Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria - Dicembre 2004. Numero 28 [http://spvet.it]
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice.html#272

torna alla copertina della rivista
torna all'indice generale di SPV

"C'E' UN NUOVO MINISTRO DELLA SALUTE: SI RICOMINCIA"


di Petracca G.


Da poco il Governo si è ricostituito ed al Ministero della Salute è arrivato un nuovo padrone di casa, l'On. Francesco Storace, già Presidente della regione Lazio e buon conoscitore di alcune problematiche veterinarie (leggasi in particolare la Blue Tongue, visti gli assedi cui è stato sottoposto dagli allevatori laziali), ma anche degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Questa circostanza ci dovrebbe consentire di trovare un interlocutore più attento a recepire le nostre istanze e, possibilmente, a dare risposte concrete e tempestive ai tanti problemi rimasti finora irrisolti, seppure a più riprese evidenziati ai suoi predecessori.

Da queste pagine, che non credo avrà mai l'occasione o il tempo di leggere, mi sento comunque di rivolgergli alcune domande e qualche considerazione.

Perché mai, Sig. Ministro, negli ultimi anni il Suo Ministero ha, nei fatti, abdicato a svolgere un ruolo trainante nella politica della Sicurezza Alimentare, consentendo che altri Dicasteri (e molte Regioni al seguito) attuino invasioni di campo inopportune e professionalmente non adeguate alle determinazioni assunte ed alle istanze della Comunità Europea e dei consumatori? E perché mai si è adottata la scelta di costituire un Comitato Interministeriale anziché una vera e propria Autorità nazionale per la Sicurezza Alimentare, pur avendo l'Italia avuto il compito gravoso, ma anche l'onore, di ospitare a Parma l'Autorità Europea, che, nei fatti, è l'organismo che detta le linee di comportamento da adottare per una corretta analisi dei rischi in materia alimentare e relativa comunicazione ai consumatori?

Perché mai, Sig. Ministro, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali vengono applicate tutte le norme restrittive volute dalle ultime leggi finanziarie (percentuali di aumento dei finanziamenti disponibili ben al di sotto del tasso reale d'inflazione, contenimento della spesa per beni e servizio, blocco delle assunzioni, etc.) nell'ottica di evitare un ampliamento dell'indebitamento delle aziende sanitarie e non si considera che gli Istituti non hanno mai presentato conti in rosso e che, invece, essendo chiamati quotidianamente a compiti sempre aggiuntivi ed onerosi, necessiterebbero di sostanziosi aumenti dei fondi di dotazione per le spese correnti? Perché, pur avendolo richiesto decine di volte, non si riesce una volta per tutte a definire un piano organico di sviluppo di questi enti, rapportato ai compiti loro affidati, e lo si finanzi adeguatamente?

Perché mai, Sig. Ministro, agli Istituti si applicano le norme contrattuali del comparto della sanità (conquista irrinunciabile ed al contempo equo riconoscimento per il ruolo svolto dagli stessi a tutela della salute dei cittadini) senza che al tavolo delle trattative siano presenti rappresentanti di tali enti per evidenziarne le peculiarità e per individuarne gli oneri che ricadono, poi, su chi deve gestirli?

In verità ci sono i rappresentanti delle Regioni, che pure intendono attuare un ruolo di crescente controllo sugli Istituti, così come dovrebbero esservi rappresentanti del Suo Ministero, ma la sostanza è che costantemente i conti non tornano, pur trattandosi di somme che, nel complesso degli oneri contrattuali, rappresentano somme del tutto marginali. Non tornano perché, purtroppo, non è chiaro chi sia il vero datore di lavoro degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, stretti nell'equivoco di essere aziende sanitarie che operano per il Suo Ministero e per le Regioni. E così mentre a livello regionale è invalsa la convinzione che le risorse necessarie siano ricomprese nella quota parte dell'ex fondo sanitario nazionale annualmente destinata in maniera vincolata agli Istituti, con ciò ritenendosi esonerati dal dover farsi carico dei costi contrattuali, il Suo Ministero, pur nella correttezza del calcolo delle percentuali di incremento da contabilizzare, non riesce a dare positiva risposta alle nostre legittime e documentabili necessità finanziarie. Ciò, è di tutta evidenza, perché un conto è applicare una percentuale media di crescita dei salari spalmata su un numero molto elevato di dipendenti e con una gamma amplissima di profili professionali (quali sono le aziende sanitarie ed ospedaliere), altra cosa è applicare la stessa percentuale su enti che presentano piante organiche molto limitate sul versante numerico, ma con una netta preponderanza di profili professionali di elevato contenuto professionale e, conseguentemente, economicamente più onerosi.

Perché mai, Sig. Ministro, quando si decidono le assegnazioni delle risorse destinate alle ricerche, siano esse finalizzate o correnti, si registrano, anno dopo anno, le macroscopiche disparità di trattamenti che dobbiamo registrare tra gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali?

Forse che la ricerca svolta dai nostri enti ha una minore valenza scientifica o è meno rilevante ai fini della sanità pubblica? Personalmente ritengo che i nostri Istituti, pur nelle difficoltà a tutti note e pur riconoscendo che è doveroso un ulteriore salto di qualità per una produzione scientifica di maggior respiro internazionale, non abbiano nulla da invidiare ad alcuna altra istituzione, né sul piano scientifico né per le possibili ricadute sul sistema sanitario nazionale. Tenga anche conto, Sig. Ministro, che le risorse assegnate agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali ai fini di ricerca non vengono impiegate per il trattamento economico del personale dipendente, ma sono utilizzate esclusivamente per condurre a termine i progetti di ricerca presentati ed approvati e per assegnare alcune borse di studio a giovani ricercatori particolarmente meritevoli.

Queste ed altre domande, On. Sig. Ministro mi permetterò di rivorgerLe qualora, come sembra, avrà la compiacenza di riceverci, così come spero mi consentirà di sottoporLe almeno due considerazioni, entrambe attinenti il profilo istituzionale, che a mio parere risultano strategiche per il futuro di queste istituzioni, che non hanno il pari nel mondo e che sarebbe un peccato - come oggi purtroppo sta avvenendo, pur con tutte le attenuanti della profonda crisi economica che il nostro Paese sta attraversando - svilire a rango di strutture paraburocratiche di basso profilo tecnico scientifico.

La prima. E' indispensabile capire se il D. Lgs. 112/98, che affida al Suo Ministero il compito del riconoscimento, finanziamento, vigilanza e controllo degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sia ancora pienamente in vigore, come io fermamente credo (ed allora è necessario che di ciò si faccia pienamente carico) ovvero che lo stesso sia da considerare abrogato e che si debbano rivedere le competenze concorrenti dello Stato e delle Regioni su detti enti. Mi permetta solo di mettere in risalto che se fosse questa seconda ipotesi quella prevalente, si potrebbe correre il rischio di ampliare ulteriormente le difformità organizzativo-gestionali oggi presenti.

La seconda. Non è concepibile, a 12 anni dalla emanazione del D. Lgs. 270, che ha aziendalizzato gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali rapportandoli alle altre Aziende del servizio sanitario nazionale, riscontrare che solo il 50% delle Regioni abbia dato attuazione al volere del legislatore nazionale, di fatto creando una situazione che crea non poche difficoltà sul piano gestionale e delle interazioni tra i 10 Istituti e vanificando la storica organizzazione a rete di tali istituzioni. Se ciò è avvenuto è ipotizzabile che il disposto del menzionato D. Lgs. 270/93 possa presentare elementi di non facile attuazione, ma in ogni caso è indispensabile che Lei avvii una approfondita riflessione su questa tematica per giungere ad una conclusione che omogeneizzi la struttura organizzativa e gestionale di questi enti e, nel valorizzarne il ruolo di strumento tecnico scientifico di carattere nazionale, ne faccia salva la storia e la tradizione.


email
This editorial addresses a few basic questions to the new Minister of the Health, Francesco Storace, about the role and importance, in the National Health System, of the "Istituti Zooprofilattici Sperimentali" net.

Particularly, it seems that the Health Ministry has abdicated to his role in the Food Safety area, allowing that other corporate bodies acquire inappropriate authority and responsibility in this field.

The "Istituti Zooprofilattici Sperimentali" net seems weakly valorizedand their research activity is not adequately financed and promoted.

Finally, it is essential that the Government should start to focus interest on the health system structures and work hard in order to harmonize policy and legislation in this area, giving high value to the activity of corporate bodies, such as "Istituti Zooprofilattici", involved in the food safety, animal health and related topics.



torna all'indice generale della Webzine

IZP logo2
inviate un commento