Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 42, Giugno 2007 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#374

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Genetically modified salmon. Analysis of the environmenthal risk and principal physiological modifications
Il salmone geneticamente modificato. Analisi del rischio ambientale e delle principali modificazioni fisiologiche


Monaldi M.


Abstract: This review takes into consideration the problematic of the breeding of the transgenic salmon. The recent studies (years 2000-2006) effected on the subject has been analyzed. Ecological and physiological risk tied up to genetic modifications in the principal species of transgenic salmon From the analyzed literature it is evident that the rapid growth is associated to heart and breath, reproductive and hormonal modifications, not always positive.

Introduzione
IL crescente sviluppo delle biotecnologie in ambito agroalimentare ha portato alla creazione di nuovi alimenti, i cui effetti sugli animali e sull'uomo risultano ancora poco studiati.
Uno dei campi di applicazione migliori per la biotecnologia è quello dell'acquacoltura, un settore in rapida espansione soprattutto nei Paesi in via di sviluppo come la Cina, il quale offre ampie possibilità di ricerca per quanto concerne il miglioramento genetico. Il fine è sempre quello di ottenere pesci più utili all' allevamento con maggiori rese produttive, (attraverso induzione ormonale della riproduzione, inversione sessuale, produzione di stock monosessuali e di ibridi, poliploidizzazione ecc.), ma anche presidi diagnostici e vaccini.

La manipolazione genetica permette di ottenere la fissazione di particolari caratteristiche genetiche in un breve periodo di tempo rispetto ai metodi tradizionali quali ad esempio la selezione di linee famigliari. Ricordiamo che alcune caratteristiche biologiche rendono i pesci più manipolabili dei mammiferi; i primi, ad esempio, producono un grande numero di uova che in molte specie possono essere prelevate tramite semplice pressione addominale. Inoltre spesso le uova sono piuttosto grandi, rendendo pertanto più facili le tecniche di inserzione del materiale genetico ed oltretutto non vengono richieste particolari condizioni di sterilità.

Nei pesci sono state utilizzate numerose tecniche per il trasferimento di geni: la microiniezione (metodo più usato), i vettori retrovirali,i metodi di trasfezione basati sull'elettroporazione,l’uso di liposomi o i metodi biolistici. I pesci si prestano in genere molto bene a tali manipolazioni anche perché dopo l'inserimento del transgene nell'uovo fecondato non è necessario eseguire l'impianto in una femmina ricevente, in quanto sia la fertilizzazione, sia lo sviluppo dell' uovo avvengono all'esterno.
Inoltre, essendo la fecondazione esterna, questa può essere ritardata dopo la raccolta delle uova, perchè sia queste che lo sperma possono essere trasportate a distanza senza influenze significative sulla loro vitalità (Fletcher and Davies, 1991).
Dalla metà degli anni '80, quando è stato prodotto il primo pesce transgenico (Zhu et al., 1985), sono stati condotti studi che hanno portato allo sviluppo di questo settore. Sicuramente una delle specie più studiata è il salmone GH-transgenico nel cui DNA è stato inserito un gene dell' ormone della crescita per favorirne lo sviluppo. In America alcune multinazionali (Aqua Bounty, AF-Protein) hanno già messo a punto salmoni geneticamente modificati e stanno cercando di ottenere l'approvazione della FDA (Food and Drug Administration) per la commercializzazione del prodotto. La vendita dei salmoni geneticamente modificati dovrebbe in teoria abbassare i prezzi ed incrementarne il consumo, oltre a ridurre significativamente i costi di produzione dal momento che questi animali sembrano avere un ciclo di sviluppo più veloce rispetto a quelli selvatici.

D'altra parte l'allevamento di pesci transgenici per uso commerciale solleva il problema di un loro potenziale impatto sulle popolazioni naturali conspecifiche e sugli ecosistemi acquatici a causa del rischio di contaminazione genetica di queste popolazioni, soprattutto per le specie allevate in gabbie galleggianti o sommerse in mare aperto.
Inoltre dovranno essere considerate anche le problematiche legate alla sicurezza alimentare con un'attenta analisi dei rischi e benefici. Nella maggior parte dei salmoni geneticamente modificati sono stati apportati cambiamenti a livello del gene che controlla la produzione dell'ormone della crescita (GH), introducendo nel genoma il promotore della metallotioneina-B che controlla l'espressione del GH1. Sia il promotore che il gene per il GH1 appartengono nella maggior parte dei casi al genoma del salmone sockeye (Oncorhynchus nerka), specie non geneticamente modificata.
Sono molte le specie transgeniche su cui sono stati effettuati studi; quelle più comuni sono il salmone coho (Oncorhynchus. kisutch), il salmone atlantico (Salmo salar) ed il salmone giapponese (Oncorhynchus masou). La maggior parte degli studi rilevati in letteratura, alcuni dei quali piuttosto recenti, hanno valutato gli effetti conseguenti alla modificazione genetica del salmone, considerando la crescita, la vitalità, il comportamento, la composizione corporea, l'immunità aspecifica, il metabolismo del ferro ed altre.

In questa review si intendono valutare le principali problematiche legate all'allevamento del salmoneGH-transgenico, così come vengono analizzate nella letteratura scientifica, indicando le maggiori modificazioni fisiologiche del salmone geneticamente modificato, i rischi di contaminazione ambientale e le modificazioni dell'ecosistema.

Rischio ecologico
I principali rischi ambientali legati all'allevamento del salmone transgenico includono: competizione della popolazione transgenica con quella naturale, passaggio del transgene nella popolazione naturale e incremento del comportamento predatorio del pesce transgenico nei confronti di quello naturale. L'esatta probabilità del rischio potrebbe essere difficile o impossibile da determinare per ogni categoria poiché molti fattori sconosciuti vi incidono. Le considerazioni principali sul possibile danno ambientale legato ad una destabilizzazine della popolazione naturale a causa dei salmoni transgenici possono essere fatte analizzando le seguenti variabili:

Le performance riproduttive, le capacità nutrizionali, le abilità di nuoto, il comportamento predatorio sono fattori chiave nella determinazione del fitness del pesce transgenico.
Molti studi indicano che i pesci transgenici si adattano con più difficoltà rispetto ai conspecifici naturali e sembrano non avere un rilevante impatto ambientale. Atri indicano che l'estrema velocità di crescita del salmone GH determina bassi livelli di fitness e morte (Devlin et al 1994- 1995).
Muir e Howard (1999), nel predire il possibile rischio ecologico, hanno coniato il termine "Trojan gene effect" per indicare l'estinzione di una popolazione a causa dei vantaggi ottenuti nell'accoppiamento da parte dei pesci GM nei confronti dei conspecifici naturali. Hanno concluso che, sia la riduzione che l'incremento del fitness hanno conseguenze avverse sull'ecosistema.
Anche Hedrick (2002) ha sperimentato un modello deterministico analogo al precedente indicando un aumento di frequenza del transgene nella popolazione naturale in grado a sua volta di ridurre la vitalità della popolazione naturale e di portarla all'estinzione.
Una volta introdotto un transgene in una popolazione la selezione naturale ne determina la sopravvivenza o la scomparsa. Alcuni studi (Devlin et al. 2001) dimostrano che il maggior successo nell'accoppiamento o nella crescita sono correlati ad una vitalità giovanile ridotta.

In relazione al possibile impatto ecologico dovuto alla fuga da parte di pesci transgenici allevati in gabbie, uno degli aspetti più studiati in letteratura riguarda l'invasività di tali popolazioni modificate geneticamente nei confronti dei conspecifici.
Per predire l'effetto che potrebbe avere la fuga di pesci transgenici nell'ambiente, Sundstom et al. (2004) hanno effettuato uno studio che dimostra che la mortalità legata alla presenza di predatori è maggiore per i salmoni transgenici rispetto a quelli non geneticamente modificati e tale differenza si amplifica quando diminuisce la disponibilità di cibo. In contrasto con il precedente, una ricerca analoga effettuata da W.E. Vandrsteen Tymchuk et al. 2005, ha valutato la sopravvivenza del salmone coho transgenico in presenza di predatori ed ha stabilito che non c'è grande differenza di mortalità legata all'acquisizione di cibo tra i salmoni transgenici ed i conspecifici.
La commercializzazione del pesce transgenico dovrebbe comunque dipendere da un'adeguata strategia di contenimento in modo da eliminare rischi per la popolazione naturale.
Il National Research Couuncil (NRC 2004), ha fortemente raccomandato l'uso contemporaneo di più strategie di contenimento per i pesci transgenici. Il contenimento fisico è il primo mezzo utile per prevenire la fuga di pesci transgenici.

Altri approcci per ridurre il rischio di inquinamento genetico riguardano il contenimento biologico attraverso la sterilizzazione (Fu et al. 2005). Questa si ottiene con la triploidia, condizione che può essere indotta attraverso uno shock termico o applicando pressione alle uova subito dopo la fertilizzazione.
I pesci triploidi non sono in grado di produrre uova vitali. Nonostante ciò questo metodo non determina una sterilizzazione del 100% ed inoltre alcuni studi (R.H. Devlin et al. 2004) riguardanti la crescita dei pesci triploidi hanno mostrato che la loro crescita era più lenta rispetto ai loro coetanei diploidi.

Considerando il potenziale impatto che i fattori ambientali possono avere nella sopravvivenza sia della popolazione transgenica che non, alcuni studi (Robert H. Devlin et al. 2004) dimostrano che la sopravvivenza della specie naturale potrebbe essere messa in pericolo quando le risorse alimentari sono scarse a causa del rapido accrescimento del salmone transgenico che lo porta ad avere un comportamento aggressivo e cannibalistico nei confronti dei conspecifici.

[immagine 01: comparazione fra dimensioni di salmoni da: Roland Piquepaille's Technology Trends How new technologies are modifying our way of life - LINK: http://www.primidi.com/images/aquabounty_salmon.jpg]


Modificazioni fisiologiche
Molti lavori hanno analizzato le modificazioni fisiologiche del salmone GM transgenico con lo scopo di individuare tutte le possibili conseguenze legate alla mutazione del genoma e determinare quanto queste rientrino nei range di specie.

Modificazioni nell' accrescimento
Uno degli aspetti più indagati nell'ambito dei pesci transgenici è indubbiamente il rapido accrescimento cui sembrano andare incontro tali animali.
Nello studio effettuato da Robert H. Devlin et al. (2004) sono stati presi in considerazione la crescita del salmone coho transgenico (Oncorhynchus kisutch) in relazione alla disponibilità di cibo, comparandolo con il salmone non geneticamente modificato. La disponibilità di cibo porta il salmone coho transgenico, a crescere più velocemente rispetto agli individui non transgenici, se allevato in condizioni non competitive e in vasche separate.
Tuttavia, in caso di scarsità di cibo, la popolazione di salmoni GM, si è dimostrata essere destinata all'estinzione, a differenza della popolazione di salmoni non GM che invece non si riduce significativamente. La stessa indagine dimostra che quando il salmone coho transgenico e quello non trasgenico vengono allevati insieme, nelle stesse vasche, con cibo sufficiente, il primo non interferisce competitivamente con la crescita del secondo e non viene espresso in modo significativo il potenziale comportamento agonistico. Tuttavia se alimentati, nelle stesse condizioni, con razioni non sufficienti la crescita dei due genotipi differisce significativamente: i pesci transgenici beneficiano del loro comportamento aggressivo e dello stato di dominanza legato alla crescita più rapida.
Questo studio dimostra tra l'altro che l' effetto dell'inserimento di salmoni transgenici nella popolazione naturale sarebbe fortemente influenzato dalla disponibilità di cibo. In condizioni di scarsità la presenza del genotipo transgenico potrebbe nuocere alla popolazione non transgenica.
Anche in un altro lavoro effettuato sempre da R.H. Devlin et al.(2004), si è osservato che il consumo di cibo era maggiore per i salmoni coho transgenici come anche il relativo incremento corporeo.
Nello studio sono stati esaminati salmoni coho transgenici e la relativa progenie per quattro generazioni esaminando la crescita di questi sia in acqua dolce che in acqua marina, comparando i dati con quelli ottenuti da salmoni non transgenici.
A circa sei mesi di età i pesci transgenici mostravano un distinto indice di crescita ed una colorazione tipica dei salmoni di due anni.

Il consumo di cibo era maggiore per i salmoni transgenici, come anche il relativo incremento di peso. Ancora, secondo uno studio effettuato da L. F. Sundstrom (2005), il rapido sviluppo somatico dipende direttamente dall'abbondanza di cibo durante il primo periodo di vita. Infatti gli avannotti geneticamente modificati si sono dimostrati in grado di crescere più velocemente rispetto ai genotipi non modificati in condizioni di abbondanza di cibo. Altra ricerca ( Stevens and Devlin 2005) mostra come i salmoni geneticamente modificati alimentati con la stessa razione di quelli naturali hanno subito lo stesso incremento corporeo, ma se alimentati ad libitum hanno manifestato incrementi di crescita superiori ai controlli non transgenici.

[immagine 02: comparazione fra dimensioni di salmoni da: Tough GM salmon lose their nerve in the wild 22:00 26 February 2007 - NewScientist.com news service. Bob Holmes - LINK: http://www.newscientist.com/data/images/ns/cms/dn11260/dn11260-1_600.jpg]


Modificazioni cardiorespiratorie
Uno studio recente ha dimostato ( E.J. Deitch et al. 2006) che ci sono costi metabolici pesanti associati con la presenza del transgene GH nel salmone atlantico (Salmo salar), che la funzione cardiaca è aumentata dal transgene GH e che ci sono differenze nel trasporto di ossigeno tali da determinare differenze nelle performance metaboliche.
Sono stati valutati alcuni aspetti della funzionalità cardiorespiratoria (capacità metabolica, velocità critica di nuoto, superficie delle branchie, ematocrito, livelli di emoglobina, morfologia degli eritrociti, livelli ormonali di stress, performance cardiache ed attività degli enzimi ossidativi) per cercare di capire come questa influisca nell'accelerare la crescita. Per poter realizzare tale analisi è stato creato un campione di riferimento per il salmone atlantico GH transgenico, allevando tali pesci a 10°C per circa nove mesi.

Il salmone transgenico ha mostrato un incremento di crescita di 3,6 volte più veloce rispetto al salmone naturale, un indice di massa corporea maggiore del 21-25 % con un consumo di ossigeno standard.
Questa non linearità tra aumento della crescita e consumo di ossigeno si riflette indirettamente nella diminuzione del 18% del consumo metabolico e nella diminuzione del 9% della velocità critica di nuoto e direttamente in un aumento del volume cardiaco del 29%, della gittata cardiaca del 18%, della concentrazione emoglobinica sotto sforzo del 14% e delle fibre rosse e dell' attività degli enzimi aerobici cardiaci ( citrato sintetasi, citocromo ossidasi) del 5-10%, nonché in un incremento delle catecolammine di 1,7%. La superficie branchiale invece si è dimostrato l'unico parametro cardiorespiratorio non modificato, risultando così il solo fattore limitante.

Effetti sulla trascrizione della miostatina e sull'espressione proteica
Lo sviluppo muscolare e la crescita sono processi dinamici controllati da numerosi fattori tra cui l'ormone della crescita (GH), l'insulin growth factor (IGFs), gli steroidi anabolici, gli ormoni tiroidei, le citochine e le cicline. Per definire il ruolo della miostatina (MSTN) nella rapida crescita degli animali ed esaminare la relazione tra MSTN e GH, sono stati misurati nel salmone coho transgenico e nel salmone naturale i livelli di MSTN trascritto e l'espressione proteica (Roberts, S. et al. 2004).
Si è trovato che i livelli di miostatina trascritta tipo I non erano significativamente differenti nel salmone transgenico comparati con quello naturale nei muscoli rossi e nel cervello, mentre i livelli di miostatina tipo II erano diminuiti nel muscolo bianco ed aumentati nel muscolo rosso del salmone transgenico rispetto a quello naturale con stesse dimensioni.
I dati suggeriscono che la miostatina potrebbe giocare un ruolo di regolazione negativa nella crescita del muscolo dei pesci, così come accade nei mammiferi. Inoltre questo studio ipotizza che l'effetto anabolico del GH potrebbe essere mediato proprio dalla miostatina.

Effetti sulla funzionalità tiroidea
La funzione tiroidea è stata misurata ( Eales et al. 2004) nel salmone GH transgenico valutando l'indice di crescita, la concentrazione di tiroxina nel plasma, le concentrazioni di 3,5,3'-triiodotironina (T3) e l'attività di T3 e T4 nel fegato e nel cervello. Sono stati analizzati tre gruppi di salmoni: salmoni non geneticamente modificati alimentati con cibo a sazietà (NTS), salmoni GH transgenici alimentati in parte a sazietà (TS), in parte con la stessa razione dei primi (TNT).
L'indice di crescita è risultato essere significativamente maggiore, approssimativamente doppio, per il gruppo TS. Non si sono presentate invece differenze tra i gruppi per quanto concerne le concentrazioni plasmatiche di T4 o nell'attività epatica di T4, ma per entrambi i gruppi transgenici le concentrazioni plasmatiche di T3 erano più alte rispetto al gruppo NTS mentre l'attività di T4 e T3 a livello epatico erano più basse. L'attività a livello cerebrale non differiva nei gruppi.
Lo studio ha concluso che le elevate concentrazioni di T3 nel plasma dei salmoni geneticamente modificati non sono indotte né dalle elevate concentrazioni di T4 nel plasma, né sono il risultato di un incremento epatico della conversione di T4 in T3.
Possono essere spiegate almeno in parte dalla riduzione epatica della T3 in 3,3'diiodotironina. Queste modificazioni nel metabolismo di T4 e T3 sono strettamente legate del transgene GH e non alla quantità di cibo o all' indice di crescita.

Effetti sull' attività riproduttiva
L'attività riproduttiva è stata indagata (Bessey C. et al. 2004) nel tentativo di capire le possibili conseguenze di interazione tra il salmone transgenico e quello naturale. Sono state esaminate le caratteristiche morfologiche degli adulti, le qualità e quantità dei gameti, la produzione in vitro della progenie, il comportamento legato al corteggiamento e alla fecondazione, il comportamento competitivo del maschio e la trasmissione del transgene alla prole. I salmoni transgenici allevati in vivaio e quelli naturali hanno impiegato rispettivamente 2, 3 e 4 o 5 anni prima di raggiungere la maturità sessuale. Non sono state riscontrate differenze nella quantità di gameti maschili e nella produzione in vitro.
Le femmine transgeniche si sono dimostrate più feconde ma in grado di produrre uova più piccole. Le stesse hanno deposto meno uova ed hanno mostrato un atteggiamento meno disponibile al corteggiamento in condizioni sperimentali.
In condizioni non competitive non si sono riscontrate differenze nel comportamento riproduttivo dei maschi transgenici e di quelli naturali mentre in competizione i maschi transgenici hanno dimostrato meno rivalità. Tuttavia anche i salmoni non transgenici hanno dimostrato una capacità fecondativa minore indicando quindi che quanto osservato per il salmone transgenico potrebbe essere in parte derivato dall'ambiente di coltura.
D'altra parte una determinazione esatta del fitness riproduttivo del salmone transgenico in ambiente naturale sarebbe difficile. Comunque questi studi hanno mostrato che in un ambiente simil-naturale, il salmone coho transgenico esprime un atteggiamento riproduttivo ed è in grado di deporre uova vitali suggerendo quindi che esiste la possibilità di una trasmissione del transgene legata ad interazioni riproduttive dai pesci transgenici ai conspecifici naturali.

Modificazione dell' espressione dei geni epatici
Il GH sappiamo avere molteplici effetti acuti, ma non ci sono dati che descrivono gli effetti cronici di una over-expression del GH nei vari geni epatici del salmone transgenico. L'espressione dei geni epatici gioca un ruolo importante in molte funzioni fisiologiche e nell'accrescimento sia del salmone transgenico che di quello naturale.
I salmoni transgenici mostrano (Mori T. 2007) incrementi nell' espressione genica di alcuni parametri della crescita come: heme-ossigenasi, chemotassina derivata dai leucociti (LECT2), inibitori dell'a-tripsina, proteine legate al metabolismo del ferro e proteine legate alla sfera riproduttiva.
Sono inoltre stati registrati diminuzioni nell'espressione genica della lecitina, d 6-desaturasi, apolipoproteina e pentraxina. D'altra parte i geni relativi all'immunità aspecifica quali lectina e pentraxina sono stati trovati espressi in più bassi livelli nel fegato di salmoni transgenici. Uno degli indicatori dell'immunità aspecifica, l'attività sierica del lisozima, si è scoperto essere significativamente diminuita sia nella generazione F2 che in quella F3 dei pesci GH transgenici.

Effetti sul sistema glutatione-antiossidate
Sono stati esaminati (Leggat et al. 2007) gli effetti che l'inserimento del transgene GH ha sul glutatione antiossidante e sugli enzimi associati nei vari tessuti del salmone coho transgenico. Quando i salmoni transgenici ed i naturali erano alimentati a sazietà, i primi mostravano incrementi tessutali di glutatione, incrementi nell'attività della glutatione-reduttasi, diminuzione dell'attività epatica della sintesi della gamma-glucamilcisteina sintetasi e incrementi dell'attività intestinale del catabolismo del glutatione ad opera dell'enzima gamma-glutamiltranspeptidasi. Queste valori rientravano nella norma in caso di somministrazione di razioni ristrette indicando quindi che la regolazione del sistema antiossidnte del glutatione è legata ad un'accelerata crescita e non agli effetti del transgene.

Conclusioni
L'allevamento degli organismi acquatici ha subito negli ultimi anni una notevole espansione, portando alla creazione di numerose specie transgeniche di pesci il cui successo dipenderà dalla dimostrazione oggettiva della salubrità del prodotto finale e dalla minimizzazione del rischio ambientale. Fin dall'inizio i principali obiettivi sono stati quelli di aumentare la velocità di crescita, la resistenza al freddo e nel lungo periodo la resistenza ad alcune malattie così da limitare l'utilizzo di antibiotici negli allevamenti. Numerosi studi hanno trattato le attitudini di questi pesci geneticamente modificati considerandone le modificazioni fisiologiche. Attualmente si è arrivati a stabilire che il salmone GH transgenico va incontro a numerosi cambiamenti che riguardano sia l'apparato cardiorespiratorio, che quello riproduttivo, che quello ormonale. Oltre a ciò, ricerche sono state condotte per valutare il rischio ecologico legato ad un'accidentale immissione di patrimonio genetico modificato nella popolazione naturale. Se la tecnologia del trasferimento genico offrirà vantaggi produttivi reali in acquacoltura, e se gli eventuali rischi per la salute umana, l'impatto ecologico ed il benessere dei ceppi ittici modificati verranno superati, è molto probabile che i pesci transgenici arriveranno sulla nostra tavola in un futuro prossimo.

L'Autore desidera ringraziare il Dottor Claudio Ghittino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche per la revisione del testo e per i preziosi consigli.

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