Sanità Pubblica Veterinaria [http://spvet.it/], n. 37, Settembre 2006
CONVEGNO: LA PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA IN MEDICINA: TOOLS PER L’AUTORE,
6 luglio 2006 - Aula Magna della Facoltà di Agraria, Borgo XX Giugno 74, Perugia
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Pubblichiamo, nello spazio sottostante, un quesito che ci è stato posto e che è sicuramente interessante per molti dei nostri lettori


Meat and scholastic catering - Carne e refezione scolastica.


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Un Dirigente scolastico ha sottoposto all'attenzione un problema relativo alla refezione.


...Il genitore di un bambino ha chiesto il permesso di portare alla scuola materna carne di vitello cucinata a casa.
La domanda che le rivolgiamo è: come possiamo rispondere correttamente al Dirigente scolastico?

Ringraziando per la collaborazione le invio cordiali saluti


lettera firmata




Risponde il Dottor Telemaco Cenci dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale





Gentile Signora,
È comprensibile l'esigenza di una mamma di fornire al suo bambino un cibo ritenuito da lei idoneo.

Tuttavia, ragionando sul piano della sicurezza alimentare, debbo dirle che non mi sembra opportuno consentire ad un alunno di portare a scuola alimenti cucinati a casa propria.

Al di là delle motivazioni di ordine educativo e del fatto che tale concessione possa aprire un "varco" ad altre richieste del genere, per cui probabilmente altri genitori si sentirebbero autorizzati a fare altrettanto, esistono dei precisi motivi igienico-sanitari che lo sconsigliano:

1. la carne cucinata a casa, magari con molto anticipo sul consumo, trasportata e mantenuta in condizioni e a temperature non idonee alla conservazione (immagino che l'alunno non sia fornito di frigo portatile), potrebbe facilmente contaminarsi e sviluppare germi patogeni;

2. l'alimento "casalingo" sfugge al vostro controllo e potrebbe essere fonte di cross contamination, vale a dire che, se contaminato e conservato insieme ad alimenti preparati nella cucina della scuola, potrebbe andare ad inquinare le vostre pietanze

3. altri bambini potrebbero volerlo assaggiare. Nella malagurata ipotesi del verificarsi di un episodio di tossinfezione nella scuola, risulterebbe difficile discriminare la sorgente (pasto preparato dalla scuola o cibo portato da fuori?);

4. normative sanitarie (D.L.vo 155/97), che impongono al Responsabile dell'impresa alimentare (nel vostro caso la mensa scolastica) di garantire la sicurezza alimentare degli alimenti che somministra mediante l'applicazione della metodologia HACCP (Hazard Analysis and Critcal Control Point), verrebbero disattese, non essendo più in grado il Responsabile dell'autocontrollo di assicurare che i tutti i pasti consumati a scuola siano stati controllati e trovati sicuri dal punto di vista igienico-sanitario.

A causa di ciò, purtroppo, non sembra opportuno consentire alla famiglia in questione di fornire i pasti che verranno poi consumati nella mensa scolastica dal proprio ragazzo.

cordiali saluti

Telemaco Cenci

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