Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 41, Aprile 2007 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#367

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A case of food toxinfection related to entero-aggregative Escherichia coli
Episodio di tossinfezione alimentare associato ad infezione da Escherichia coli entero-aggregativo .


Staffolani M., Fisichella S., Striano G., Colletta S., F erri G., Minelli F., Scavia G., Caprioli A.


Abstract: The strains of entero-aggregative Escherichia coli (EAEC) are considered as a separate group of pathogen E.coli.Infections caused by EAEC are particularly frequent in the developing Country. They are quite rare instead in the industrialized countries, included Italy. It is herein described food toxinfection episode caused by EAEC. The episode outlined represents the first signal of a EAEC epidemic episode in Italy. This would give the suspect of a zoonosic origin of these infections, never hypothesized until now.


Introduzione

I ceppi di Escherichia coli enteroaggregativi (EAEC) sono considerati un gruppo distinto di E. coli patogeni e presentano un particolare profilo di adesione alle cellule in coltura. Le infezioni da EAEC sono molto frequenti nei paesi in via di sviluppo, dove sono state spesso associate a diarrea protratta, mentre sono piuttosto rare nei paesi industrializzati, dove sono generalmente associate a diarrea acquosa di tipo secretivo di breve durata. Viene qui descritto un episodio di tossinfezione alimentare associato ad infezione da EAEC

Episodio tossinfettivo

L'episodio è avvenuto nel corso di un pranzo in un agriturismo della provincia di Macerata, il 26 febbraio 2006 (preceduto da un episodio molto simile 10 giorni prima).
Periodo di incubazione: 20-72 ore Tasso di attacco: 61% nel primo episodio (14 sintomatici su 23 esposti), 66% nel secondo episodio (16 sintomatici su 24 esposti) Sintomi lievi: su un totale di 30 sintomatici diarrea in 24 casi, vomito in 15, febbre (37-38.5°C) in 12 casi. Nessun ricovero ospedaliero Alimenti: sono state condotte analisi sui resti del secondo pranzo (dolce millefoglie al caffè, crepes dolci, ravioli di ricotta, pecorino al peperoncino, pecorino al tartufo) per la ricerca di comuni agenti tossinfettivi (Campylobacter, Listeria, Yersinia enterocolitica, Salmonella, E.coli, Stafilococchi, Clostridium perfringens, Shigella), ma tutte hanno dato esito negativo.

PCR per E. coli enteroaggregativo

Materiali e metodi

È stata effettuata una ricerca dei geni vt, eae e eAgg mediante PCR; saggio di adesione a cellule Hep-2 (Morabito et al. Enteroaggregative, Shiga toxin-producing Escherichia coli O111:H2 associated with an outbreak of hemolytic-uremic syndrome. J Clin Microbiol. 1998;36:840-2).
 Saggio di adesione a cellule Hep-2. A: E.coli O78 enteroaggregativo; B: controllo negativo

Risultati

Le coprocolture eseguite su 32 soggetti e 3 addetti alle preparazioni alimentari, sono risultate negative per enteropatogeni comuni (Salmonella, Shigella, Yersinia enterocolitica, Campylobacter). Dal secondo episodio da 13 pazienti commensali e 3 addetti alle preparazioni alimentari asintomatici, sono stati isolati 16 ceppi di E. coli sottoposti a PCR per geni di virulenza dei principali gruppi di E. coli patogeni (vt, eae, eAgg). Di questi, 7 stipiti (6 da commensali e 1 da un cameriere) sono risultati positivi per E. coli enteroaggregativo di sierotipo O:78 (Figura 1). Essi sono stati confermati anche con il saggio sulle cellule HEp-2 (figura 2). Le analisi eseguite sugli alimenti hanno messo in evidenza la presenza di una elevata carica di E.coli nei 2 formaggi pecorini a latte crudo (>106 cfu/g). L’esame PCR è risultato negativo ma il valore di rischio relativo del secondo episodio (4.8), è risultato significativamente maggiore rispetto agli altri alimenti del menù.

Conclusioni

L’episodio descritto rappresenta la prima segnalazione di un episodio epidemico di infezione da EAEC in Italia e pone la possibilità di un’origine zoonosica di queste infezioni, finora mai ipotizzata.



Trattto da un lavoro presentato al II Workshop Nazionale di Epidemiologia Veterinaria: Perugia 12-13 giugno 2006

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