Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 34, gennaio-febbraio 2006 [http://www.izsum.it/webzine.html]
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Atypical localization of Trichomonas gallinae in domestic pigeons (Columba liviae)
Una localizzazione atipica di Trichomonas gallinae in piccioni domestici (Columba liviae)


Latini M., Agnetti F.


Summary: Young Pigeons with typical and non typical Trichomonas lesions have been analyzed. Subjects showed severe oral caseation, white plaques and inflammation in the oral cavity. Lesions was spread to air sacs. Well-defined yellowish areas of hepatic necrosis was found on one pigeon. Trichomonas gallinae has been detected.

Riassunto: Lo studio ha analizzato un campione di giovani piccioni,(Columba liviae) con lesioni da Trichomonas, tipiche e non. I soggetti mostrano gravi lesioni orali con necrosi caseose, placche ed infiammazioni.
Le lesioni diffondono nelle sacche aeree. Nel fegato dei piccioni sono visibili necrosi evidenziate da aree gialle ben definite.
L'agente eziologico individuato è il Trichomonas gallinae.

INTRODUZIONE
La tricomoniasi è una patologia tipica del piccione che avviene per ingestione di parassiti protozoi flagellati della specie Trichomonas gallinae.
La diagnosi di tricomoniasi del tratto digerente anteriore nei piccioni risulta essere semplice nei casi acuti con lesioni tipiche. Anche se risulta difficile evidenziare il parassita protozoo se i soggetti sono analizzati dopo troppo tempo dalla loro morte.
Le notizie anamnestiche, le lesioni in cavità orale e in ingluvie, l'esame microscopico a fresco sono elementi generalmente utilizzati sufficientemente per poter emettere una diagnosi certa. E' importante sottolineare che non sempre le lesioni all'apparato digerente sono visibili e che in qualche caso l'esame microscopico può risultare negativo. Le differenze cliniche e anatomo-patologiche sono dovute alla differente virulenza dei ceppi del protozoo.

MATERIALI E METODI
Due casi interessanti di tale parassitosi sono stati evidenziati in due giovani piccioni, provenienti da diversi allevamenti ed analizzati presso la Sezione di Terni, in epoche differenti.

Entrambi gli animali avevano una anamnesi simile: RISULTATI
Al tavolo necroscopico i soggetti a noi pervenuti evidenziavano uno stato di nutrizione soddisfacente. In cavità orale era presente uno scolo di colore giallastro e di consistenza mucosa con presenza di materiale caseoso giallastro (fig. 1 e fig. 2).


Fig. 1 severe oral caseation


Fig. 2 severe oral caseation


In entrambi i soggetti era presente una aerosacculite bilaterale.
I sacchi aerei addominali presentavano delle lesioni particolari.

Fig. 3 White plaques on air sacs with yellowish areas of hepatic necrosis





Fig. 4 White plaques on air sacs


Tutti gli altri organi non mostravano lesioni.

L'esame microscopico a fresco delle feci è risultato negativo per entrambi i soggetti.
Dai polmoni e dal fegato gli esami batteriologici e gli esami micologici hanno dato esito negativo.
L'esame microscopico a fresco dello scolo giallastro in cavità orale, dello striscio delle lesioni nei sacchi aerei di entrambi i soggetti e di uno striscio a fresco del parenchima epatico del soggetto con focolai necrotici, ha invece dato esito positivo per Trichomonas.
Importante notare come le tipiche forme piriformi mobili del parassita erano molto più evidenti, all'esame microscopico, dopo che il vetrino con lo striscio del materiale era lasciato in termostato a 42°C per 15-20 minuti.

CONCLUSIONI
Si può quindi presumere che la localizzazione nell'apparto respiratorio profondo e nel fegato del parassita Trichomonas gallinae, anche se non tipica, può avvenire in caso di grave infezione.
Rimane problematica la terapia e la profilassi per questi soggetti.
I Nitrotiazolici, farmaci di elezione per questa patologia non sono più legalmente utilizzabili per animali da carne ed inoltre possono provocare stati di intossicazione che si manifestano prevalentemente con una sintomatologia nervosa.

Ancora più complessa sembra essere la profilassi in quanto gli adulti, portatori sani del parassita, trasmettono lo stesso durante la produzione del "latte del gozzo", innescando un'infezione che risulta mortale nei soggetti più debilitati. Eliminare gli adulti portatori non sempre è semplice in quanto buone coppie riproduttrici possiedono un buon valore economico.

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