): Survey on ixodidofauna in some areas of central Italy


Grelloni V., Maresca C., Boto S., Filippini G., Moretta I., Pivotti I., Scoccia E., Principato M.

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Abstract. Ticks are mites, pathogens, bloodsucking parasites of animals. They are reservoirs and vectors in all stages of their development of dangerous disease agents: viruses, rickettsia, bacteria, protozoa. The aim of this study was to know about ixodidofauna areas of Umbria and Marche regions. The collection of ticks was carried out using the method of collection "au drapeaux" and through direct draw with tweezers on live animals. Specimens collected at the stage of the nymphs and adults have been studied to a stereo-microscope and the optical microscope in phase contrast. The species most commonly found in domestic animals in both regions, wereRhipicephalus sanguineus, Hyalomma marginatum and Dermacentor marginatus, on the other in wild animals which were found mainly Ixodes. hexagonus and Ixodes ricinus. Comparing the data obtained in the two regions we note that the quantity of Ixodidae found both the variety of species is greater than in Umbria Marche.

Riassunto. Le zecche sono acari patogeni, parassiti ematofagi di animali in alcune fasi del loro ciclo di sviluppo e, al tempo stesso, sono anche atropodi infestanti l'ambiente. Esse sono quindi serbatoi e vettori a tutti gli stadi di sviluppo di pericolosi agenti di malattia: virus, Rickettsie, batteri, protozoi. Obiettivo dello studio è stato quello di ampliare le conoscenze sulla ixodidofauna di alcune aree dell'Umbria e delle Marche. La raccolta delle zecche è stata effettuata tramite il metodo di raccolta "au drapeaux" e attraverso il prelievo diretto con pinzette sugli animali vivi. Gli esemplari raccolti allo stadio di adulti e le ninfe, sono stati studiati allo stereo-microscopio e con il microscopio ottico in contrasto di fase. La specie più frequentemente rinvenuta negli animali domestici, in entrambe le regioni, è Rhipicephalus sanguineus, seguita da Hyalomma marginatum e Dermacentor marginatus, al contrario degli animali selvatici in cui è stato rinvenuto principalmente Ixodes hexagonus e Ixodes ricinus. Confrontando i dati ottenuti nelle due regioni notiamo che sia il quantitativo di Ixodidae reperiti sia la varietà di specie presenti è maggiore in Umbria rispetto alle Marche.


Introduzione

Le zecche sono acari patogeni, parassiti ematofagi di animali in alcune fasi del loro ciclo di sviluppo e, al tempo stesso, sono anche atropodi infestanti l'ambiente. La loro presenza nel territorio viene mantenuta da reservoir selvatici, i quali distribuiscono i parassiti in vari areali dai quali, poi, raggiungono sedi elettive e riproduttive differenti, in relazione alla presenza di certi ospiti ed a precise caratteristiche di copertura vegetale della zona. Le zecche, sono quindi serbatoi e vettori a tutti gli stadi di sviluppo di pericolosi agenti di malattia: virus, Rickettsie, batteri, protozoi.
La FAO, già nel 1984, valutava in 7.000 milioni di dollari annui le perdite subite dagli allevatori per le malattie contratte dai soli ruminanti per infestazioni da Ixodidae, senza contare il gran numero di patologie trasmesse all'uomo. Obiettivo dello studio è stato quello di ampliare le conoscenze sulla ixodidofauna di alcune aree dell'Umbria e delle Marche, valutando soprattutto, la diffusione delle zecche della famiglia Ixodidae negli animali domestici e selvatici al fine di cogliere le relazioni tra la diffusione di specie nel manto erboso e la presenza di differenti stadi evolutivi negli animali.

Materiali e metodi
La raccolta delle zecche è stata effettuata con differenti metodologie:
a) con l’utilizzo di una coperta di lana bianca a pelo corto - agganciata e tesa su un bastone (metodo di raccolta chiamato dai francesi “au drapeax”) trascinata sul manto erboso ed arbustivo, per raccogliere prevalentemente gli stadi larvali e ninfali.
b) attraverso il prelievo diretto tramite pinzette a punte sottili, direttamente sugli animali vivi. Sugli animali morti si è proceduto invece al loro imbustamento in sacchi di plastica trasparente per evitare che i parassiti presenti lasciassero l'ospite, e solo successivamente, in laboratorio, si è proceduto al prelievo con le pinzette.

Gli esemplari prelevati sono stati immersi in alcool a 50% e dopo 24 ore passati in alcool all'80%, acetato al 3%, al fine di mantenerne chiare le strutture morfologiche e consentire una loro più facile identificazione.
Gli esemplari raccolti allo stadio di adulti, sono stati determinati allo stereo-microscopio e, laddove necessario sono stati dissezionati per evidenziarne i peritremi, le aree porose ed particolari dello scudo propodosomale dorsale nelle femmine e degli scudi perianali nei maschi.

Solo una parte delle ninfe è stata preparata su vetrino, nella soluzione di Berlese, al fine di consentirne una migliore identificazione. La loro osservazione e studio tassonomico sono avvenute utilizzando lo stereo-microscopio e il microscopio ottico in contrasto di fase utilizzando le note chiavi di identificazione di Starkoff e Manilla.

Risultati
I dati ottenuti sono riassunti nelle tabelle e nei grafici che seguono. La figura 1 mostra la mappa tematica relativa alla distribuzione numerica delle zecche, la figura 2 indica il numero di zecche per specie e la figura 3 la loro distribuzione per tipologia di animale.

Nella tabella 1 per la regione Umbria e nella tabella 2 per la regione Marche si evidenzia la distribuzione numerica delle zecche per comune e per specie.

mappa tematica del numero di zecche
Figura 1. mappa tematica del numero di zecche


numero di zecche per specie ritrovate nelle due Regioni
Figura 2. numero di zecche per specie ritrovate nelle due Regioni


distribuzione del numero di zecche per tipologia di animale e regione
Figura 3. distribuzione del numero di zecche per tipologia di animale e regione


Tabella 1. UMBRIA: Distribuzione numerica delle zecche nei comuni dell'area studiata
Comune B. calcaratus D. marginatus H. marginatum Ix. hexagonus Ix. ricinus R. bursa R. sanguineus Totale
per Comune
Città di Castello 0 53 77 81 34 39 384 668
Foligno 0 174 119 98 272 11 577 1251
Monteleone d'Orvieto 0 56 58 46 37 86 95 378
Montone 0 278 95 83 27 31 231 745
Orvieto 1 0 528 188 104 78 1575 2474
Piegaro 0 0 0 0 1 0 26 27
San Venanzo 0 296 145 106 73 23 1025 1668
Spoleto 0 89 199 53 15 25 71 452
Umbertide 0 71 130 53 33 29 260 576
Totale per zecca 1 1017 1351 708 596 322 4244 8239


Tabella 2. MARCHE: Distribuzione numerica delle zecche nei comuni dell'area studiata
Comune D. marginatus H. marginatum Ix. hexagonus Ix. ricinus R. bursa R. sanguineus H. punctata Totale
per Comune
Amandola 0 0 1 0 0 15 0 16
Arcevia 0 0 0 1 0 18 0 19
Bolognola 7 1 0 0 0 57 0 65
Cingoli 20 32 33 1 5 80 0 171
Cupramontana 0 0 9 0 0 60 0 69
Fabriano 15 51 21 1 0 80 0 168
Fermo 13 1 2 3 0 59 0 78
Montefortino 0 6 7 2 0 90 0 105
Montemonaco 5 157 33 11 20 121 0 347
Pergola 20 29 6 0 1 80 0 136
Pieve Torina 0 1 0 0 0 78 0 79
San Severino Marche 23 6 2 2 7 55 0 95
Sassoferrato 0 1 0 40 0 151 0 192
Servigliano 0 0 17 0 0 73 5 95
Totale per zecca 103 285 131 61 33 1017 5 1635










Considerazioni e conclusioni
La specie più frequentemente rinvenuta negli animali domestici, in entrambe le regioni, è Rhipicephalus sanguineus, seguita da Hyalomma marginatum e Dermacentor marginatus, al contrario degli animali selvatici in cui è stato rinvenuto principalmente Ixodes. hexagonus e Ixodes ricinus. Ciò, probabilmente in relazione all’habitat degli animali esaminati e quindi alla possibilità di frequentare aree boschive con elevato tasso di umidità. Se compariamo i dati ottenuti nelle due regioni, vediamo come sia il quantitativo di Ixodidae reperiti che la varietà di specie presenti è maggiore in Umbria rispetto alle Marche. Se osserviamo il dettaglio delle specie raccolte ci rendiamo conto come persino i volatili abbiano un ruolo importante nella diffusione degli Ixodidae e come animali selvatici, quali ricci, roditori vari e volpi abbiano un ruolo di serbatoio parassitario e rappresentino gli incontrollabili distributori di molte specie di zecca che poi si rinvengono anche sugli animali domestici.

Affiliazioni:

Grelloni V. (a), Maresca C. (a), Boto S. (a), Filippini G.(a), Moretta I. (b), Pivotti I.(c), Scoccia E. (a), Principato M. (b)

(a) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche
(b) Università degli Studi di Perugia Dipartimento di Scienze Biopatologiche Veterinarie ed Igiene delle Produzioni Animali e Alimentari – Sez. Parassitologia
(c) Centro di Ricerca Urania Perugia

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