Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria - Febbraio 2005. Numero 28 [http://spvet.it]
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#265

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"Eppur si muove!"


di Petracca G.


Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad un fermento di iniziative per dare positiva risposta alle aspettative dell'Unione Europea in tema di sicurezza alimentare.
Il Regolamento 187/2002 ha infatti istituito l'Autorità Europea, imponendo nel contempo alle autorità nazionali di attivare la propria Autorità nazionale che funga da interfaccia con tale organismo comunitario.

Come riportato da questa Rivista, in una precedente occasione, si è messa in evidenza la singolarità della situazione italiana, che ha avuto l'onore e l'onere di vedersi assegnare la sede della Autorità, ma che ha molto tardato a formalizzare il proprio organismo nazionale.
E' storia fin troppo nota la disputa, tutta politica, che si è accesa tra il Parlamento - che voleva dare assetto definitivo alla problematica con una legge istitutiva della Autorità nazionale - ed il Governo, che ha, invece, adottato una linea attendista, prevedendo in una fase ancora interlocutoria la nomina di un Comitato misto Stato - Regioni.
Tale Comitato, con valenza prettamente politica, si avvale di una Consulta Scientifica che, negli auspici di tutti, avrebbe dovuto vedere al suo interno la presenza di riconosciute autorità scientifiche nel settore della sicurezza alimentare.
In tali circostanze, si sa, prevalgono motivazioni diverse da quelle, più opportune e logiche, di ordine tecnico professionali e si è perciò assistito, in sede di Conferenza Stato Regioni, ad una spartizione delle nomine tra i Ministri della Salute e delle Politiche Agricole da una parte e le Regioni dall'altra. In un siffatto contesto, tuttavia, le cose potevano andare molto peggio di come, poi, sono andate.

In primo luogo la sede istituzionale e la presidenza del Comitato sono state affidate al Ministero della Salute, con ciò vanificando le aspirazioni del Ministro delle Politiche Agricole di "governare" tale organismo. Di più, la componente veterinaria, e quella zooprofilattica in particolare, è sufficientemente rappresentata all'interno del Comitato e della Consulta Scientifica, elementi questi che lasciano ben sperare per i lavori di detto Comitato.
Il lunghissimo iter politico istituzionale della vicenda ha, però, generato un ritardo di oltre due anni sulle aspettative comunitarie, ritardo che l'attuale fermento del Comitato, che sta pervadendo in particolare la componente veterinaria, è auspicabile possa contribuire a far recuperare in fretta.
Al riguardo va detto che, auspice il Direttore Generale della Sanità Veterinaria ed Alimenti, si è già redatta una agenda di lavoro che prevede la definizione delle tematiche da affrontare in maniera prioritaria e, subito dopo, la formulazione di pareri e proposte sulle medesime.

Da quanto detto emerge chiaramente che qualcosa sta movendosi e che, anche in questa occasione, il ruolo degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali potrà essere fondamentale, grazie al contributo di esperienza e professionalità che gli stessi sono in condizione di offrire. Ciò, infatti, può rappresentare una occasione irripetibile per affermare in maniera inequivocabile la centralità degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali nelle problematiche relative alla sicurezza alimentare, sia per la loro funzione di laboratorio di riferimento per i Servizi di sanità pubblica veterinaria, che per l'esperienza maturata nella sorveglianza epidemiologica e nell'analisi del rischio.

Sarà un'ulteriore sfida che gli Istituti sono chiamati ad affrontare, con la consapevolezza, che spero vivamente sia sempre presente nella mente dei nostri rappresentanti, che in questa occasione c'è molto più da perdere che da guadagnare e che, pertanto, vanno ricercate tutte le occasioni per dimostrare coerenza nei comportamenti ed unità d'intenti.

The European Regulation 187/2002 has established the European Authority of Food Safety, imposing to the Communitarian countries the establishment of National Authorities to work as interface.
The Headquarter of the Authority has been assigned to Italy, but a politic dispute between the Parliament (favourable to a definite legislation) and the Governement (with a waiting line), has delayed the creation of the National Authority.

A Committee State-Regions has been nominated, with a purely politic connotation, which makes use of a Scientific Council. Members of the Scientific Council have been nominated by the Health Ministry, the Ministry of Agriculture and by the Regions.
The Management and the institutional headquarter of the Authority have been chosen by the Health Ministry and both, veterinarian and zooprophylaxis components, are well represented. The activity of the Committee, delayed for two years by the long politic iter, may now make up fot lost time and the first work agenda has been planned.
In this situation the netwrok of Istituti Zooprofilattici Sperimentali may play an important role offering their experience and expertise. This may represent a valuable opportunity to state the centrality of Istituti Zooprofilattici Sperimentali in the areas of food safety, epidemiological surveillance and risk assessment.



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