Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 42, Giugno 2007 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#378

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Up to date on Europaean meats, salami and cheeses labels, such as DOP, IGP, STG
Il punto sui marchi DOP, IGP, STG di carni, salumi e formaggi


Vicario G.

Serie di informazione e divulgazione per i consumatori

Abstract: This essay faces the theme of the European Union marks of origin. The subject is fundamental for the food and shows different implications both for producers and consumers. In the paper it is explained the importance of the legal assessment of the quality of any typic food productions that is differentiated by the industrial standard ones. The differences between the DOP denominations, IGT, STG in terms of obligations for the producers and of guarantees for the consumer is discussed. Also an other category of food products, the traditional ones, that it is not encompassed under the EU protection marks contains a high cultural and culinary value is outlined. In the text the adjourns cards of the Italian product such as: meats, meats products and cheeses, products in the way to be certified is furnished.


Introduzione - La politica europea della qualità alimentare
Valorizzare i prodotti tipici certificando al consumatore la qualità delle materie prime e la modalità di lavorazione attraverso l'osservanza di disciplinari, fornendo al contempo un'alternativa garantita ai prodotti alimentari industriali. È questa la prerogativa dei marchi comunitari DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), STG (Specialità Tradizionale Garantita).
L'esperienza italiana di valorizzazione della qualità attraverso una politica di marchio si è concentrata, soprattutto negli ultimi dieci anni, sulla certificazione di origine. In questo senso le strategie della qualità rappresentano per i produttori la migliore opportunità per promuovere le proprie produzioni tipiche in un contesto extranazionale. Tutta l'Europa è ricchissima di una immensa varietà di prodotti alimentari, tuttavia quando un prodotto diventa conosciuto al di fuori dei confini nazionali si trova in un mercato in cui altri prodotti si definiscono genuini e ostentano uno stesso nome. Questa concorrenza sleale non solo scoraggia i produttori ma risulta fuorviante per i consumatori.
Il 24 luglio 1992 la Gazzetta Ufficiale della allora Comunità Economica Europea pubblica i regolamenti N.2081 e N.2082 relativi alla protezione delle Denominazioni di Origine, delle Indicazioni Geografiche e delle Specialità Tradizionali Garantite dei prodotti agricoli e alimentari.
I Regolamenti rappresentano il punto d'arrivo e la risultante di una nuova visione europea in materia di politica agricola e di qualità. Oggi le norme di riferimento sono i regolamenti del Consiglio Europeo N. 510 e 509 del 20 marzo 2006 che riprendono e aggiornano quelli del 1992.
Lo scopo come si legge dal testo è duplice: favorire la diversificazione della produzione agricola, promuovendo le produzioni di qualità da un lato e tutelare il consumatore dall'altro. Oggi, infatti, un numero sempre più grande di consumatori assegna maggiore importanza alla qualità dell'alimentazione e di fronte alla grande varietà di prodotti commercializzati è necessario disporre di informazioni chiare sull'origine dei prodotti in modo da poter meglio orientare le scelte di consumo. A garanzia del consumatore è prevista una struttura di controllo affidata ai singoli Stati che garantisce il rispetto del disciplinare di produzione.

Infatti per beneficiare di un marchio (DOP), (IGP) o (STG), un prodotto agricolo o alimentare si attiene ad un disciplinare dove sono riportate le generalità del prodotto, la provenienza delle materie prime, le caratteristiche fisiche , chimiche, microbiologiche o organolettiche, gli elementi che comprovano che il prodotto agricolo o alimentare sia originario di una delimitata zona geografica e le modalità di lavorazione.

I Marchi d'Origine
Denominazione di Origine Protetta (DOP) è un marchio di origine attribuito solamente ai prodotti agroalimentari (vini e bevande alcoliche esclusi).
Tra le denominazioni d'origine è quella che impone norme più stringenti, offrendo, di conseguenza, più garanzie al consumatore. Viene assegnata a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dall'ambiente geografico in cui sono prodotti, dove per ambiente geografico si intendono sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, savoir-faire) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva. Altra caratteristica essenziale è quella che riguarda la produzione e la lavorazione, infatti, affinché un prodotto sia DOP, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire nello stesso territorio, in altre parole un salume DOP dovrà essere ricavato da suini locali.
Le garanzie per il consumatore: la DOP offre garanzie sui diversi livelli del processo produttivo: origine, provenienza delle materie prime, localizzazione e tradizionalità della lavorazione, tracciabilità del prodotto. Chi produce alimenti DOP deve attenersi alle rigide regole stabilite nel disciplinare di produzione, esso costituisce la norma fondamentale dove vengono indicati i principi generali e le schede tecniche per la produzione. Il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo. Generalmente tutti i prodotti DOP hanno un consorzio di tutela, ovvero un organismo composto da produttori e/o trasformatori aventi come scopo la tutela, la promozione e la valorizzazione dello stesso. Essi hanno anche un ruolo di informazione al consumatore e di vigilanza sulle produzioni. Salvaguardano inoltre il prodotto da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni ed uso improprio della denominazione.

Indicazione Geografica Protetta (IGP) è un marchio di origine che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata. Anche la IGP individua dei prodotti collegati alla regione di cui portano il nome, ma il collegamento, in questo caso, è meno stretto o di natura diversa da quello che caratterizza la DOP. Per la IGP si richiede che il prodotto sia originario della zona geografica di cui porta il nome, ma è sufficiente che anche solo una delle fasi del processo di produzione venga effettuata nella zona delimitata. Cosi ad esempio un prosciutto IGP stagionato in una determinata zona, le cui caratteristiche dipendono proprio dalle condizioni specifiche di quel territorio, potrà derivare da carni provenienti da un altro paese. Anche per la IGP le modalità di produzione, le caratteristiche del prodotto e quelle del territorio, che conferiscono la specificità al prodotto, sono stabilite nel disciplinare, su cui vigila un organismo di controllo.

Specialità Tradizionale Garantita è un marchio di origine introdotto dalla Comunita Europea volto a tutelare gli alimenti caratterizzati da composizioni o metodi di produzione tradizionali. Questa certificazione, disciplinata dal regolamento CE N.509 del 2006, diversamente da altri marchi quali DOP e IGP si rivolge a prodotti agricoli e alimentari non legati direttamente al territorio. Viene introdotto così il concetto di "specificità" di un prodotto alimentare; ovvero "l'elemento o l'insieme di elementi che distinguono nettamente un prodotto agricolo o alimentare da altri prodotti o alimenti analoghi appartenenti alla stessa categoria". In altre parole la specificità delle produzioni viene legata alla ricetta o a particolari modalità di produzione, e non alla zona di origine anche se è sempre richiesto un requisito di tradizionalità. Praticamente una volta approvato il disciplinare di produzione chiunque vi si attenga, indipendentemente dalla propria localizzazione nell'Unione Europea, potrà ottenere il marchio di specificità STG. Ad esempio, il formaggio a pasta filata Mozzarella, registrato come STG, potrà essere prodotto in Francia o in Germania e in qualunque altro paese UE. In questo caso dunque ad essere garantito è il metodo di produzione o la particolare lavorazione del prodotto non la provenienza delle materie prime o l'artigianalità locale.

Prodotti Tradizionali
Discorso a parte merita un'altra categoria di prodotti, quelli che rientrano sotto la dicitura di produzioni tradizionali. Con il termine "prodotti tradizionali" s'intendono quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni. Il "sistema" dei prodotti tradizionali è regolamentato dal decreto del 18 luglio 2000. L'Italia vanta oltre 4000 prodotti tradizionali.

Spesso si tratta di produzioni con areali di consumo delimitati, ma che, tuttavia, rappresentano una fonte importante di reddito familiare, oltre che la garanzia di un prezioso quanto delicato rapporto economico con il territorio. I prodotti tradizionali sono prodotti di nicchia che racchiudono non solo un alto valore gastronomico ma anche culturale. In genere stiamo parlando di prodotti di eccellenza strettamente legati al luogo, alle tradizioni e alla specificità della zona territoriale di produzione, per questo difficilmente assoggettabili agli schemi fin qui adottati.

Si tratta di produzioni caratterizzate dall'attenzione per i dettagli e dalla storicità delle lavorazioni, tutti elementi che non consentono di riunire i produttori in veri e propri consorzi. Sono realtà produttive per le quali la tutela comunitaria non risulta applicabile, ma sulle quali si è intervenuto per arrestare il fenomeno della loro scomparsa. Le Regioni hanno il compito di predisporre annualmente l´elenco dei prodotti tradizionali, nonché di accertare che le metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura siano praticate, sul proprio territorio, in maniera omogenea e secondo regole tradizionali. Per quanto riguarda i produttori si tratta di tanti piccole realtà caratterizzate da una bassa produzione e da un sistema distributivo essenzialmente organizzato su tre canali:
- vendita diretta
- negozi locali, ristorazione locale, agriturismo
- negozi specializzati

DOP-IGP-STG, La situazione europea
Come si legge dai dati riportati di seguito, in Europa ad oggi ci sono 756 prodotti certificati: 15 STG, 314 IGP e 427 DOP. l'Italia è il paese che vanta il maggior numero di prodotti iscritti nel Registro comunitario delle denominazioni d'origine, con i suoi 160 prodotti, seguito dalla Francia con 152 certificazioni. Le nuove entrate sono le DOP dell'olio d'oliva extravergine "Sardegna" e del formaggio altoatesino "Stelvio o Stilfser" e le IGP della "Carota dell'Altopiano del Fucino" e del "Limone femminello del Gargano".

Nazioni DOP IGP STG TOT
Austria 8 4 0 12
Belgio 2 3 5 10
Bulgaria 0 0 0 0
Cipro 0 0 0 0
Danimarca 0 3 0 3
Estonia 0 0 0 0
Finlandia 1 0 3 4
Francia 71 81 0 152
Germania 37 30 0 67
Gracia 61 23 0 84
Inghilterra 13 16 1 30
Irlanda 1 3 0 4
Italia 107 52 1 160
Lettonia 0 0 0 0
Lituania 0 0 0 0
Lussemburgo 2 2 0 4
Malta 0 0 0 0
Paesi Bassi 5 1 0 6
Polonia 0 0 0 0
Portogallo 57 47 0 104
Rep. Ceca 0 4 0 4
Romania 0 0 0 0
Slovacchia 0 0 0 0
Slovenia 1 0 0 1
Spagna 61 43 3 107
Svezia 0 2 2 4
Svizzera 0 0 0 0
Ungheria 0 0 0 0
Tot.427 314 15 756
(Fonte: Agricoltura on line - Rivista telematica del Ministero
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 16/02/2007)


DOP- IGP, La situazione Europea (Carni, formaggi, preparazioni di carni)
Nazioni Carni Formaggi Preparazioni di carni Tot.(Carni, formaggi e
preparazioni di carni) DOP-IGP
Austria 0 6 2 8
Belgio 0 1 2 3
Bulgaria 0 0 0 0
Cipro 0 0 0 0
Danimarca 0 2 0 2
Estonia 0 0 0 0
Finlandia 0 0 0 0
Francia 51 43 4 98
Germania 3 4 8 15
Gracia 0 20 0 20
Inghilterra 8 11 0 19
Irlanda 1 1 1 3
Italia 2 33 28 63
Lettonia 0 0 0 0
Lituania 0 0 0 0
Lussemburgo 1 0 1 2
Malta 0 0 0 0
Paesi Bassi 0 4 0 4
Polonia 0 0 0 0
Portogallo 26 12 28 66
Rep. Ceca 0 0 0 0
Romania 0 0 0 0
Slovacchia 0 0 0 0
Slovenia 0 0 0 0
Spagna 13 19 11 43
Svezia 0 2 1 3
Svizzera 0 0 0 0
Ungheria 0 0 0 0


Elenco dei prodotti italiani a Marchio d'Origine: Carni, formaggi, preparazioni di carni (Fonte: Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, febbraio 2007)

Abruzzo
Carni: Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Preparazioni di carni: Salamini Italiani alla Cacciatora (DOP)

Basilicata
Formaggi: Caciocavallo Silano (DOP)

Calabria
Formaggi: Caciocavallo Silano (DOP) Preparazioni di carni: Soppressata di Calabria (DOP), Capocollo di Calabria (DOP), Pancetta di Calabria (DOP), Salsiccia di Calabria (DOP)

Campania
Carni: Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Formaggi: Caciocavallo Silano (DOP), Mozzarella di Bufala Campana (DOP)

Emilia Romagna
Carni: Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Formaggi: Grana Padano (DOP), Parmigiano Reggiano (DOP), Provolone Valpadana (DOP) Preparazione di Carni:
Coppa Piacentina (DOP), Cotechino Modena (IGP), Culatello di Zibello (IGP), Mortadella Bologna (IGP), Pancetta Piacentina (DOP), Prosciutto di Modena (DOP), Prosciutto di Parma (DOP), Salame Piacentino (DOP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP), Zampone di Modena (IGP)

Friuli Venezia Giulia
Formaggi: Montasio (DOP)
Preparazioni di carni: Prosciutto di San Daniele (DOP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP)

Lazio
Carni: Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Formaggi: Mozzarella di Bufala Campana (DOP), Pecorino Romano (DOP), Pecorino Toscano (DOP)
Prodotti lattiero-caseari: Ricotta Romana (DOP) Preparazioni di Carni: Mortadella Bologna (IGP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP)

Lombardia Formaggi: Bitto (DOP), Formai de Mut dell'Alta Val Brembana (DOP), Gorgonzola (DOP), Grana Padano (DOP), Parmigiano Reggiano (DOP), Provolone Valpadana (DOP), Quartirolo Lombardo (DOP), Taleggio (DOP), Valtellina Casera (DOP)
Preparazioe di carni: Bresaola della valtellina (IGP), Cotechino Modena (IGP), Mortadella Bologna (IGP), Salame Brianza (DOP), Salame di Varzi (DOP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP), Zampone di Modena (IGP), Salame d'oca di Mortara (IGP)

Marche
Carni: Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Formaggi: Casciotta d'Urbino (DOP) Preparazione di carni: Mortadella Bologna (IGP), Prosciutto di Carpegna (DOP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP)

Molise
Carni: Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Formaggi: Caciocavallo Silano (DOP)
Preparazione di carni: Salamini italiani alla cacciatora (DOP)

Piemonte
Formaggi: Bra (DOP), Castelmagno (DOP), Gorgonzola (DOP), Grana Padano (DOP), Murazzano (DOP), Raschera (DOP), Robiola di Roccaverano (DOP), Taleggio (DOP), Toma Piemontese (DOP)
Preparazione di carni: Mortadella Bologna (IGP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP)

Puglia Formaggi: Caciocavallo Silano (DOP), Canestrato Puglise (DOP)

Sardegna
Carni: Agnello di Sardegna (IGP)
Formaggi: Fiore Sardo (DOP), Pecorino Romano (DOP), Pecorino Sardo (DOP)

Sicilia
Formaggi: Pecorino Siciliano (DOP), Ragusano (DOP)

Toscana
Carni: Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Formaggi: Pecorino Romano (DOP), Pecorino Toscano (DOP) Preparazione di Carni: Mortadella Bologna (IGP), Prosciutto Toscano (DOP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP), Lardo di Colonnata (IGP)

Trentino Alto Adige
Formaggi: Spressa delle Giudicarie (DOP), Asiago (DOP), Grana Padano (DOP), Provolone Valpadana (DOP)
Preparazione di Carni: Mortadella Bologna (IGP), Speck dell'Alto Adige (IGP)

Umbria
Carni:Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP)
Formaggi: Pecorino Toscano (DOP)
Preparazioni di Carni: Prosciutto di Norcia (IGP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP)

Valle D'Aosta
Formaggi: Fontina (DOP), Valle d'Aosta Fromadzo (DOP) Preparazione di carni: Valle d'Aosta Jambon de Bosses (DOP), Valle d'Aosta Lard d'Arnad (DOP)

Veneto
Formaggi: Asiago (DOP), Grana Padano (DOP), Montasio (DOP), Monte Veronese (DOP), Provolone Valpadana (DOP), Taleggio (DOP)
Preparazioni di Carni: Soppressa Vicentina (DOP), Cotechino Modena (IGP), Mortadella Bologna (IGP), Prosciutto Veneto Berico-Euganeo (DOP), Salamini italiani alla cacciatora (DOP), Zampone Modena (IGP)

Prodotti DOP, IGP, STG in corso di certificazione
Riportiamo, di seguito l'elenco dei prodotti DPO, IGP, STG italiani, carni, loro preparazioni e formaggi in corso di certificazione. (Fonte: Fondazione Qualivita)

Carni fresche: Abbacchio romano IGP
Zona di produzione: Lazio

Formaggi: Canestraio di Moliterno stagionato in fondaco IGP
Zona di produzione: Val d'Agri


Formaggi: Casatella Trevigiana DOP
Zona di produzione: Confini provincia di Treviso


Formaggi: Caseus Romae DOP
Zona di produzione: Lazio


Prodotti a base di carni: Ciauscolo IGP
Zona di produzione: Territorio delle Marche


Formaggi: Fior di latte Appennino meridionale DOP
Zona di produzione:La produzione del Fior di Latte interessa le Regioni Campania (intero territorio),Molise (Campobasso), Basilicata (Potenza), Calabria (Cosenza), Puglia (Bari, Foggia e Taranto) ed il Lazio (Frosinone e Latina). Le aree della Campania maggiormente vocate e di solida tradizione sono: la penisola Sorrentina, l'alto casertano, Sannio, Irpinia e Vallo di Diano.

Formaggi: Formaggella del Luinese DOP
Zona di produzione: Il territorio interessato alla produzione della Formaggella del Luinese comprende il territorio dei Comuni montani della Comunità montana della Val Ceresio, della Val Cuvia, della Valganna e Valmarchirolo e delle valli del Luinese

Formaggi: Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubiconde e Talamello DOP
Zona di produzione: Intero territorio delle province di Forli-Cesena, Rimini, Ravenna, Pesaro-Urbino; Ancona;Macerata; Ascoli Piceno e parte del territorio della provincia di Bologna, limitatamente ai comuni di: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel San Pietro Terme, Castel del Rio, Dozza, Fontanelice, Imola, Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Pianoro.

Carni fresche: Gran Suino Padano DOP
Zona di produzione: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte

Conclusioni
Lo spostamento della politica europea che ha portato verso il riconoscimento dei marchi di origine dei prodotti agricoli e alimentari ha avuto come effetto quello del riconoscimento e della tutela di produzioni alimentari che, per la tipicità delle materie prime, delle metodiche di lavorazione e degli ambienti territoriali in cui i processi avvengono si differenziano dalle produzioni industriali standardizzate.
Questa tutela concretizzatasi nei tre marchi di origine DOP, IGP, STG ha significato per i produttori europei, e italiani in particolare, il riconoscimento legale della tipicità delle loro produzioni, delle metodiche di lavorazione oltre che la tutela del nome contro il rischio di contraffazioni e di concorrenza sleale.
Per il consumatore la denominazione rappresenta una maggiore trasparenza delle informazioni sull'origine dei prodotti, la certezza di una qualità certificata e garantita dai sistemi di controllo a cui i consorzi e i produttori sono sottoposti, nonché la garanzia del rispetto della tradizionalità.
Ovviamente i tre marchi pur rappresentando una certificazione di origine si differenziano nella sostanza e quindi nel tipo di prodotto che accompagnano. Bisogna che il consumatore sappia riconoscere e scegliere in base alle sue preferenze e alle garanzie che desidera rivevere.


L'Autore desidera ringraziare Stefano Passeri della Scuola Nazionale dell'Alimentazione di Perugia per la revisione del testo e per i preziosi consigli.


Bibliografia

Cantoni C., Prandi N., Bruschi R. e Gaidella L., 2001. Problematiche nella globalizzazione dei prodotti DOP, IGP e tradizionali nell'adempimento del D.LGS. 155/97. Rivista on line Premiata Salumeria Italiana n. settembre-ottobre. http://www.pubblicitaitalia.com (Edizioni Pubblicità Italia)

Rubino V., 2002. La vicenda dei prodotti agroalimentari tradizionali nel diritto comunitario e nazionale. RivistAmbiente - La Tribuna, nr. 6.

Regolamento (CEE) n. 2081/92 GU L 208 del 24/7/1992 pagg. 1-8, la politica europea della qualità agroalimentare.

Regolamento (CE) n. 510/2006 GU L del 31/03/2006 pagg. 12-25 del Consiglio relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominanazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari.

Regolamento (CE) n. 509/2006 GU L 93 del 31/03/2006 pagg. 1-11 del Consiglio relativo alle specialità tradizionali garantite dei prodotti agricolie alimentari.

Regolamento (CE) n. 383/2004 GU L 64 del 2/03/2004 pagg. 16-20, recante modalità d'applicazione del regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio per quanto concerne la scheda riepilogativa dei principali elementi dei disciplinari.

Sitografia

Agricoltura italiana on line: http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it

Ministero delle Politiche Agricole Alimntari e Forestali: http://www.politicheagricole.it

Agricoltura e alimenti: http://ec.europa.eu/agriculture/foodqual/quali1_it.htm

Fondazione Qualivita: http://www.qualivita.it


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