Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 33, Dicembre 2005 [http://spvet.it]
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Valutazione dei parametri di imunità aspecifica come strumento prognostico e di sostegno alla diagnosi nella clinica del suino: descrizione di un caso


Sensi M., Battistacci L., Moscati L.


Summary: Swine pathologies, in modern intensive pig breedings, are considered mainly of conditioned type. Evaluation of the animal welfare through no-specific immunity indicators like bactericidal serum activity, total hemolytic complement, serum lysozyme, offer interesting diagnostic indication and do represent a reliable prognostic tool. In this study the reliability of results produced by quantitative determination of these parameters was evaluated.


Riassunto: Le patologie del suino nei moderni allevamenti intensivi sono da considerarsi principalmente di tipo condizionato. La valutazioni dello stato di benessere dell'animale attraverso indicatori quali possono essere i parametri di immunità aspecifica (attività battericidica del siero, complemento emolitico totale, lisozima serico), offrono interessanti indicazioni diagnostiche e costituiscono strumento prognostico di sicuro affidamento. Scopo del presente lavoro è quello di mettere in evidenza l'attendibilità delle indicazioni ricevute con la determinazione quantitativa dei suddetti parametri.


INTRODUZIONE
La patologia del suino, nelle moderne unità di produzione di tipo intensivo, è da considerarsi, nella maggioranza dei casi, di tipo "condizionato". Molteplici sono infatti i fattori di natura ambientale e/o manageriale in senso lato, che concorrono al suo determinismo. Tali "stimoli" (agenti stressogeni) possono essere limitati nel tempo o agire per periodi più o meno lunghi, in alcuni casi per tutta la vita produttiva dell'animale. L'organismo tende in ogni momento a compensare l'alterazione provocata da questo stress ed in caso di successo, l'animale non mostra sintomi di malattia. Qualora il fattore stressante permanga per un certo periodo di tempo si ha un coinvolgimento del sistema immunitario non adattativo (Amadori et al. 1997) e di conseguenza le manifestazioni di patologie condizionate. La valutazione dei parametri di immunità aspecifica fornisce precise indicazioni sullo stato di "benessere" dell'animale nel contesto dell'ambiente in cui vive, coinvolgendo tutta una serie di indicatori di tipo comportamentale o prettamente zootecnico (produttivi, fisiologici, patologici) (Broom, 1997). Indagini precedentemente effettuate (Moscati et al. 2003) hanno portato ad una standardizzazione dei parametri riassunti nella tabella 1.

Tabella 1 Parametri di immunità aspecifica: valori di riferimento
PARAMETRO VALORE
Attività Battericidica del siero (%) > 40
Lisozima serico (µg/ml) > 1 - < 3
Complemento (CH50/150 µl) > 80


MATERIALI E METODI
Un allevamento con 250 scrofe in produzione a ciclo chiuso, recentemente ristrutturato nei reparti di svezzamento, presentava problematiche, nel periodo della cosiddetta "messa a terra", caratterizzate da una elevata percentuale di soggetti che diventavano in tempi relativamente brevi degli "scarti", in assenza di manifestazioni patologiche specifiche.
I controlli sierologici e virologici, effettuati su tali animali non avevano evidenziato positività per le principali patologie del suino ( PRRS, PCV2 e Malattia di Aujeszky).
Le performance produttive fino a circa 70 giorni di età erano da considerarsi più che soddisfacenti; la percentuale di mortalità dalla nascita era inferiore al 10 % e i lattoni raggiungevano il peso di circa 30 kg in meno di 10 settimane di età. Le problematiche insorgevano nel passaggio alla cosiddetta "messa a terra", dove nell'arco di 10 - 15 giorni veniva a formarsi un elevato numero di "scarti".
Visitando i vari reparti, furono evidenziati alcuni punti critici a livello ambientale e gestionale. Le sale parto avevano accesso dall'interno del reparto di gestazione ed erano senza alcuna apertura per l'ingresso dell'aria, per tale motivo le porte dovevano essere mantenute sempre aperte, con conseguente condivisione del volume d'aria. Le gabbie parto, sollevate dal pavimento, erano costituite da strutture di tipo tradizionale in ferro zincato che veniva lavato giornalmente dal personale per asportare le feci. Tale operazione comportava un notevole aumento del livello di umidità all'interno delle sale e causava, ad ogni lavaggio, un repentino abbassamento delle temperature, con notevole disagio per gli animali presenti.
Il reparto di svezzamento era costituito da sale recentemente ristrutturate con pavimento delle gabbiette in grigliato di plastica e impianto di ventilazione forzata. L'ingresso dell'aria avveniva attraverso dei "flaps" posizionati sopra le porte nel corridoio di accesso alle sale, dopo essere stata preriscaldata. L'estrazione era effettuata con dei ventilatori a parete dalla parte opposta a quella di ingresso.
La fase di preingrasso ("messa a terra") era effettuata all'interno di una struttura monovolume, con tetto ad una pendenza, costituita da 8 box (m3x7,5), con corridoio laterale e ventilazione naturale; all'interno erano presenti animali di età e pesi diversi. Non veniva effettuato il "tutto pieno - tutto vuoto".
L'ingrasso vero e proprio, con tetto a doppia pendenza, era articolato in due settori, rispettivamente di 10 e 18 box, con pavimento in laterizio, suddivisi in due file da un corridoio centrale. Il sistema di ventilazione era naturale e vi era impossibilità ad effettuare il "tutto pieno - tutto vuoto".
Sono stati prelevati 100 campioni di sangue, 20 per ogni fase: suini di 1 giorno di età, suini di 15 giorni, suini di 30-40 giorni, suini di 50-60 giorni e di 80 -90 gg ("messa a terra"). Su tali campioni sono stati effettuati controlli sierologici (Malattia di Aujeszky e Mycoplasma hyopneumoniae) e virologici (PRRS e PCV2) e sono state eseguite la titolazione del lisozima serico (Osserman et al. 1996), la determinazione delle battericidia serica ( Dorn et al. 1980 ) e la titolazione semiquantitativa del complemento serico (Barta et al.1993 ).
Inoltre sono stati effettuati tamponi ambientali con numerazione della carica batterica mesofila aerobia nei vari locali su pavimenti, mangiatoie, nidi delle gabbie parto di alcune sale, grigliati in plastica dei reparti di svezzamento, sia in presenza di animali che in una sala vuota lavata e disinfettata.
Le indagini sierologiche e virologiche non hanno evidenziato alcuna forma patologica in atto. Dalla tabella 2 si evidenzia invece un'alterazione dei parametri di immunità aspecifica, nelle varie fasi di accrescimento, che esprime, a nostro avviso, l'impegno del sistema immunitario aspecifico a causa di una forte pressione ambientale.

Tabella 2 Parametri di immunità aspecifica: valori medi ± d.s.
Battericidia Complemento Lisozima
Val.Rif. > 40% Val.Rif.> 80
CH 50/150 µl
Val.Rif. 1 - 3 µg/ml
Suini 1 g. 59.35 ± 0.1 83.93 ± 0.02 2.8 ± 0.2
Suini 15gg 15.85 ± 0.3 84.05 ± 0.03 2.67 ± 0.3
Suini30 - 40 gg 21.81 ± 0.3 71.31 ± 0.2 3.72 ± 0.4
Suini 50 -60 gg 18.46 ± 0.2 77.04 ± 0.08 3.12 ± 0.3
Suini 80 - 90 gg
"Messa a terra"
20.24 ± 0.3 37.53 ± 0.2 5.63 ± 0.2


Il condizionamento negativo inizia già dalla sala parto e viene mantenuto per tutto il periodo di svezzamento: i valori della battericidia dei suinetti di un giorno sono più elevati rispetto a quelli di 15 giorni. In seguito, nel reparto di svezzamento, l'idoneità dei locali (controllo delle temperature e dei ricambi d'aria) unitamente all'uso di mangimi medicati con antibiotici ad ampio spettro, riescono a controllare l'insorgenza di manifestazioni patologiche. Infatti, nelle categorie Suini 30 - 40 gg e Suini 50 -60 gg, pur continuando ad avere valori di battericidia inferiori ai valori standard quelli del lisozima e del complemento rimangono pressoché nella normalità .
Una volta che gli animali sono messi a terra nei locali di preingrasso il condizionamento diventa evidente. Non essendoci, quindi, la possibilità di effettuare il "tutto pieno/tutto vuoto", i lattoni si trovano costretti ad "affrontare" una situazione ambientale quanto mai difficile, con un sistema immunitario non adattativo, già compromesso, come testimonia l'alterazione di tutti i valori dei parametri di immunità aspecifica nei soggetti saggiati in tale reparto.
Tra i parametri presi in considerazione quello che mostra una costante alterazione è l'attività battericidica del siero che riteniamo possa essere riconducibile alla forte pressione ambientale (carica microbica) cui gli animali sono sottoposti, con conseguente impegno del sistema immunitario aspecifico.
Infatti i risultati degli esami relativi ai tamponi ambientali, riassunti nella tabella 3, mettono in evidenza la presenza di una carica microbica estremamente elevata. Tale situazione potrebbe essere riconducibile alla difficoltà oggettiva di rimuovere completamente il biofilm dalle barrette in plastica del grigliato.
Inoltre le elevate temperature e i livelli di umidità che si possono raggiungere, una volta introdotti gli animali, contribuirebbero ad un veloce innalzamento della carica microbica.

Tabella 3 Tamponi ambientali: risultati
REPARTO ZONA DI PRELIEVO ETA' DEGLI ANIMALI PRESENTI UNITA' FORMANTI
COLONIA U.F.C.
Sala Parto n. 2 Mangiatoia Scrofe con suinetti di 15 gg di vita 130.000
Nido " 8.500.000
Pavimento grigliato " 5.600.000
Sala Parto n. 4 Mangiatoia Scrofe sotto parto
o con suinetti appena nati (un giorno)
3.700.000
Nido " 7.200.000
Pavimento grigliato " 3.000.000
Svezzamento n. 3 Pavimento (vicino mangiatoia) Suinetti di circa 30 gg di vita 5.400.000
Svezzamento n. 5 Pavimento (vicino mangiatoia) Lattoni di circa 50 gg di vita 9.500.000
Svezzamento n. 1 Sala VUOTA Lavata e disinfettata Pavimento
(vicino mangiatoia)
Sala vuota 775.000


Alla luce di questi risultati sono state realizzate alcune azioni correttive:
Dopo un controllo effettuato a circa 8 mesi dal primo intervento sono stati ottenuti risultati positivi dal punto di vista zootecnico sostenuti anche da un miglioramento dei parametri presi in considerazione come riportato dalla tabella 4

Tabella 4 Parametri di immunità aspecifica: valori medi ± d.s.
Battericidia Complemento Lisozima
Val.Rif. > 40% Val.Rif.> 80
CH 50/150 µl
Val.Rif. 1 - 3
µg/ml
Suini 1 g. 66.23 ± 0.3 92.7 ± 0.2 2.14± 0.3
Suini 15gg 56.36 ± 0.2 86.73 ± 0.1 1.64 ±0.1
Suini30 - 40 gg 36.54 ± 0.2 73.81 ± 0.2 3.56 ± 0.3
Suini 50 -60 gg 41.24 ± 0.3 77.04 ± 0.1 2.21 ± 0.2
Suini 80 - 90 gg
"Messa a terra"
39.46 ± 0.3 57.35 ± 0.3 3.83 ± 0.2


CONCLUSIONI
Il caso descritto dimostra come i parametri di immunità aspecifica possano essere un utile strumento ed un valido indicatore di benessere zootecnico. La compromissione del potere di difesa dell'organismo infatti ha ricadute non solo sullo stato sanitario dell'animale, ma anche sulla potenzialità produttiva e/o riproduttiva e in ultima istanza sulla redditività globale dell'allevamento.

BIBLIOGRAFIA

1. M. Amadori, I.L.Archetti , M. Frassinelli , M. Bagni, E. Olzi, G. Caronna, M. Lanterni (1997) An Immunological Approach to the Evaluation of Welfare in Holstein Frisian Cattle. J. Vet. Med. B.44,321-327.
2. V. Barta, O. Barta (1993) Testing of Hemolitic Complement and its components. In: Barta O., (ed.) Vet. Cl. Imm. Lab., Bar-Lab, Blacksburg, USA.
3. D. M. Broom, K. G. Johnson (1993) Stress and animal welfar, 1st edition,Chapman & Hall, London.
4. W.Dorn, G.Mehl, CHR Clem, (1980) Untersuchungen zur serumbakterizidie beim Kalb. Arch. Exper. Vet. Med. 34, 635- 650.
5. L. Moscati, C. Stelletta, M. Sensi, L. Sonaglia, L. Battistacci (2003) Studio di alcuni parametri immunologici per la valutazione dello stato di benessere nell'allevamento del suino all'ingrasso. Atti V° Congresso Nazionale S.I.Di.L.V. 103-104.
6. E.F. Osserman, D.P. Lawlor (1966) Serum and urinary lisozime (muramidase ) in monocytic and monomyelociticleukemia. J. Exp. Med. 124, 921- 952.

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