Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 98, Ottobre 2016 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
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Metodologia di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato
Methodology for risk assessment of work-related stress


Bianca Rosa Vitelli1, Laura Piazzoli 2, Silvia Sini2, Maria Elena Saezza1, Federico Cenci2, Silvano Severini1.




1 Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
2 LUSIOS s.r.l. Perugia



Abstract. Stress can lead to physical, psychological and social disorders. Stress is the response people may have when presented with work demands and pressures that are not matched to their knowledge and abilities and which challenge their ability to cope. Stress is not considered a disease but long-term exposure to stress can damage an employees' health, the business performance and affect behavior. The present study shows the methodology used in the evaluation of work-related stress for the employees of Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche (IZSUM), according to D. Lgs. 81/08 - Testo Unico concerning safety at work

Riassunto. Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi fisici, psicologici o sociali e che consegue dal fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro. Lo stress non è una malattia ma un'esposizione prolungata allo stress può ridurre l'efficienza sul lavoro, causare problemi di salute, indurre cambiamenti nel comportamento. Scopo di questo lavoro è descrivere i criteri utilizzati per valutare il rischio da stress lavoro-correlato presso l'IZSUM.



Introduzione
Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi fisici, psicologici o sociali e che consegue dal fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.
In circostanze particolari, come richieste esterne eccessivamente intense e/o protratte nel tempo, la naturale attitudine all'adattamento dell'individuo, capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, può comunque non essere sufficiente, e questo può generare uno squilibrio fra le sollecitazioni esterne e le possibilità di compensazione del soggetto.
Inoltre, persone diverse possono reagire in modo differente a situazioni simili e uno stesso individuo può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili.

Lo stress non è una malattia ma un'esposizione prolungata allo stress può ridurre l'efficienza sul lavoro, causare problemi di salute, indurre cambiamenti nel comportamento.
Scopo di questo lavoro è descrivere i criteri utilizzati per valutare il rischio da stress lavoro-correlato presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche (IZSUM).

Materiali e metodi
In base al D.Lgs. 81/2008, il rischio legato allo stress lavoro-correlato va valutato secondo i contenuti dell'Accordo Europeo dell'8 ottobre 2004 e secondo le indicazioni procedurali definite nel Manuale ad uso delle aziende in attuazione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. "Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato" Edizione 2011 elaborato dall'INAIL.
La valutazione viene eseguita mediante l'adozione della proposta metodologica elaborata dal Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, istituito dall'EX-ISPESL ora INAIL.
La valutazione è finalizzata unicamente ad un'analisi di tipo "oggettivo - verificabile", nella quale non è previsto il coinvolgimento diretto dei lavoratori.

Nel caso in cui dovesse essere necessaria anche un'analisi soggettiva, la valutazione deve essere integrata per mezzo di ulteriori indagini volte ad approfondire il grado di percezione che i dipendenti hanno in ordine alle problematiche relative allo stress correlato al lavoro.

Sono previste le seguenti fasi:
1. Raccolta dei dati circa l'organizzazione aziendale, il contesto ed il contenuto del lavoro;
2. Analisi delle informazioni raccolte e valutazione del livello di rischio;
3. Individuazione degli interventi di miglioramento.

Raccolta dei dati circa l'organizzazione aziendale, il contesto ed il contenuto del lavoro
Questa fase è finalizzata alla costituzione delle conoscenze di base necessarie a dar corso al processo di valutazione del rischio. Sono raccolte informazioni come i dati identificativi dell'azienda, l'organigramma gerarchico e di gestione della sicurezza (Datore di lavoro (DL), Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), Medico competente (MC), Dirigenti, Preposti, ecc.). Sono analizzati il processo produttivo e la tipologia organizzativa. L'analisi del rischio viene condotta a partire dalla suddivisione dei lavoratori in gruppi omogenei di esposizione al rischio. Generalmente si fa riferimento alla suddivisione in reparti e mansioni così come individuata nel Documento di valutazione dei rischi (DVR). Tuttavia, sulla base di specifiche considerazioni circa i fattori che concorrono alla valutazione del rischio da stress correlato al lavoro e di un'attenta analisi delle attività lavorative in esame, è comunque possibile l'accorpamento di due o più mansioni in uno stesso gruppo omogeneo.

Si riporta di seguito l'elenco dei gruppi omogenei individuati nell'IZSUM:
- GO1 COMPARTO AMMINISTRAZIONE E LAVORO DI UFFICIO;
- GO2 DIRIGENTI;
- GO3 COMPARTO TECNICO DEI LABORATORI;

Il Manuale "Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato" elaborato dall'INAIL, nell'Appendice 1, riporta una serie di indicatori oggettivi, ossia verificabili, che la letteratura associa allo stress correlato al lavoro. Il procedimento valutativo si basa sulla compilazione della check list composta da tali indicatori, per ogni gruppo omogeneo individuato.

Gli indicatori sono riferibili a tre macrocategorie di indici oggettivi, ovvero:
- Indici riferibili all'azienda (10 indicatori);
- Indici riferibili al contesto del lavoro (6 aree di indicatori);
- Indici riferibili al contenuto del lavoro (4 aree di indicatori).

In particolar modo, i principali fattori di rischio stressogeno relativi all'attività lavorativa sono legati a contesto e contenuto del lavoro.

Le 6 aree di indicatori riguardanti il contesto del lavoro sono:
- cultura organizzativa;
- ruolo nell' organizzazione;
- sviluppo di carriera;
- autonomia decisionale/controllo;
- relazioni interpersonali sul lavoro;
- interfaccia famiglia/lavoro;

e le 4 aree di indicatori riguardanti il contenuto del lavoro sono:
- ambiente di lavoro e attrezzature;
- pianificazione dei compiti;
- carico/ritmi di lavoro;
- orario di lavoro.

La compilazione della check list è effettuata dal DL, che ne ha la responsabilità, in collaborazione con il Servizio Prevenzione e Protezione, MC, RLS e, come nel caso dell'IZSUM, con una rappresentanza di ciascun gruppo omogeneo di lavoratori.

Analisi delle informazioni raccolte e valutazione del livello di rischio
La metodologia seguita si basa sull'assegnazione di un determinato punteggio in relazione ai diversi indicatori valutati. Il criterio di assegnazione del punteggio è individuato e descritto dalle linee guida INAIL sopra citate.
Le tre aree di indagine vengono valutate singolarmente in merito al punteggio relativo ai rispettivi indicatori. Viene seguito il criterio esposto nella figura 1.

Figura 1. Indicatori e relativo punteggio
Figura 1. Indicatori e relativo punteggio


Risultati e Discussione
Sulla base del punteggio determinato mediante sommatoria dei valori attribuiti alle tre aree di indagine, possono essere discriminati tre livelli di rischio (tabella 1).

Tabella 1. Livelli di rischio


Individuazione degli interventi di miglioramento
In base al risultato della valutazione oggettiva si individuano le misure di miglioramento da adottare (tabella 2).

Tabella 2.  Misure di miglioramento


A seconda delle criticità emerse in sede di indagine è possibile stilare un elenco di misure di miglioramento da attuare. Si propone di seguito un elenco, a titolo esemplificativo quindi non esaustivo, di possibili interventi di mitigazione delle cause da stress correlato al lavoro, riconducibili alle diverse aree di indagine cui fanno riferimento gli indicatori verificabili.

Figura 2. Scheda: Interventi di prevenzione primaria (area contenuto del lavoro)
Figura 2. Scheda: Interventi di prevenzione primaria (area contenuto del lavoro)




Figura 3. Scheda: Interventi di prevenzione secondaria (area contesto del lavoro) / Interventi trasversali
Figura 3. Scheda: Interventi di prevenzione secondaria (area contesto del lavoro) / Interventi trasversali


Nel caso dell'IZSUM non è stato necessario procedere ad un ulteriore approfondimento della valutazione di tipo soggettivo. Per completezza di trattazione si riporta tuttavia l'elencazione delle circostanze in cui si rende necessario procedere con questo secondo livello di indagine.

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Figura 4. Scheda: Condizioni che comportano la valutazione della percezione dello stress con il coinvolgimento diretto dei lavoratori - Seconda Fase


Per tutti i casi in cui dovesse rivelarsi obbligatoria anche un'analisi soggettiva, il percorso sopra descritto deve essere integrato per mezzo di ulteriori indagini e relativi riscontri documentali.

Bibliografia

D.Lgs. n. 81/2008 - Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

Accordo europeo sullo stress sul lavoro (2004) - Accordo siglato da CES - sindacato Europeo; UNICE-“confindustria europea”; UEAPME - associazione europea artigianato e PMI; CEEP - associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale. Bruxelles 8 ottobre 2004. http://www.changesrl.it/files/lepore.pdf Accordo europeo dell´8 ottobre 2004 (Accordo siglato da CES - sindacato Europeo; UNICE-"confindustria europea"; UEAPME - associazione europea artigianato e PMI; CEEP - associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale) Bruxelles 8 ottobre 2004 Manuale ad uso delle aziende in attuazione del D.Lgs. 81/08. Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato, 2011 INAIL. https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-valutazione-gestione-rischio-stress-lavoro-correlato-ita.pdf 4) Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, istituito dall'EX-ISPESL ora INAIL - https://appsricercascientifica.inail.it/focusstresslavorocorrelato/propostapercorso.asp


OPEN REVIEW - Modulo per la "revisione aperta" di questo articolo, pubblicato sul numero 98/2016 di SPVet.it



B. R. Vitelli et al. Metodologia di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. (SPVet.it 98/2016)
B. R. Vitelli et al. Metodologia di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. (SPVet.it 98/2016)



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